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Le avventure di Pippo Lampo - La maga Artemisia -

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    merlino47
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    Utente Veteran
    00 27/10/2006 11:52
    PIPPOLAMPO
    (LA MAGA ARTEMISIA)

    Pippolampo, grande atleta
    (il più grande che conosco)
    è impegnato in una meta
    “le olimpiadi del bosco”

    E’ lontano il coniglietto
    quando a corto d’ideali
    Artemisia fa il progetto
    d’ingabbiare gli animali.

    Artemisia, un po’ acciaccata
    strega acida e anche guercia
    vive sola e abbandonata
    all’interno di una quercia.

    Stanca ormai di questo stare
    ha inventato una pozione
    gli animali vuol bloccare
    dentro bolle di sapone.

    Delle bolle inusuali
    che è impossibile spezzare
    da cui tutti gli animali
    non potranno più scappare.

    Dalla quercia millenaria
    vuole farli ciondolare
    tutti quanti su, per aria
    come palle di Natale.

    Per dar corpo al suo progetto
    e attuar così l’inganno
    già tre complici ha corrotto
    Cassio, Nuvola e Grifagno.

    Cassio è un cacciatore torvo
    che ha il terrore d’invecchiare
    mentre Nuvola, che è un corvo
    più carriera vuole fare.

    Questi è un gran filibustiere
    senza scrupoli e riguardo
    vuole giungere al potere
    e tradire Giribaldo.

    Giribaldo, il più famoso
    è lui il sindaco del bosco
    mentre Nuvola, invidioso
    vuole prendere il suo posto.

    Di Grifagno, lupo vero
    senza un grammo di giudizio
    già si sa, non è sincero
    perde il pelo, non il vizio.

    Cassio avrà la giovinezza
    per Grifagno prede a sfare
    avrà Nuvola, grandezza
    e così potrà regnare.

    Il tranello ormai è ben saldo
    sarà Nuvola a mentire,
    dovrà dire a Giribaldo
    del pericolo a venire.

    “Giribaldo, mio signore
    la minaccia si avvicina
    solo ancora poche ore
    poi sarà carneficina!

    Dobbiam subito scappare
    stan venendo i cacciatori
    assemblea dobbiamo fare
    e fuggire tutti fuori”.

    Giribaldo, frastornato
    chiama tutti gli animali
    ha la febbre ed è sudato
    oltre a tutti gli altri mali.

    A migliaia si fanno avanti
    vecchi, giovani e piccini
    c’è una lepre con i guanti
    e un fagiano coi pulcini.

    C’è Morfeo, tasso dormiente
    quattro o cinque tartarughe
    di lumache un contingente
    e una vecchia con le rughe.

    E’ Artemisia, quella strega
    che dall’ombra sbuca fuori
    anche lei ha paura, spiega
    e non vuole cacciatori.

    Come un cane bastonato
    con la coda tra le gambe
    vien Grifagno ed è educato
    giura: “mangio solo ghiande”

    A migliaia gli uccellini
    si dispongono sui rami
    anche loro, poverini
    han paura del domani.

    Ci son daini e cerbiatti
    lontre, ghiri, e porcospini
    tra gli sterpi, quatti, quatti
    serpentelli e topolini.

    Giribaldo dà l’annuncio
    e su tutti cala il gelo
    c’è chi piange e è compunto
    e c’è a chi si rizza il pelo.

    Ma Artemisia grida forte:
    “fermi tutti ho io la cura:
    questo è il filtro della notte
    non dovrete aver paura”.

    Mostra un liquido, la strega
    tra il grigiastro ed il marrone
    e di seguito poi spiega:
    questa qui è la soluzione.

    “Questo filtro di mie mani
    che profuma di lillà
    invisibili agli umani
    per magia vi renderà.

    Giribaldo, gufo saggio
    questa cosa non l’approva
    ma Grifagno che ha coraggio
    si propone come prova

    Era tutto concordato
    come certo capirete
    tutto quanto programmato
    per attirarli nella rete.

    Era Cassio, l’ideale
    che abitava giù ai Tre Colli
    di Grifagno gran rivale
    perché gli azzannava i polli.

