*Prefazione*
Oggi si scrivono Haiku il cui contenuto spazia ovunque e ci sono scrittori moderni, specialmente occidentali, che compongono Haiku con un numero di sillabe maggiore.
che non si componessero Haiku con una quantità minore di sillabe. Ma non è detto che nella poesia si debba seguire rigorosamente i suoi canoni; se l'atmosfera creata dall' Haiku è pregnante, netta, lucida, viva, beh,allora il numero delle sillabe può variare e da HAIKU diventa NEW-HAIKU. Secondo la tradizione esistono almeno due modi di scrivere Haiku e danno vita a due stili diversi. Il primo stile è caratterizzato dal fatto che uno dei tre versi (normalmente il primo) introduce un argomento che viene ampliato e concluso negli altri due.
1°Esempio: ( Sono Uchida)
Tornata ancora
al bicchiere di sakè
la mosca annega.
2°Esempio: ( Pietro Tartamella)
Fra le tegole
filari d'acqua vanno.
Alla grondaia.
Il secondo Haiku introduce due argomenti diversi messi fra loro in opposizione o in armonia. Questo stile può attuarsi con due modalità : il primo verso introduce un argomento, il secondo verso lo amplia e lo approfondisce, il terzo verso produce un'opposizione di contenuto, un capovolgimento semantico che in qualche modo ha però relazione con il primo (argomento). Questo sbalzo semantico può anche essere sottilissimo, come si evince in Jack Kerouac con una quantità libera di sillabe
Mancato un calcio
allo sportello della ghiacciaia.
Si è chiuso lo stesso.
O come in questo di Shiki
Tra le erbe
un fiore bianco sboccia.
Ignoto il suo nome.
Ma potrebbe anche essere che il primo verso introduce un argomento, e sono i due versi successivi che introducendone uno nuovo, lo mettono in relazione con quello trattato nel primo (in opposizione o in armonia).
Come nel poeta di Basho:
( quantitĂ libera di sillabe)
La voce del fagiano.
Quanta nostalgia
per mio padre e mia madre
O ancora in Jack Kerouac
( quantitĂ libera di sillabe)
Notte perfetta di luna
rovinata
da liti in famiglia
Cimentarsi con gli Haiku significa osservare il mondo con occhio attento. Costringe a liberarsi delle sovrastrutture, delle parole inutili e superflue, di tutti i concetti che contemporaneamente si affollano attorno ad un evento, ad una esperienza, ad una sensazione. Ci spinge a "guardare" e soprattutto a "cogliere" l'essenza di un accadimento di cui siamo testimoni, la sostanza di una esperienza, il centro di una emozione. Una grande scuola di vita e di riflessione. Anche il ritmo recitativo dell'Haiku è importante. L' Haiku è nato in Giappone nel diciassettesimo secolo e deriva dal Tanka, componimento poetico di trentun sillabe.
Le poesie Tanka si scrivevano giĂ nel IV secolo.
Il Tanka è formato da cinque versi con una quantità precisa di sillabe per ogni verso:
il primo verso contiene cinque sillabe,
il secondo sette sillabe,
il terzo cinque sillabe,
il quarto sette sillabe,
il quinto sette sillabe.
Dall'eliminazione degli ultimi due versi si è formato l'Haiku. La prima antologia di poesia giapponese intitolata "Manyoshu" risale all' VIII secolo; comprende 20 volumi con 4.500 poesie in diverso stile. Oggi nei licei americani si insegnano le tecniche per scrivere Haiku. Anche in Marocco lo si insegna nelle scuole. In Senegal si organizza ogni anno un concorso. In Giappone si calcola che più di dieci milioni di persone (circa il 10% della popolazione) si diletta a scrivere Haiku. Ci sono attivissimi gruppi di poeti (chiamati Haijin) che si riuniscono per parlare di Haiku. Tutte le maggiori riviste e quotidiani giapponesi hanno una rubrica dedicata agli Haiku. In Italia si è costituita nel 1987, a Roma, l' Associazione Amici dell' Haiku. Fra tutti coloro che hanno scritto Haiku si ricordano: Basho, Buson, Issa, Chiyo, Shiki, Uchida, Kyoshi, Jack Kerouac.
di Regit