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Chi conosce la val Roya?

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    folklot
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    grazie
    grazie molto interessante!
  • aumadoc
    00 18/12/2005 21:50
    Re: Re:

    Scritto da: Stesy 16/12/2005 21.24

    Anche io sono una piemontese..vorresti dirmi che ho fantasia? [SM=g27833]
    COsa intendi per "fantasia piemontese"??? [SM=g27820]:



    intendo dire che sul piano della fantasia non c'e' gara tra un piemontese ed un napoletano.

    mentre sul piano dell'efficienza il discorso e' inverso.

    non per niente a torino e' nata la principale industria italiana di automobili e a napoli la maggior attivita' e' quella di rubarle.
    [SM=g27828]

    ps.
    e' una battuta ,se c'e' qualche napoletano mi scuso con lui.
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    Jos75
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    00 17/12/2005 07:54
    Re: Re:

    Scritto da: Stesy 16/12/2005 21.24

    Anche io sono una piemontese..vorresti dirmi che ho fantasia? [SM=g27833]
    COsa intendi per "fantasia piemontese"??? [SM=g27820]:



    Ma è in senso ironico...
    Nel senso che i piemontesi di fantasia poca o niente... [SM=g27822]
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    SudoMaGodo
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    00 16/12/2005 22:27
    Vabbè Simona, non abbiamo molto sviluppato il senso della fantasia(nun simmo a Napuli paisà)ma siamo brava gente onesta e operosa,a far ridere ci pensano gli altri.Ad ognuno il proprio ruolo con dignità.EEEEEEEEEEE vai !!!!! sm41
    MIIIIIIII che concetto filosofico. NON prendetemi troppo sul serio. sm49 sm51
    oscar
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    Stesy
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    00 16/12/2005 21:24
    Re:

    Scritto da: aumadoc 16/12/2005 9.12

    invece abbiamo avuto uno stato con la burocrazia napoletana e la fantasia piemontese !!

    e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti da quasi 2 secoli.




    Anche io sono una piemontese..vorresti dirmi che ho fantasia? [SM=g27833]
    COsa intendi per "fantasia piemontese"??? [SM=g27820]:
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    SudoMaGodo
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    00 16/12/2005 11:04
    Da piemontese verace non posso che concordare pienamente con Auma.
    Conosco molto bene i nostri limiti al riguardo della nostra "fantasia"? che cos'è??????
    oscar sm47 sm47 sm47
  • aumadoc
    00 16/12/2005 09:12
    quanto affermi sul trattamento delle minoranze linguistiche e' assolutamente corretto.

    la mia peplessita' sulla convenienza a restare italiani piuttosto che diventare francesi e' motivata da altre considerazioni che si basano non sull'esperienza diretta ma su quanto riferito da chi in francia vive e lavora.

    in fondo,a quanto mi e' parso di capire,un po' di spirito della rivoluzione francese e' rimasto nello stato e nella societa'.

    da noi l'unita' d'italia avrebbe potuto tradursi in uno stato con una burocrazia sabauda e una fantasia borbonica,quindi un grande stato.

    invece abbiamo avuto uno stato con la burocrazia napoletana e la fantasia piemontese !!

    e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti da quasi 2 secoli.


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    Jos75
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    00 16/12/2005 08:29
    Welcome!
    Che dire, grazie anche da parte mia per "l'illuminazione". Ero proprio all'oscuro di tali fatti, tranne che per un vago "sentito dire". [SM=g27820]:
    Benvenuto Roya! sm58

    [Modificato da Jos75 16/12/2005 8.31]

