00 23/12/2004 12:33
-Cap. 13-

Non ho ancora ben capito come mai ogni volta che faccio un salto il giorno dopo ho sempre il terrore irrazionale di dormire, in fin dei conti mi sono ripromesso d'aiutare nel limite del possibile le persone possiedo con la mia mente poiché credo (e né sono pienamente convinto che é così) che i salti che faccio sono nati per far si che io aiuti le persone se no non saprei capire il perché gli faccio!
Sono nel mio letto sdraiato a pancia in su e guardo distrattamente le piccole macchie che sono apparse sul soffito da qualche giorno, ogni macchia sembra che assomigli alla faccia delle persone che possiedo, ogni singola macchia ha un qualcosa che mi ricorda le facce di quelle persone, stranamente so che sopra il mio appartamento abita il ciccione pedofilo e stranamente dopo il mio ultimo salto nel suo corpo e più precisamente il pomeriggio dopo sono apparse queste strane macchie che sembrano di rugine, forse sarà un pò d'acqua che esce da un tubo arruginito che provoca queste macchie, domani dovrò andare da un idraulico e chiedere di venire a dare un'occhiata!
Mi alzo dal letto e vado in bagno, da quando faccio i salti sento sempre maggiormente il bisogno di specchiarmi, forse é per ricordarmi il più possibile la mia faccia, non so... ora sono stanco e credo che andrò a dormire!

Il televisore é spento e il ciccione sta piangendo inginocchiato davanti all'eletrodomestico che ormai é più un amico che un semplice eletrodomestico, sta piangendo tutte le sue lacrime, ha paura di finire in carcere, sono due giorni che piange e sono due giorni che ha ogni sussuro che proviene fuori dalla sua porta che sussulta e piange maggiormente, questi sono i due giorni più lunghi della sua vita, sa che la polizia sa che lui é un pedofilo e quindi un criminale, sa che la polizia sta aspettando il momento giusto per entrare fragorosamente nel suo appartamento e portarlo fuori in manette con i flash dei giornalisti e il giorno dopo vedere la sua grassa faccia su tutte lòe prime pagine dei quotidiani con sopra la sua testa la scritta PEDOFILO, sa di certo che andrà in carcere e che lì un carcerato gli taglierà le palle e le butterà nello sciaquone del water lasciandolo morire disanguota, sa tutto questo e non c'é la fa più, il ciccione si alza da davanti al televisore spento e s'avvia mestamente in camera da letto, apre le pesanti ante del suo armadio, fruga lentamente tra tra le canottiere e i pantaloncini, sa che troverà ciò che sta cercando come sa che é senza ombra di dubbio in mezzo al quel caos di indumenti più luridi che puliti e finalmente la trova... la pistola e i proiettili che aveva rubato quando fu chiamato sotto le armi, prende l'arma in mano e si dirige nuovamente in sala, s'inginocchia e punta l'arma alla tempia, le lacrime ricominciano ad uscire copiose dagli occhi, alza il cane della pistola, fa un lungo e poderato sospiro e preme il grilletto... il corpo del ciccione cade rumorosamente sulla moquette e un lago di sangue incomincia a formarsi sotto il pesante corpo del ciccione!








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"Michele Novaro incontra Mameli e insieme scrivono un pezzo tuttora in voga" Sfiorivano le viole di Rino Gaetano