Il disastro Idv: è un fuggi fuggi continuo!
Al | 8 gennaio 2011
dipietro1 Il disastro Idv: è un fuggi fuggi continuo!
Aiuto, mi si è ristretto il partito! Sotto l’albero di Natale, il povero Tonino ha ricevuto uno sgradito regalo: il progressivo assottigliamento delle sue (sempre più malconce) truppe. Gli addii di Razzi e Scilipoti, passati armi e bagagli a sostenere la maggioranza, sono soltanto l’ultimo segnale di un malessere profondo che sta coinvolgendo eletti ed elettori. 7 deputati, 2 senatori e 2 eurodeputati. Questo, per ora, il bilancio degli esponenti politici che hanno sbattuto la porta in faccia al contadino molisano. Il primo ad andarsene è stato Jean Leonard Touadi, ex assessore della giunta Veltroni, seguito ad inizio legislatura da Americo Porfidia e Beppe Giulietti. A Novembre hanno lasciato Pino Pisicchio e Aurelio Misiti mentre al Senato è stata la volta di Beppe Astore e Giacinto Russo. La frana che scuote il partito dei giustizialisti non ha risparmiato nemmeno la delegazione europea con i “divorzi” degli eurodeputati Pino Arlacchi e Vincenzo Iovine. Il bilancio è pesante e non lascia adito a dubbi: su 29 deputati eletti nel 2008, ben 7 hanno abbandonato il partito. Forte di 29 componenti eletti all’inizio della legislatura, il gruppo si è ridotto drasticamente agli attuali 22 ed ora c’è il rischio che sparisca alla Camera. Un incubo da scongiurare a tutti i costi! Se la pattuglia dipietrista, infatti, dovesse scendere sotto la fatidica quota 20, perderebbe cospicui finanziamenti e benefit. Gestione poco cristallina del movimento, ombre sull’utilizzo dei finanziamenti pubblici, critiche sulla selezione della classe dirigente. Alla luce degli ultimi clamorosi avvenimenti, la galassia giustizialista è in subbuglio. Stretta fra l’attivismo di Vendola, la guerra fratricida con il movimento di Grillo e l’appeal di Fli, la compagine dipietrista è in preda ad una crisi di nervi (e di consensi). Inevitabile quindi il processo al re degli strafalcioni
“C’è un problema vero: la gestione autoritaria e poco trasparente di Di Pietro sta facendo perdere pezzi al partito – attacca Alberico Giostra, direttore di iltribuno.com. Se ne vanno i parlamentari, ma anche i militanti. Gli eletti poi si buttano a destra. I militanti a sinistra. Sono due mondi arrivati alla rottura”.
Dal centro alla periferia, il fuggi-fuggi dilaga da nord a sud. Non si contano più, infatti, i consiglieri comunali, gli assessori e gli esponenti delle giunte provinciali in uscita dal partito dei moralisti. L’ultima a dire ciao ciao a Tonino è stata Maddalena Scognamiglio, consigliere provinciale a Milano, transitata nel Pdl. Prima di lei se ne sono andati Mirco Cesaretti, unico eletto Idv nel consiglio provinciale di Ancona (ora il gruppo non esiste più, che peccato!) e il responsabile per la criminalità organizzata in Campania Tommaso Morlando. Intanto crescono amarezza e disillusione anche fra i militanti: 50 hanno stracciato la tessera a Macerata, 27 hanno abbandonato la federazione provinciale di Varese. Perdite consistenti anche nella rossa Emilia Romagna, dove la guerriglia interna ha portato un assessore provinciale a Bologna e diversi consiglieri comunali al cambio di casacca. Fra sospetti, inchieste e scandali, crolla a picco dunque il movimento giustizialista. Ed al suo fondatore non resta che guardarsi attorno attonito in attesa di sapere chi sarà il prossimo ad andarsene e dove scoppierà il nuovo focolaio in giro per l’Italia!
il sonno della ragione genera mostri
caro m'è il sonno, e il più l'esser di sasso
mentre che 'l danno e la vergogna dura
Non veder, non sentir m'è gran ventura.
però non mi destar; deh, parla basso!
Ne plurimi valeant plurimum (Cicero)