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    Valle Roya
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    00 16/12/2005 00:54
    Sono io che devo ringraziare voi tutti per aver avuto la pazienza di leggere il "mini-trattato" di storia contemporanea che vi ho propinato!
    Purtroppo le vicende storiche che impariamo dai libri di scuola sono sempre molto confezionate ad uso e consumo del periodo politico e sociale che si sta vivendo.
    Mi piace indagare e portare alla luce fatti e circostanze che, per opportunismo o per calcolo, non vengono fatti conoscere alla maggioranza delle persone.
    Cerco sempre di attingere a fonti non di "parte" e se possibile avvalermi di testimonianze "dirette".
    Parte delle vicende storiche di Ventimiglia e del suo territorio durante l'ultimo conflitto mondiale le ho avute tramandate dai miei nonni che hanno vissuto di persona le tragedie di quegli anni bui.
    Ritornando alle vicende storiche di Ventimiglia e della valle Roya ancora oggi non si conoscono (e non si riescono a conoscere) i verbali segreti degli incontri avvenuti tra De Gaulle e gli altri alleati nel periodo 1942/43 circa la spartizione dell'Italia in caso di vittoria.
    A. Mola infatti giustamente parla delle pretese annessionistiche golliste che avrebbero inglobato tutto il NW dell'Italia e la Sardegna.
    Ridimensionate poi dagli altri alleati che avrebbero dovuto concedergli (a fine conflitto) solo appunto parte della provincia di Imperia, La Valle d'Aosta (che fu occupata militarmente dal generale francese Doyen a fine conflitto) e alcune vallate alpine della provincia di Cuneo.
    Quello che scombinò un pò tutto fu la caduta del fascismo nel 1943 e l'entrata in gioco del movimento partigiano che contribuì non poco alla vittoria alleata.
    Dopo lo sbarco in Provenza nell'Agosto del 1944 gli alleati con i francesi liberarono tutta la costa e il 18 Settembre 1944 entrarono in Mentone attestandosi sul vecchio confine.
    In quei giorni le formazioni partigiane della provincia erano pronte all'insurrezione e i tedeschi si erano già ritirati da Ventimiglia e stavano sbaraccando anche da Sanremo.
    Una missione del CLN partita da Ventimiglia raggiunse con una barca di notte Mentone e chiese per quale motivo gli alleati non avanzassero in quanto i tedeschi erano in ritirata.
    Ma i francesi non ne vollero sapere di avanzare, si attestarono sul confine piazzando centinaia di cannoni sul M. Agel sopra Monaco e cominciarono a bombardare giorno e notte tutta la costa da Ventimiglia fino a Sanremo.
    Ventimiglia fino ad allora aveva subito solo 5 bombardamenti aerei, da quel giorno fino al 25 Aprile dell'anno dopo fu un inferno.
    La città vene rasa al suolo da un cannoneggiamento continuo via mare e terra, tutti i giorni e più volte al giorno.
    Non si capiva contro chi o contro cosa sparassero. Non esisteva un porto e non esistevano installazioni militari, c'erano solo dei civili inermi.
    Furono migliaia i morti fra la popolazione civile, che nella stragrande maggioranza scappò nell'entroterra adattandosi a vivere in stalle, baracche e grotte.
    Non si facevano nemmeno i funerali perchè non c'era tempo e i morti rimasero sotto le macerie fino alla fine del conflitto.
    Ventimiglia subì lo stesso destino di Zara ovvero fu rasa al suolo senza motivo.
    O forse un motivo poteva esserci, quello di allontanare il maggior numero di civili che avrebbero potuto ostacolare un'annessione forzata. Non fu così perchè gli sfollati ritornarono subito alla fine del conflitto incoraggiati anche dalle formazioni partigiane che per prime avevano preso possesso della città.
    Ci fu addirittura uno scontro a fuoco tra uomini del CLN e truppe francesi quando il 26 Aprile i francesi pretesero che venisse ammainata la bandiera italiana dalla torre del Municipio per far posto a quella francese. Di fatto le due bandiere rimasero assieme in cima alla torre.
    Nei mesi seguenti fu solo grazie ai partigiani del CLN e alle loro continue richieste di intervento presso gli anglo-americani se i francesi dopo 6 mesi di occupazione forzata dovettero desistere dall'annessione di fatto.
    Non credo che il destino delle popolazioni dell'alta valle della Roya che sono state "francesizzate" forzatamente sia stato migliore del nostro che siamo rimasti italiani.
    In ogni caso hanno dovuto subire imposizioni e vessazioni non richieste e hanno dovuto perdere la loro identità linguistica che è assai più importante di quella "nazionale".
    Vi sono nazioni dove popolazioni di lingua diversa convivono da centinaia di anni rispettandosi (Svizzera) con pari diritti ed opportunità e ve ne sono altre che cercano di sterminare le minoranze linguistiche presenti nel loro territorio imponendo loro una lingua di "stato". La Francia è un esempio di quest'ultimo tipo di nazioni.
    Un popolo che perde la propria lingua (intendo anche il proprio dialetto) è un popolo che perde la propria cultura, le tradizioni, le origini e l'identità storico-culturale.
    E' bello, oltre che necessario, poter conoscere più idiomi, perchè parlare bene la lingua madre di un altro popolo lo rende più vicino a noi ma non possiamo perdere le nostre radici.
    Spero di non avervi uleriormente annoiato.

