VECCHIA POESIA di serenat@
Ora che il buio
s'adorna di silenzio
e il canto della civetta
incide la notte,
ora potrei,
se lo volessi,
inventare una poesia.
Ora che tutto tace.
Ora che tutto è pace.
Scriverò dei miei amori
racchiusi in un'ampolla,
o dei miei desideri,
seminati lungo il sentiero
in attesa
che i loro germogli
fioriscano di petali
e di speranza.
Scriverò le mie malinconie,
fedeli amiche
in ogni stagione,
in ogni situazione,
e invocherò
che il sonno mi rapisca
prima che la poesia
catturi l'ultimo verso.
La finirò domani,
al primo sorriso di sole,
al primo sbadiglio di luce.
Domani.
Un giorno nuovo.
Ma una vecchia...poesia.
Renata
ANGIOLINA di merlino celtic
Angiolina disegnava i suoi passi
sulle labbra del torrente,
e li battezzava
del colore dei sogni
che avrebbe voluto sognare,
inghirlandando di margherite
e fiori di campo
i vagiti delle sue voglie.
Angiolina aveva un Amore,
lontano di stelle straniere
e leggèro
di sussurro di fronda.
Ma era un pensiero,
solo un pensiero,
un petalo di desiderio,
uno sguardo timido e intrappolàto
tra i dèdali della Fantasìa.
Angiolina aveva una canzone
che non sapeva cantare,
che non poteva raccontare,
che non riusciva a ricordare.
La regalò al torrente
in un mattino di Primavera,
fiorito di primula
e raggiante di ginestra.
E il torrente,
per un attimo eterno,
smise di respirare,
di rumoreggiare.
Immobile.
E per la prima volta,
tra sinfonìe di primule
e tripùdio di ginestre,
s'accorse di saper...sorridere.
Era Primavera,
e Angiolina stava ancora sognando...
Merlino