Santo Cielo, ma che cosa ho letto?
Scusate se batto sempre lo stesso tasto, ma come si fa a sostenere che le vecchie storie tanto amate da noi "nostalgici" sono ingenue e datate, per poi pubblicare roba simile? Manco la EsseGesse, che almeno le loro storie si risolvevano in una sessantina di pagine e i personaggi erano simpatici, mentre qui la tirano in lungo per 220 tavole, annoiando e prendendosi drammaticamente sul serio.
L'autore del soggetto dice di essere molto legato alla storia di cui questa costituisce il seguito ideale. Mi chiedo se si sia reso conto di che cosa ha combinato.
Prima di tutto ha reso inevitabile il confronto con l'originale e già qui, per essere un esordiente, dimostra ben poca assennatezza. Se fossi un dilettante cui viene chiesto di scrivere una storia di Tex, l'ultima cosa che farei sarebbe di suggerire un confronto diretto con Gianluigi Bonelli.
Poi, per essere uno affezionato a una storia, non si è nemmeno reso conto di averne banalizzato e svilito i personaggi.
Rick, che nell'originale è presentato come un tipo in gamba, capace di guadagnarsi la stima di Tex con un semplice scambio di sguardi, qui è un povero idiota che non ne azzecca una.
Il banchiere-cattivo, anima nera e burattinaio della storia originale, ora è declassato dalla presenza di un kapitalista-ancora-più-ricco-e-kattivo, di cui non ho capito l'utilità narrativa, se non quella di rendere ancor più ridicola e inverosimile la resa dei conti finale.
Sam Spring era una figura abbastanza scialba già nell'originale, ma qui riesce a peggiorare.
El Tuerto era morto, così l'autore si inventa un fratellastro del medesimo. Praticamente riscrive quasi la stessa storia, in modo pedestre e senza un briciolo di ironia.
E sì, perché "Taglia: duemila dollari" fino a ieri la consideravo una storia minore del tardo GLB, ma oggi, confrontata con questo pseudo-omaggio, mi sembra "Sulle piste del nord".
Per tacere dell'errore capitale, che non si dovrebbe MAI commettere su Tex, di far tornare un antagonista dato per morto. Passi per Mefisto, ma il banchiere Holmer...
Rizzo, noto forumista di TWF, è accreditato per il soggetto, mentre la sceneggiatura risulta di Ruju. Lungi da me l'idea di una difesa d'ufficio di Ruju, che purtroppo ultimamente sta dando pessime prove di sé, ma davvero non riesco, meglio, mi rifiuto di credere che un professionista possa scrivere in questo modo. Arrivato al punto in cui attirano la moglie di Rick nella banca, non credevo a quanto stavo leggendo. Questo per dire che, a mia sensazione, colui che ufficialmente è solo un soggettista abbia anche sceneggiato alcune parti. Solo un dilettante può scrivere così, o almeno me lo auguro per carità di Patria (e di Bonelli).
Quoto in toto Bert: una noia mortale.
Nota polemica finale: nelle ristampe censurano Fort Kinder perché fa ridere, ma il giudice Kellogg va bene? Sarà perché, nella moderna SBE inclusiva, ecologista e salutista, i cereali vanno meglio delle merendine?
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"Nel caso attuale, la giustizia la faremo a modo nostro, usando i mezzi che crederemo più opportuni, e quando saremo riusciti a identificare e smascherare i furbacchioni che hanno messo in piedi questa sporca storia, vi garantisco che ci sarà gran festa all'inferno!"