    Ciao a tutti.


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    simolimo
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    00 15/12/2005 23:44
    Mi sono riletto il pezzo e non deve essere stato davvero un bel periodo!
    Chissà, se ora Briga e Tenda fossero ancora italiane, magari la futura seggiovia "Del Forte Centrale" (in parte in territorio francese ora) avrebbe un iter più semplice...oppure no?!?!? Chissà?? [SM=g27822] [SM=g27822] [SM=g27822] [SM=g27822]




    [Modificato da simolimo 15/12/2005 23.44]

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    SudoMaGodo
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    00 15/12/2005 23:37
    valle Roya
    Un caloroso benvenuto
    Grazie per il contributo storico.
    Ti sarò grato se continuerai a fornire altre notizie della nostra storia che non abbiamo mai studiato sui banchi di scuola.
    oscar


  • aumadoc
    00 15/12/2005 22:52
    benvenuto e complimenti.

    sapevo qualcosa sul referendum perche' mi era stato raccontato dai miei nonni di castelvittorio.

    solo una considerazione.
    siamo proprio sicuri che sia stato meglio rimanere italiani ?
    [SM=g27833]
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    simolimo
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    Utente Gold
    00 15/12/2005 19:13
    Cavoli! MA sei espertissimo!!
    COMPLIMENTI DAVVERO!!
    Benvenuto tra noi!!!
    [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]

  • Paolok2
    00 15/12/2005 19:09
    Benvenuto e grazie per l'ottimo contributo.



