quando la piazza urla pace e amore...
beh, anch'io trattengo a stento i conati di vomito:
qualunquismo, scontantezza, false ideologie, mai niente di più profondo di uno slogan... slogan, sì, come quelli che ogni regime propina: una massa di pecore che pensa solo a sé, per ideale, non per idee, perché al pari di quelli della fazione opposta crede che ciò che proclama sia il vero insindacabile.
i cosiddetti pacifisti son coloro che scendono in piazza con le bandiere di che guevara?: come si fa ad essere pacifisti e ad andare inpiazza a sventolare bandiere rosse col bel faccione sopra?, ché fu forse pacifista che guevara?... mi pare che abbia invece combattuto coi denti e con le unghie. e nessun pacifista si lamenta?: "oh, mio dio!!! ha usato un'arma! ha fatto la guerra..."
il cosiddetto pacifismo appiattisce la ragion d'essere di ogni istinto alla libertà.
ma che pensate, che io, o chi la possa pensare similmente a me, voglia la guerra a tutti i costi?
chi risponde in malo modo a questo/questi topic lo fa solo per la sua coda di paglia: che bisogno c'è di aggredire (qui soltanto verbalmente, ché non c'è altro modo) se si è pacifisti?, non si dovrebbe, invece, cercare di comprendere e cercare di conciliare, e non alimentare i casini?
sai cosa sembra a me quella della pace?:
una moda, nient'altro che una lurida moda.
le baniere della pace i portachiavi della pace, le bandane della pace,i portfogli, le magliette, i nastrini...: nient'altro che un business commerciale.
che rabbia vedere le città tappezzate di così buoni, patetici, strazianti, sentimenti.
prima di tutto mi sento vicino alle migliaia di persone che venivano trucidate, che restavano a marcire nelle prigioni, che venivano torturate a causa del loro diritto ad essere libere: per quel che sento, e che posso, questo non mi pone come americanista, ché so cosa sta dietro ad ogni guerra.