Marok Forum ufficiale di Gianni Maroccolo

Concorso "Lettera d'amore"

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    00 12/03/2006 15:57
    Volevo segnalarvi questo concorso, indetto dal comune di Torrevecchia Teatina (CH).

    In poche parole si tratta di scrivere una lettera d'amore; unico vincolo la lunghezza: max 5400 caratteri.

    Qui il regolamento.
  • CorContritumQuasiCinis
    00 03/02/2007 10:25
    ... saranno pure Ghezzi loro, no?!






  • CorContritumQuasiCinis
    00 24/10/2007 16:24
    Ahhhhhhhhhh. Io partecipo!




    (Maledetto Raboso!)

  • _Walter.Verra_
    00 24/10/2007 18:16
    Bellissimo il concorso...

    allora: la scrivo qui la lettera.


    Io e te seduti accanto in macchina, sotto una pioggia battente, parlare delle nostre incomprensioni, all'improvviso fuggo via da te, senza dire una parola, mentre brividi freddi mi corrono lungo la schiena e gocce di sudore mi imperlano la fronte.
    Il dolore mi fa contorcere come una foglia verde tra le fiamme mentre giacio qui seduto tremante.
    L'universo intorno a me si espande.








    ...Amore non sai che cosa orrenda sia soffrire di DIARREA.
    [Modificato da _Walter.Verra_ 24/10/2007 18:16]
  • CorContritumQuasiCinis
    00 24/10/2007 18:48
    ... E ve la scrivo io una lettera!

    "Veramente?"

    Oui!



    E sti cazzi.

    Tutto qui.
  • CorContritumQuasiCinis
    00 24/10/2007 18:57
    Mi sa che con questa vinco.

    2 dicembre 1909
    44 Fontenoy Street, Dublino.

    Mia cara,

    dovrei cominciare col chiederti perdono, forse, per la lettera delirante che ti ho scritto ieri sera. Mentre la scrivevo, la tua lettera era dinanzi a me ed i miei occhi erano fissati, come lo sono ora ancora, su una certa parola. C’è qualcosa di osceno e di lubrico nell’aspetto stesso delle parole. La loro sonorità stessa è simile all’atto in sé, breve, brutale, irresistibile e satanico. Cara, non ti offendere per ciò che ti ho scritto. Tu mi ringrazi per il bel nome che ti ho dato. Sì, cara, è un bel nome: “Il mio bel fiore selvatico dei campi!” Il mio fiore blu-notte di pioggia!” Vedi che sono ancora un po’ poeta. Ti mando anche un libro molto grazioso in regalo: ed è il regalo di un poeta alla donna che ama. Ma... molto vicino e nell’intimo di quest’amore spirituale che ho per te, esiste anche un desiderio selvaggio, bestiale, di ogni centimetro del tuo corpo, di ciascuna delle sue parti segrete e vergognose, di ognuno dei suoi odori e dei suoi movimenti. Il mio amore per te mi induce a pregare lo spirito della Bellezza e dell’Amore eterno riflesso nei tuoi occhi, ma anche di rivoltare sotto di me questo tuo ventre così morbido e di scoparti da dietro, come fa un maiale in fregola con la sua troia, beandomi delle zaffate di sudore che salgono dal tuo culo ma anche del pudore che segnalano le tue mutande bianche di ragazzina e la tua biancheria intima dispiegata e della confusione che denunciano le tue guance bollenti ed i tuoi capelli in disordine.

    Mi induce anche, il mio amore, a scoppiare in singhiozzi di tenerezza e d’amore per una sola parola, di tremare d’amore per te che cogli un accordo o un ritmo musicale, ma anche a stendermi su di te - testa contro piedi, sentire le tue dita carezzarmi e titillarmi i coglioni o ficcarmele nel di dietro, e le tue labbra calde che mi succhiano il bazzucchello, mentre la mia testa è incastrata tra le tue grosse cosce e le mie mani stringono i cuscini rotondi del tuo culo e la mia lingua ti lecca avidamente la figa rossa e carnosa. Ti ho insegnato a lasciarti andare all’ascolto della mia voce che canta o sussurra al tuo cuore la passione, la pena ed il mistero della vita, e allo stesso tempo ti ho insegnato a farmi segni osceni con le labbra e la lingua, ad attizzare le mie voglie con sfregamenti e rumori lubrichi, ed anche a compiere in mia presenza l’atto corporale più imbarazzante e più disgustoso. Ti ricordi del giorno in cui hai sollevato l’orlo della veste e mi hai lasciato stendere sotto di te per osservarti in piena azione? Tu che avevi vergogna allora di incrociare soltanto il mio sguardo.