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    Valle Roya
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    00 15/12/2005 18:35
    Ciao a tutti!
    Vivo nella parte bassa della Valle Roya a circa 7 km. da Ventimiglia e sono un appassionato delle vicende storiche della mia zona.
    Ho scoperto da poco il vostro sito e mi sono letto un pò di post.
    Voglio intervenire in questo, anche se vecchio, per precisare alcune inesattezze storiche.
    Alla fine della seconda guerra mondiale l'esercito francese di De Gaulle occupò militarmente tutta la Valle Roya e le Valli del Nervia e del Verbone (Vallecrosia) spostando il confine sul torrente Borghetto alla periferia di Bordighera. Ventimiglia e tutto il suo entroterra vennero così di fatto annesse ed entrarono a far parte dello stato francese.
    L'occupazione durò circa 6 mesi e provocò non pochi conflitti tra i soldati francesi e i partigiani del CLN che avevano lottato duramente contro i tedeschi e i fascisti pagando un numero molto alto di vittime e che ora si vedevano staccati dalla madrepatria ovvero dall'Italia.
    Questo periodo dell'occupazione francese è poco conosciuto ed è stato sempre storicamente taciuto.
    Nei giorni seguenti il 25 Aprile la popolazione di Ventimiglia, che era fuggita in massa dalla città oramai ridotta a un ammasso di macerie da più di un anno di assedio attuato con furiosi bombardamenti, cominciò a ritornare nelle proprie case ma qui si vide immediatamente censire e dotare di un lasciapassare provvisorio in lingua francese per poter.....espatriare!
    Venne introdotto subito il franco francese come moneta, vennero cambiati tutti i toponimi (Ventimiglia divenne Vintimille!) e venne addirittura imposto il divieto di importare giornali e riviste in lingua italiana!!!
    Questo stato di cose provocò l'insurrezione della totalità dei civili che assolutamente non ne volevano sapere di essere annessi allo stato francese.
    Le formazioni partigiane chiesero l'aiuto degli anglo-americani i quali alla fine obbligarono le truppe francesi al ritiro al vecchio confine e diedero vita ad una amministrazione provvisoria franco-italiana sotto la tutela alleata.
    Ripristinarono la Lira e la vendita di libri e giornali in italiano.
    A questo punto vista l'ostilità totale della popolazione i francesi si "inventarono" il referendum plebiscitario.
    Ovvero in tutti i comuni già occupati dalle truppe francesi si sarebbero dovuti tenere dei referendum in cui la popolazione residente avrebbe dovuto scegliere se rimanere italiana o passare alla Francia.
    Finanziarono un partito che promuoveva il "rattachement" alla Francia e chiedevano voti in cambio di cibo e soldi.
    Pur essendo la popolazione civile letteralmente alla fame il movimento non ebbe un gran successo.
    A questo punto De Gaulle concentrò i suoi sforzi solo sull'alta Valle della Roya (ovvero Briga e Tenda) interessanti dal punto di vista stategico, militare ed economico, in quanto erano presenti diverse centrali idroelettriche preziosissime per l'energia necessaria alla ricostruzione.
    Il trattato di Parigi portò alla cessione dei due comuni e di alcune rettifiche di frontiera. Passarono all'amministrazione francese il 16 Settembre 1947 il comune di Tenda con i villaggi di S. Dalmazzo e Granile , il comune di Briga ad esclusione delle frazioni di Upega, Carnino e Piaggia che costituirono il nuovo comune di Briga Alta (CN) e Realdo che fu aggregato al comune di Triora (IM).
    A sud il confine venne arretrato da Piena a Fanghetto e passarono al comune di Breil i villaggi di Piena e Libri.
    Il famoso referendum si svolse solo nel comune di Tenda e nella parte annessa del comune di Briga.
    Se infatti fossero state fatte votare tutte le frazioni l'esito sarebbe comunque stato molto diverso.
    Il Referendum fu una vera e propria truffa!
    Furono iscritti nelle liste elettorali dei due comuni tutti i cittadini dei due paesi residenti in Francia (alcuni in Corsica o a Parigi!) e fu comprato il loro voto.
    Non vennero ammessi al voto coloro che invece si trovavano in Italia.
    Questo stato di cose fu contestato violentemente dalla popolazione locale e spinse l'allora capo del PS francese Leon Blum a dichiarare che la Francia avrebbe fatto meglio a rinunciare a questi due piccoli paesi di montagna per non inquinare i rapporti con la neonata democrazia italiana.
    Ma la "grandeur" gollista ebbe la meglio e il finto referendum ratificò il passaggio dei due comuni alla Francia.
    I partiti della sinistra italiana che all'inizio non erano sfavorevoli all'annessione, venuti a conoscenza dell'intrigo cambiarono radicalmente posizione e lo stesso PCI qualche mese dopo si fece promotore di una proposta di contro-referendum per riottenere l'annessione di Briga e di Tenda all'Italia.
    Ma la Francia, in modo molto lento ma molto duro, attuò una francesizzazione totale dei luoghi, cambiando tutti i toponimi, negando il bilinguismo e obbligando a chi avesse optato per il mantenimento della cittadinanza italiana al trasferimento coatto in patria.
    Incominciò quindi molto in sordina un mini-esodo che obbligò centinaia di persone a trasferirsi in Italia.
    Certo non ci furono foibe o eccidi di massa ma la pulizia etnica ovvero lo sradicamento delle proprie origini linguistiche ed etniche fu attuata in modo totale.
    Si potevano mantenere le proprietà ma per esercitare qualsiasi attività professionale o artigianale era necessario optare per la cittadinaza francese.
    Vennero cambiati tutti i nomi di battesimo nei documenti(non solo dei nuovi nati)dall'italiano al francese ovvero Giovanni divenne Jean, Maria diventò Marie etc. e perfino le lapidi dei cimiteri e le iscrizioni pubbliche furono francesizzate.
    Poichè la ferrovia era stata danneggiata dalla guerra, le comunicazioni stradali pubbliche con l'Italia vennero interrotte e fu ripristinato un servizio di autobus solo molti anni dopo.
    Era quindi impossibile trovare libri o giornali italiani a meno di non andarseli a prendere personalmente ogni giorno.
    L'italiano non era più lingua pubblica e si poteva parlare italiano solo in casa propria.
    E' una pagina di storia poco conosciuta e da 60 anni taciuta.
    Oggi però che si torna giustamente a parlare di foibe e di esodo dal confine orientale, sarebbe giusto ricordare anche quanto successe qui sul confine occidentale ad opera di una nazione che non era comunista e che si vantava (e si vanta tuttora) di essere la patria della democrazia!
    Scusate si vi ho annoiato.
    Ciao e grazie per l'ospitalità.

