00 12/04/2008 09:16
La barca come luogo di riabilitazione: fa scuola l’esperienza del giovane thienese paraplegico. Un milanese ora apre il suo “Avenir” a chi vorrà salire

Un Giro d’Italia a vela, a bordo anche disabili. 8 LE REGIONI TOCCATE


Nicoletta Martelletto
VENEZIA

Avete presente quando uno si sente invincibile? Capace di fare tutto, di andare per mare e per terra, di affrontare qualsiasi difficoltà? Ferdinando Acerbi, milanese, 43 anni, era così: bello, sportivo, subacqueo professionista e istruttore. Come se fosse nato in mare. Un pesce. Al largo di quel villaggio di Sharm El Sheik dove era in servizio, si sfiora la tragedia il 3 gennaio 2004: Ferdinando è vittima di un grave incidente da decompressione durante un’immersione, nel tentativo di salvare un compagno. L’eccessiva presenza delle bolle di azoto lungo il midollo spinale lo rende tetraplegico in mezz’ora. Una corsa contro il tempo al centro iperbarico di Sharm, poi in volo a Palermo, ma la diagnosi è crudele: le sue gambe non si muoveranno più. Un colpo duro, da cui riprendersi è difficile. Aprassia midollare.
Ferdinando però molla il lavoro ma non le speranze. Trascorre alcuni mesi al Centro iperbarico di Ravenna, poi all'ospedale Niguarda di Milano e quindi si trasferisce per 5 mesi in un Centro di riabilitazione in Belgio. La sua giornata è scandita dagli esercizi. Viene rigenerato nei muscoli e dalla ossigenoterapia. I medici gli confezionano un intenso programma di riabilitazione, fisico e psicologico. Che dura anche oggi, perchè l’obiettivo finale è recuperare la mobilità senza il bastone.
Ma intanto la vita è ripartita, con vicino Laura Gaffurini, 30 anni, che ha condiviso con lui la passione per il mare e poi l’ha rimpiazzata - così dice lei - nel suo cuore. Si erano conosciuti a Sharm nell’estate del 2003, un’amicizia e niente più. Ferdinando aveva spronato Laura, subacquea dilettante, a fare tutti i brevetti. Poi la disgrazia li ha riuniti. Ora sono di nuovo - per mare - insieme. Come è possibile? A Botticino Sera, provincia di Brescia, dove hanno casa, hanno fondato un’associazione che si chiama “Ancoramare” che si occupa di ricerca scientifica, di riabilitazione e della diffusione di tutte le notizie che possono aiutare i disabili nel loro recupero. Hanno una barca a vela - un Harmony 47 vintage, grazie alla collaborazione di Paolo Nanni di Gps Yachts - attrezzata in maniera del tutto essenziale; l’equipaggio è ridotto ma affiatato. E in maggio partiranno per un Giro d’Italia in barca a vela, il primo del genere, aperto a tutti i disabili che - con un contributo economico all’associazione - vorranno condividere una delle 14 tappe (dodici per mare) del viaggio.
A Milano l’8 maggio hanno organizzato un convegno al Niguarda, il 10 mattina lasceranno a vela il porto di Marina di Ravenna, per toccare poi Ancora, Pescara, S.Maria di Leuca, Siracusa, Catania, Palermo, la Sardegna, con arrivo a Massa e La Spezia il 19 luglio e chiusura a Milano il 31 luglio con gli esiti del progetto Sail & Dive 2008.
Che vogliono dimostrare? «Che la passione è la leva per trovare le energie e le risorse per andare avanti. Attorno ho avuto medici e professionisti, familiari e amici, e questo mi ha consentito di tornare al mare in perfetto equilibrio, con vantaggi anche alla mia mente» spiega Acerbi. Il Giro d’Italia in barca vuole offrire questa possibilità ad altri, oltre che far conoscere i vantaggi della terapia iperbarica per lui fondamentale nel recupero post-incidente. «Con progetti, legati al mare ed agli sport correlati - dice Laura Gaffurini - vogliamo parlare dello sport come mezzo per superare le difficoltà che la vita talvolta ci presenta».
Del tutto naturale che “Ancoramare” si incrociasse fatalmente a “Lo spirito di Stella”, il catamarano del vicentino Andrea Stella, divenuto speranza di normalità per molti appassionati del mare: dall’incidente del 2000 a Miami, quando ventiquattrenne in vacanza lo studente venne coinvolto in una sparatoria e divenne paraplegico, ad oggi Andrea ha percorso tantissima strada. È diventato un personaggio popolare nel mondo della vela, è diventato un simbolo nelle battaglia per l’abbattimento delle barriere architettoniche, restando se stesso, ancorato alla realtà della sedia a rotelle ma più che mai ricco di relazioni umane, imprenditoriali, universitarie (ci sono bandi di concorso anche nelle facoltà di architettura che lo richiamano). Il suo speciale catamarano attrezzato per chi è sulla sedia a rotelle ha fatto il giro d’Europa, ha accolto il re di Spagna a Valencia, tutti i grandi della vela mondiale. “Lo spirito di Stella” organizza corsi estivi gratuiti di vela e quest’anno lo farà in Sicilia incrociandosi con “Avenir”, l’imbarcazione di Acerbi che percorrerà il Giro d’Italia a vela. Insieme la testimonisanza sarà ancora più forte al pari della possibilità di chi è bloccato nell’uso degli arti o da altre disabilità di provare una esperienza nuova, in totale autonomia e libertà. Numerosi gli sponsor: Telecom soprattutto per Stella ma anche per Acerbi che ha unito le forze di Lottomatica, Zurich assicurazioni, Viaggi Ventaglio, Cressi sub, Slam, Best Divers, Eels, Gatorade, ministero dello Sport, Regione Lombardia, Comitato paraolipico, Provincia di Brescia.
«Le giornate veliche rivestono un’importante valenza terapeutica e alle uscite partecipano spesso medici e fisioterapisti con i loro pazienti - ha detto Andrea Stella nella conferenza stampa con “Ancoramare” al 7° Salone nautico di Venezia, dove l’iniziativa è stata presentata - Il senso di libertà e l’emozione di condurre una barca infondono nei partecipanti una carica di fiducia che li aiuta ad affrontare connuovo coraggio la vita». In Romagna, “Avenir” avrà anche vicino il Ravenna calcio.


da: www.ilgiornaledivicenza.it


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