    Sei mia, mia cara, mia! Ti amo. Tutto ciò che ho appena scritto, è frutto di un momento di follia bestiale. L’ultima goccia di seme ha appena stillato dentro la tua figa che questa pazzia inizia a placarsi, ed il mio amore sincero per te, l’amore delle mie poesie, l’amore dei miei occhi per i tuoi occhi speciali e tentatori, viene a soffiare sul mio cuore come un vento odoroso. Il cazzo è ancora caldo, rigido, tremante per l’ultima spinta brutale che ti ha inferto, che già si ode un inno leggero salire dai chiostri bui del mio cuore, cantare la mia adorazione tenera e pietosa per te. Nora la mia cara fedele, la mia piccola scolara canaglia dagli occhi morbidi, sii la mia puttana, la mia amante, fin quando lo vorrai (la mia piccola amante che lo sa menare così bene! la mia puttanella da scopare!) sei sempre il mio splendido fiore selvatico dei campi, il mio fiore blu-notte di pioggia.

    Jim.

    (Lettera risalente all’anno 1909 scritta da James Joyce in occasione del suo secondo viaggio a Dublino, indirizzata alla sua compagna Nora Barnacle rimasta a Trieste).

    __________________________________________________


    Chi se la sente di commentare?
    E la Poesia?

    Ahhhhhhhh, Core Core! Core zucchero e limone!


  • IoAnnarella
    00 24/10/2007 19:15
    Re: Mi sa che con questa vinco.
    CorContritumQuasiCinis, 24/10/2007 18.57:


    2 dicembre 1909
    44 Fontenoy Street, Dublino.

    Chi se la sente di commentare?
    E la Poesia?

    Ahhhhhhhh, Core Core! Core zucchero e limone!



    Conosco quella lettera.
    Quella lettera è poesia!
    E' amore in tutte le sue forme.
    E' la nudità senza vergogna, che è cosa ben diversa dal pudore.
    E' avere pudore senza avere vergogna.
    E' poter mostrare il proprio interno, come stare stesi su di un tavolo operatorio con la pancia e la testa aperti e lasciarsi guardare e toccare all'interno.
    E' mettersi nella mani dell'altro con gli occhi bendati e la mani legate, senza alcun disagio né paura per quello che accadrà.
    E' senza spazio e senza tempo e senza realtà.
    E' la realtà.
    E' la fantasia che ti fa credere/vedere/sentire ciò che vuoi credere/vedere/sentire certo che sia tutto vero. E lo è finché lo è!
    E' coraggio.
    E' forza.
    E' assolutezza. (Quanto bisogno ho io di assolutezza!).
    E' illusione.
    E' come un film davanti ai nostri occhi, non lubrìco, non pornografico ma sensuale e romantico.
    E' evocativa di sensazioni visive, olfattive, tattili, gustative, uditive.
    E' la lettera che vorrei fosse scritta per me.







  • CorContritumQuasiCinis
    00 24/10/2007 19:15
    Re: Re: Mi sa che con questa vinco.
    IoAnnarella, 24/10/2007 19.15:



    Conosco quella lettera.
    Quella lettera è poesia!
    E' amore in tutte le sue forme.
    E' la nudità senza vergogna, che è cosa ben diversa dal pudore.
    E' avere pudore senza avere vergogna.
    E' poter mostrare il proprio interno, come stare stesi su di un tavolo operatorio con la pancia e la testa aperti e lasciarsi guardare e toccare all'interno.
    E' mettersi nella mani dell'altro con gli occhi bendati e la mani legate, senza alcun disagio né paura per quello che accadrà.
    E' senza spazio e senza tempo e senza realtà.
    E' la realtà.
    E' la fantasia che ti fa credere/vedere/sentire ciò che vuoi credere/vedere/sentire certo che sia tutto vero. E lo è finché lo è!
    E' coraggio.
    E' forza.
    E' assolutezza. (Quanto bisogno ho io di assolutezza!).
    E' illusione.
    E' come un film davanti ai nostri occhi, non lubrìco, non pornografico ma sensuale e romantico.
    E' evocativa di sensazioni visive, olfattive, tattili, gustative, uditive.
    E' la lettera che vorrei fosse scritta per me.






    Mi vuoi ancora?


  • IoAnnarella
    00 24/10/2007 19:20
    Re: Re: Re: Mi sa che con questa vinco.
    CorContritumQuasiCinis, 24/10/2007 19.15:


    Mi vuoi ancora?