    [Modificato da Valle Roya 15/12/2005 18.38]

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    Valle Roya
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    00 15/12/2005 17:28
    Ciao a tutti!
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    Jos75
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    00 27/05/2004 08:06
    Re: Re: Re: Re: Re:

    Scritto da: aumadoc 26/05/2004 23.25


    ero proprio io.
    sapevo che mi avresti notato,visto che mi ero seduto sul tuo cappello da napoleone.



    Sì...però hai visto che belli gli speroni alla John Wayne...? [SM=g27828]
  • aumadoc
    00 26/05/2004 23:25
    Re: Re: Re: Re:

    Scritto da: Jos75 26/05/2004 7.49


    Ah!Eri tu quello tutto camuffato con barba,occhialoni e naso finto... [SM=g27828] ...mi sembrava che avesse qualcosa di noto quel tipo...ora che ci penso bene...[SM=g27824] .
    sm31



    ero proprio io.
    sapevo che mi avresti notato,visto che mi ero seduto sul tuo cappello da napoleone.
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    Jos75
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    00 26/05/2004 07:49
    Re: Re: Re:

    Scritto da: aumadoc 25/05/2004 23.18


    ma come ?!

    ci siamo incontrati in sala d'attesa !!



    Ah!Eri tu quello tutto camuffato con barba,occhialoni e naso finto... [SM=g27828] ...mi sembrava che avesse qualcosa di noto quel tipo...ora che ci penso bene...[SM=g27824] .
    sm31
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    00 25/05/2004 23:18
    Re: Re:

    Scritto da: Jos75 25/05/2004 7.55


    Hai ragione:non ricordavo più quando avevi iniziato le sedute... [SM=g27824] .



    ma come ?!

    ci siamo incontrati in sala d'attesa !!
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    Jos75
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    00 25/05/2004 07:55
    Re:

    Scritto da: aumadoc 25/05/2004 0.13
    guarda le date dei post!

    il 16 sapevo quasi tutto.
    poi 5 giorni di analisi e cosi' il 20 ricordavo appena l'esistenza della val roya.