    Era questi, un bracconiere
    col fucile sempre pronto
    quale prova più fedele
    perche poi tornasse il conto?

    Ecco: bevi la pozione
    disse al lupo, quell’arpia
    poi fai tanta confusione:
    “che la prova chiara sia!”

    Non vi dico che macello!
    con Osvaldo che sparava
    e Grifagno, quel monello
    che non visto sgraffignava.

    Venti polli, gli azzannò
    due galline ed un coniglio
    poi a burlarlo cominciò
    provocando uno scompiglio.

    Che portento! Che emozione!
    Era proprio una magia
    tutti a bere la pozione
    come una ghiottoneria.

    Finì presto l’emozione
    non appena fu ingerita
    tutti in bolle di sapone
    senza alcuna via d’uscita.

    Solo Nuvola e Grifagno
    e quel vecchio bracconiere
    dopo avere fatto il danno
    ci provavano piacere.

    Ma Artemisia aveva in serbo
    per quei tre una sorpresina
    con Osvaldo ormai suo servo
    dette inizio alla manfrina.

    Posti all’orlo di un dirupo
    col fucile in posizione
    fece bere al corvo e al lupo
    quella identica pozione

    Ad Osvaldo, poveretto
    gli mostrò un’altra schifezza
    “Ecco, disse, bevi, presto!
    è l’eterna giovinezza.

    E colui che restò peggio
    fu quel vecchio bracconiere
    che credendo a quel miraggio
    se ne bevve un bel bicchiere.

    Altro che la giovinezza
    per quel povero imbroglione!
    stessa identica schifezza
    altra bolla di sapone.

    Come palle di Natale
    adornò la quercia bella
    tutti quanti a penzolare
    ed Osvaldo come stella.

    Quando giunse Pipplampo
    con al petto la medaglia
    non un gemito né un canto
    manco l’ombra di una quaglia.

    Sentì solo un gran brusio
    una specie di lamento
    era forse quel fruscio
    quando i rami scuote il vento?

    Si decise ed andò avanti…
    sentì il sangue che ribolle
    nel vedere tutti quanti
    prigionieri in quelle bolle.

    Corse a prendere dei sassi
    e provò a spaccarle, invano
    eran dure come massi
    come pietra di vulcano.

    Era in preda allo sconforto
    ma un’idea si fece spazio
    corse ai margini del bosco
    a trovare il vecchio Orazio.

    Era questi il gran padrone
    di quell’unico giornale
    che teneva relazione
    tra l’umano e l’animale.

    Detto ch’ebbe per benino
    prospettò a costui il progetto
    l’indomani “Il Gazzettino”
    ebbe titoli in grassetto.

    “Spariti gli animali
    resta un coniglio solo
    il bosco dei Marroni
    domani raso al suolo

    l’uomo ha deciso questo
    certo di un’infezione
    verrà bruciato tutto
    tutto sarà carbone”

    Con in mano il suo giornale
    corse a casa della strega
    che nel leggere sta male
    ha paura e dopo spiega:

    “Non volevo stare sola
    ora ho tutti qui con me
    mai nemmeno una parola
    non il pianto di un bebè…”

    Grandi amici diverremo
    se soltanto lo vorrai
    la tua vita allieteremo
    e convivere potrai.

    Fu così che il coniglietto
    liberò gli altri animali
    usò bene l’intelletto…
    e il potere dei giornali.

    Artemisia che da sola
    non sapeva l’allegria
    capì presto che il piacere
    è star bene in compagnia.

    m

    [Modificato da merlino47 27/10/2006 11.59]

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    GocciaDiParadiso
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    A d m i n
    Utente Gold
    ADMIN
    AMMINISTRATORE
    00 28/10/2006 23:33


    Che simpatico ed intelligente questo coniglietto [SM=g28002] [SM=g28002]




    Quando sono sola .... apro il mio album e ritrovo tutti i volti che amo.
    Le impronte di un'Angelo sono fatte d'amore.E dove c'e' amore, possono accadere cose miracolose.