    E tu mi scrivi una lettera d'amore come Dio comanda?
    Dilaniami il cuore, Cor!

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    00 25/10/2007 10:34
    Re: Mi sa che con questa vinco.
    CorContritumQuasiCinis, 24/10/2007 18.57:


    2 dicembre 1909
    44 Fontenoy Street, Dublino.

    Mia cara,

    dovrei cominciare col chiederti perdono, forse, per la lettera delirante che ti ho scritto ieri sera. Mentre la scrivevo, la tua lettera era dinanzi a me ed i miei occhi erano fissati, come lo sono ora ancora, su una certa parola. C’è qualcosa di osceno e di lubrico nell’aspetto stesso delle parole. La loro sonorità stessa è simile all’atto in sé, breve, brutale, irresistibile e satanico. Cara, non ti offendere per ciò che ti ho scritto. Tu mi ringrazi per il bel nome che ti ho dato. Sì, cara, è un bel nome: “Il mio bel fiore selvatico dei campi!” Il mio fiore blu-notte di pioggia!” Vedi che sono ancora un po’ poeta. Ti mando anche un libro molto grazioso in regalo: ed è il regalo di un poeta alla donna che ama. Ma... molto vicino e nell’intimo di quest’amore spirituale che ho per te, esiste anche un desiderio selvaggio, bestiale, di ogni centimetro del tuo corpo, di ciascuna delle sue parti segrete e vergognose, di ognuno dei suoi odori e dei suoi movimenti. Il mio amore per te mi induce a pregare lo spirito della Bellezza e dell’Amore eterno riflesso nei tuoi occhi, ma anche di rivoltare sotto di me questo tuo ventre così morbido e di scoparti da dietro, come fa un maiale in fregola con la sua troia, beandomi delle zaffate di sudore che salgono dal tuo culo ma anche del pudore che segnalano le tue mutande bianche di ragazzina e la tua biancheria intima dispiegata e della confusione che denunciano le tue guance bollenti ed i tuoi capelli in disordine.

    Mi induce anche, il mio amore, a scoppiare in singhiozzi di tenerezza e d’amore per una sola parola, di tremare d’amore per te che cogli un accordo o un ritmo musicale, ma anche a stendermi su di te - testa contro piedi, sentire le tue dita carezzarmi e titillarmi i coglioni o ficcarmele nel di dietro, e le tue labbra calde che mi succhiano il bazzucchello, mentre la mia testa è incastrata tra le tue grosse cosce e le mie mani stringono i cuscini rotondi del tuo culo e la mia lingua ti lecca avidamente la figa rossa e carnosa. Ti ho insegnato a lasciarti andare all’ascolto della mia voce che canta o sussurra al tuo cuore la passione, la pena ed il mistero della vita, e allo stesso tempo ti ho insegnato a farmi segni osceni con le labbra e la lingua, ad attizzare le mie voglie con sfregamenti e rumori lubrichi, ed anche a compiere in mia presenza l’atto corporale più imbarazzante e più disgustoso. Ti ricordi del giorno in cui hai sollevato l’orlo della veste e mi hai lasciato stendere sotto di te per osservarti in piena azione? Tu che avevi vergogna allora di incrociare soltanto il mio sguardo.

    Sei mia, mia cara, mia! Ti amo. Tutto ciò che ho appena scritto, è frutto di un momento di follia bestiale. L’ultima goccia di seme ha appena stillato dentro la tua figa che questa pazzia inizia a placarsi, ed il mio amore sincero per te, l’amore delle mie poesie, l’amore dei miei occhi per i tuoi occhi speciali e tentatori, viene a soffiare sul mio cuore come un vento odoroso. Il cazzo è ancora caldo, rigido, tremante per l’ultima spinta brutale che ti ha inferto, che già si ode un inno leggero salire dai chiostri bui del mio cuore, cantare la mia adorazione tenera e pietosa per te. Nora la mia cara fedele, la mia piccola scolara canaglia dagli occhi morbidi, sii la mia puttana, la mia amante, fin quando lo vorrai (la mia piccola amante che lo sa menare così bene! la mia puttanella da scopare!) sei sempre il mio splendido fiore selvatico dei campi, il mio fiore blu-notte di pioggia.

    Jim.

    (Lettera risalente all’anno 1909 scritta da James Joyce in occasione del suo secondo viaggio a Dublino, indirizzata alla sua compagna Nora Barnacle rimasta a Trieste).