    Hai ragione:non ricordavo più quando avevi iniziato le sedute... [SM=g27824] .
  • aumadoc
    00 25/05/2004 00:13
    guarda le date dei post!

    il 16 sapevo quasi tutto.
    poi 5 giorni di analisi e cosi' il 20 ricordavo appena l'esistenza della val roya.
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    Jos75
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    00 22/05/2004 07:52
    ...
    Belìn Auma:prima mi dici che le cure dello psicologo stanno facendo effetto...eppoi ti ricordi addirittura i nomi delle località...? [SM=g27833] [SM=g27828]
    Comunque sarebbe ora che si diano una mossa... [SM=g27817] .

    Ciao zuenotti!
    sm48
  • aumadoc
    00 16/05/2004 23:26
    qualcuno a idea se prima o poi i francesi decideranno di intervenire in maniera definitiva sulla frana che si trova poco prima delle gorges du paganin ,venendo da xxmiglia?
    attualmente c'e' un restringimento di carreggiata ,un abbozzo di muro e una rete.
  • Paolok2
    00 12/02/2004 16:21
    Per interesse personale (mi auguro anche vostro) riporto una parte di un'intervista rilasciata a "il Tempo" dallo storico Aldo A. Mola, autore di libri su Giolitti, la monarchia e la massoneria, e anche di studi di storia del Piemonte, riguardo la disputa dei territori tra Italiani e Francesi.


    Professore, qual è stato l’atteggiamento della Francia nei confronti dell’Italia?

    Il governo francese in esilio a Londra, nel 1942 aveva elaborato un piano di spartizione dell’Italia che prevedeva l’annessione alla Francia del Piemonte e della Lombardia fino a Milano. Anche in seguito all’armistizio dell’Italia, la Francia continuò a considerarsi in guerra con noi, pur riducendo le pretese.


    Cosa succede nei giorni della liberazione?

    Alla fine d’aprile i francesi irrompono a Ventimiglia e in Val d’Aosta, arrivando fino alle porte di Cuneo. Vengono fermati prima dai partigiani italiani, ai quali a marzo si erano aggregate anche unità della ex RSI, e poi dagli angloamericani, d’accordo con il governo italiano.
    Nelle zone di Briga, tenda, Limone arrivano francs tireurs algerini, e abbiamo episodi simili a quelli dovuti alle truppe marocchine nel Lazio. I partigiani che si oppongono vengono bastonati e imprigionati. Solo l’intervento americano li fa arretrare.


    Ma quale era l’atteggiamento della popolazione locale?

    Nonostante i referendum organizzati dai francesi, prima e dopo l’annessione, che diedero ovviamente risultati plebiscitari, le testimonianze, a cominciare dai sindaci (come quello di Briga, Francesco Daltin), dal clero, dai partigiani locali, sono concordi nel dire che la popolazione era e voleva restare italiana.


    Quando si cominciò a capire che la partita era perduta?

    Dopo le elezioni del 1946, venne reso noto il testo dell’armistizio, che prevedeva le perdite di Briga, Tenda, Moncenisio e Monginevro. Del resto lo stesso De Gaulle, incontrando Nenni a Marsiglia, gli aveva detto che la Francia non avrebbe mai rinunciato ai passi alpini dai quali erano entrate le truppe italiane nel 1940.


    Quale fu la reazione italiana?

    Molto blanda. Soltanto i liberali, i monarchici e parte dei democristiani cercarono di opporsi. Gli altri fecero finta di nulla, a cominciare dai leaders azionisti, molto forti in Piemonte. Gli osservatori della Corte internazionale dell’Aia, presenti al referendum del settembre 1947 non si accorsero delle palesi violazioni e delle minacce alle quali fu sottoposta la popolazione italiana. Inoltre, nel 1948, il ministro della Difesa, il repubblicano Cipriano Facchinetti, fece avere alla Presidenza del Consiglio un voluminoso dossier sulle violazioni che i Francesi continuarono a compiere nel tracciare i nuovi confini, continuamente corretti a nostro danno.