    __________________________________________________


    Chi se la sente di commentare?
    E la Poesia?

    Ahhhhhhhh, Core Core! Core zucchero e limone!





    Questa lettera non è poesia. E' oscenità, nel senso più sublime che si possa dare a questo termine.
    E' la meraviglia della passione e del desiderio, osceno, erotico, pornografico.
    La bellezza è che chiunque potrebbe scriverla, non occorre essere nè poeti nè scrittori. Solo provare verso l'altro una passione senza limiti, un desiderio sconcio, privo di sovrastrutture.



    Voler ammantare la sconcezza di poesia, mi fa pensare a quei bambini a cui si faceva lavare la bocca dopo aver detto una parolaccia.

    Si possono scrivere e sono state scritte meravigliose poesie erotiche, ma è un'altra storia.









    __________________________________________________
    Una domanda per Obama. Ci invadete spontaneamente o dobbiamo proprio rifarlo tutto, il fascismo?

    *********************
    La palla che lanciai giocando nel parco non è ancora scesa al suolo.
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    00 25/10/2007 11:08


    Per me la più bella lettera d'amore mai scritta è "De Profundis" di Oscar Wilde.




    __________________________________________________
    Una domanda per Obama. Ci invadete spontaneamente o dobbiamo proprio rifarlo tutto, il fascismo?

    *********************
    La palla che lanciai giocando nel parco non è ancora scesa al suolo.
  • IoAnnarella
    00 25/10/2007 16:19
    Re: Re: Mi sa che con questa vinco.
    lemiemanisudite2., 25/10/2007 10.34:



    Questa lettera non è poesia. E' oscenità, nel senso più sublime che si possa dare a questo termine.
    E' la meraviglia della passione e del desiderio, osceno, erotico, pornografico.
    La bellezza è che chiunque potrebbe scriverla, non occorre essere nè poeti nè scrittori. Solo provare verso l'altro una passione senza limiti, un desiderio sconcio, privo di sovrastrutture.

    Voler ammantare la sconcezza di poesia, mi fa pensare a quei bambini a cui si faceva lavare la bocca dopo aver detto una parolaccia.

    Si possono scrivere e sono state scritte meravigliose poesie erotiche, ma è un'altra storia.





    Noooooooo....

    ciò che hai scritto tu era esattamente ciò che intendevo io! Solo che, ritornando al vecchio discorso, quello di voler trovare ad ogni costo la poesia in ogni cosa, io vedo poesia in quella passione "oscenamente" quanto meravigliosamente ostentata.
    Non è da tutti esprimere desideri sconci senza sovrastrutture. Anche la sconcezza ha la sua "estetica". Quando perde l'estetica per manifestarsi pura, per me diventa POESIA in senso lato. Potrei dire, in altre parole, VITA o MERAVIGLIA DEL CREATO o AMORE.
    Dicendo che vorrei che quella lettera fosse stata scritta per me, esprimevo proprio un desiderio di assoluta "normalità" nella manifestazione delle nostre sensazioni più intime, normalità che a volte si perde anche negli amori più grandi e che, invece, altre volte, ti salta alla gola e ti pugnala a tradimento quando meno te l'aspetti, lasciandoti dubbi su che cosa sia in realtà l'amore (e fare l'amore).

    Meglio non so esprimermi.

  • IoAnnarella
    00 07/11/2007 13:24
    Tutte le lettere d'amore sono
    ridicole.
    Non sarebbero lettere d'amore se non fossero
    ridicole.
    (F. Pessoa)
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    00 07/11/2007 14:32
    Re:
    IoAnnarella, 07/11/2007 13.24:

    Tutte le lettere d'amore sono
    ridicole.
    Non sarebbero lettere d'amore se non fossero
    ridicole.
    (F. Pessoa)



    Scusa Annarella, ma l'estrapolazione non rende giustizia a Pessoa, quasi ne modifica il senso

    Tutte le lettere d'amore

    Tutte le lettere d’amore sono
    ridicole.
    Non sarebbero lettere d’amore se non fossero
    ridicole.

    Anch’io ho scritto ai miei tempi lettere d’amore,
    come le altre,
    ridicole.

    Le lettere d’amore, se c’è l’amore,
    devono essere
    ridicole.

    Ma dopotutto
    solo coloro che non hanno mai scritto
    lettere d’amore
    sono
    ridicoli.

    Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo
    senza accorgermene
    lettere d’amore
    ridicole.

    La verità è che oggi
    sono i miei ricordi
    di quelle lettere
    a essere ridicoli.