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    simolimo
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    Utente Gold
    00 28/01/2004 23:18

    Sì, sì...con "grandeur" intendevo un po' quello!...non la supponenza o il "presumì"-piemontese!!
    ...Ma la capacità di sapersi valorizzare (ahimè, qui a danno nostro...) sicuramente meglio di quello che sappiamo fare noi!
    Per farlo ci vuole un po' di auto-celebrazione...basta non esagerare!!
    [SM=g27822]
  • Paolok2
    00 28/01/2004 14:10

    x Simone: io la "grandeur" francese la lascerei stare, proprio la storia dei posti appena citati dove la semplicità è la genuinità è sempre stata di casa ne è testimone.

    Più che altro "invidio" ai nostri vicini la capacità di valorizzare qualsiasi cosa; mi spiego meglio:

    A Genova, per esempio, a Quarto c'è la stele dedicata ai Mille ed a Garibaldi: se si esclude il 5 maggio, data della celebrazione della partenza della camicie rosse, per il resto è un luogo del tutto abbandonato,dove la notte si fanno anche spiacevoli incontri.
    Fossimo in un paesino francese ci sarebbe il monumento con un ristorante "Dai Millè" e annesso pub "Camis Rossà" con una quantità di turisti a fare foto e comprare gadget....basta che pensiate a Saint Paul de Vance (scusate se l'ho scritto sbagliato!)


    x Marco: su Garibaldi sfondi, come si suol dire, una porta aperta, hai fatto benissimo a ricordarlo!
    In Sud America è considerato un'eroe, viene celebrato, viene soprattutto RICORDATO.
    Un paio di mesi fa, su Rai2, era andata in onda una puntata di Dossier dedicata agli Italiani emigrati in Argentina: due delle famiglie di agricoltori intervistate avevano, in bella mostra, nel salotto, un mezzo busto ed un quadro di Garibaldi...e pensare che qui in Italia c'è chi afferma che invece di andare a Marsala era meglio se tornava direttamente in Sud America..

    Non ho ancora capito come mai, ma ho una mezza idea, quando si cita il nome di Garibaldi oppure venendo ai tempi nostri, la parola partigiani, in valle Arroscia ti guardano tutti male....


    x Aumadoc: la tesi è confermatissima, tra l'altro fino ad un paio di anni fa non era raro vedere campi di studio (si dice così???) nella zona di Triora.
    Ancora l'anno scorso, con enorme stupore, mentre raggiungevo il Don Barbera ho incontrato un signore di mezza età che con il suo metal detector si faceva avanti ed indietro la strada Marenca.



    A questo punto, quest'estate si organizza qualcosa, cosa ne dite?????






  • aumadoc
    00 28/01/2004 00:15
    Chi conosce la val Roya?
    giusto per rimanere in tema
    chapeau a paolo .[SM=g27811]

    vedo con piacere che conferma l'esistenza di una tesi relativa al passaggio di annibale , o comunque di una sua colonna , nella zona.
    l'avevo citata tempo fa' per dimostrare la discendenza di monti liberi dai cartaginesi.
  • marco
    00 27/01/2004 19:00
    valle roja
    sm47 sm47 complimenti davvero a Paolo per la simpatica lezione di storia locale, aggiungo soltanto una nota curiosa sulla cessione di Nizza alla Francia: l'amarezza di Garibaldi, reso straniero in patria.
    ancora complimenti
    ciao
    marco[SM=g27811]
  • OFFLINE
    simolimo
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    Utente Gold
    00 27/01/2004 13:30

    Tanto di cappello, professore!!
    Complimenti!!!sm44


    COMMENTINO PERSONALE:
    ...Forse se ogni tanto nella storia, avessimo imparato un po' di "GRANDEUR" francese staremmo meglio![SM=g27816]
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