    (Tutte le parole sdrucciole,
    come tutti i sentimenti sdruccioli,
    sono naturalmente
    ridicole).




    __________________________________________________
    Una domanda per Obama. Ci invadete spontaneamente o dobbiamo proprio rifarlo tutto, il fascismo?

    *********************
    La palla che lanciai giocando nel parco non è ancora scesa al suolo.
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    00 07/11/2007 14:35

    Rileggendomi sembra che ti stia "sgridando", ma ho solo omesso un po' di stupide faccine.

    Io adoro Pessoa, ecco perchè. [SM=g27823]





    __________________________________________________
    Una domanda per Obama. Ci invadete spontaneamente o dobbiamo proprio rifarlo tutto, il fascismo?

    *********************
    La palla che lanciai giocando nel parco non è ancora scesa al suolo.
  • IoAnnarella
    00 07/11/2007 15:09
    Schiavi cardiaci delle stelle...

    Figurati! ...ora le faccine sul mio pc non funzionano...

    Anche io amo Pessoa, anche se a volte mi fa troppo male.

    Mi sono limitata a scrivere solo poche righe perché non ho trovato niente in rete (subitaneamente) e non mi andava né di perdere tempo né di scrivere a mano...(anche qua ci vorrebbe una faccina!)

    Mi bastava a racchiudere il mio pensiero la frase "non sarebbero lettere d'amore se non fossero ridicole", che è in sé una meravigliosa potentissima frase d'amore. Racchiude il coraggio di esporsi nudi al rifiuto e all'offesa, lasciando intatta la propria dignità e conseguentemente alta la propria fronte, cosa per me degna di rispetto e verso la quale nutro sempre una sorta di soggezione revenziale.

    Nel piccolo libro che ho portato con me dalle mie peregrinazioni (200 citazioni raccolte da Tabucchi, gli altri sono stati sparsi, come ceneri, tra parenti e amici) c'è anche questa:

    E' l'amore che è l'essenziale.
    Il sesso è solo un accidente.
    Può essere uguale
    o differente.
    L'uomo non è un animale:
    è una carne intelligente,
    anche se a volte malata.....

    Continuo?...





  • CorContritumQuasiCinis
    00 07/11/2007 18:33
    Re: Schiavi cardiaci delle stelle...
    IoAnnarella, 07/11/2007 15.09:



    E' l'amore che è l'essenziale.
    Il sesso è solo un accidente.
    Può essere uguale
    o differente.
    L'uomo non è un animale:
    è una carne intelligente,
    anche se a volte malata.....






    Mi piacerebbe sentire l'opinione del signor Henry Charles Bukowski. [SM=g27821]


    Continuo?...



    Sìssì, fai pure.


  • IoAnnarella
    00 07/11/2007 19:02
    Schiavi cardiaci delle stelle...
    CorContritumQuasiCinis, 07/11/2007 18.33:



    Mi piacerebbe sentire l'opinione del signor Henry Charles Bukowski. [SM=g27821]




    Che fai? Mi sfidi? (mannaggia la capa tua, non mi posso distrarre...)

    a) L'opinione di HCB fondamentalmente mi sta molto a cuore

    b) sempre sull'ammore-sesso:

    b1) "Fra il tuo corpo e il desiderio di esso sta l'abisso che tu sia cosciente: potessi amarti senza che tu esistessi!..." (da Una sola Moltitudine)

    b2) "In me ogni affetto si verifica in superficie, ma con sincerità. Sono stato sempre attore, e sul serio. Ogni volta che ho finto di amare, ho finto con me stesso" (dal Libro dell'Inquietudine)

    b3) "Non l'amore, ma i suoi dintorni valgono la pena...La sublimazione dellamore illumina i suoi fenomeni con maggiore chiarezza della stessa esperienza. Ci sono verginità di grande comprensione. Agire compensa ma confonde. Possedere significa essere posseduto e dunque perdersi. Soltanto l'idea raggiunge, senza sciuparsi, la conoscenza della realtà"

    In generale:

    c1) "Così come laviamo il nostro corpo dovremmo lavare il destino, cambiare vita come cambiamo biancheria: non per provvedere al sostentamento della nostra vita, come col cibo e col sonno, ma per quell'estraneo rispetto per noi stessi che giustamente si chiama pulizia"c1)

    c2) I sentimenti più dolorosi e le emozioni più pungenti sono quelli assurdi: l'ansia di cose impossibili, proprio perché sono impossibili, la nostalgia di ciò che non c'è mai stato, il desiderio di ciò che potrebbe essere stato, la pena di non essere un altro, l'insoddisfazione per l'esistenza del mondo. Tutti questi mezzi toni delle coscienza dell'anima creano in noi un paesaggio dolorante, un eterno tramonto di ciò che siamo. Il sentirci è allora un campo desero che imbrunisce, triste di giunchi accanto a un fiume senza imparcazioni , nereggiando chiaramente fra rive lontane.

    Sono quasi tutti dedicati a me stessa con tutto il cuore, specialmente c1), giacché ancora non mi sono fatta un regalo di compleanno come si deve.

    E mò chiedi pure a HCB che cosa ne pensa
  • IoAnnarella
    00 07/11/2007 19:16
    Noi siamo figli delle stelle...
    CorContritumQuasiCinis, 07/11/2007 18.33:


    Mi piacerebbe sentire l'opinione del signor Henry Charles Bukowski. [SM=g27821]



    Senza scomodare quel bruto vecchio e puzzolente di HCB (e la faccina non funziona: forse è bene scrivere che scherzo), vogliamo domandare al "nostro" GLF che cosa ne pensa?

    Risposta: "linguaggio gutturale di anelito animale e sia almeno sano scopare, umano atto animale"......quale era la domanda?



  • CorContritumQuasiCinis
    00 07/11/2007 19:30
    Re: Schiavi cardiaci delle stelle...

    Che fai? Mi sfidi?



    Ti adoro quando ti lasci sfidare.
    Ma ti adoro tout court, lo sai.

    IoAnnarella, 07/11/2007 19.02:



    a) L'opinione di HCB fondamentalmente mi sta molto a cuore

    b) sempre sull'ammore-sesso:

    b1) "Fra il tuo corpo e il desiderio di esso sta l'abisso che tu sia cosciente: potessi amarti senza che tu esistessi!..." (da Una sola Moltitudine)

    b2) "In me ogni affetto si verifica in superficie, ma con sincerità. Sono stato sempre attore, e sul serio. Ogni volta che ho finto di amare, ho finto con me stesso" (dal Libro dell'Inquietudine)

    b3) "Non l'amore, ma i suoi dintorni valgono la pena...La sublimazione dellamore illumina i suoi fenomeni con maggiore chiarezza della stessa esperienza. Ci sono verginità di grande comprensione. Agire compensa ma confonde. Possedere significa essere posseduto e dunque perdersi. Soltanto l'idea raggiunge, senza sciuparsi, la conoscenza della realtà"

    In generale:

    c1) "Così come laviamo il nostro corpo dovremmo lavare il destino, cambiare vita come cambiamo biancheria: non per provvedere al sostentamento della nostra vita, come col cibo e col sonno, ma per quell'estraneo rispetto per noi stessi che giustamente si chiama pulizia"c1)

    c2) I sentimenti più dolorosi e le emozioni più pungenti sono quelli assurdi: l'ansia di cose impossibili, proprio perché sono impossibili, la nostalgia di ciò che non c'è mai stato, il desiderio di ciò che potrebbe essere stato, la pena di non essere un altro, l'insoddisfazione per l'esistenza del mondo. Tutti questi mezzi toni delle coscienza dell'anima creano in noi un paesaggio dolorante, un eterno tramonto di ciò che siamo. Il sentirci è allora un campo desero che imbrunisce, triste di giunchi accanto a un fiume senza imparcazioni , nereggiando chiaramente fra rive lontane.

    Sono quasi tutti dedicati a me stessa con tutto il cuore, specialmente c1), giacché ancora non mi sono fatta un regalo di compleanno come si deve.




    Che bei regali che ti fai!
    Ma davvero te li sei dedicati?
    VERAMENTE?

    Ora rileggo bene queste tue, chiamiamole così, introspezioni e mi elucubro in complicazioni meravigliose.



    E mò chiedi pure a HCB che cosa ne pensa



    mmmmh, gli ho appena mandato un msg da maispeis perché è un mio amichetto. Spero mi risponda celermente.

    In ogni caso ti direbbe, come prologo, che ciò di cui gli importa più di tutto è, fondamentalmente, grattarsi sotto le ascelle.
    Come epilogo non saprei.
    Attendiamo risposta maispesica :))

    __________________________________

    Signori', voi avete la capa tosta.
    Cercate di non distravi.

    Qual era quella poesia di Totò che parlava di un serpente a cui aveva salvato la vita e per "riconoscenza" quest'ultimo se lo magna?
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