i giovani d'oggi

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DragonReborn
00mercoledì 20 ottobre 2004 11:16
lo massso qua perché mi sembra la sezione + adatta per discuterne

http://www.repubblica.it/2004/j/sezioni/cronaca/avezzano/jeanslodoli/jeanslodoli.html

leggete

Lupo Cima
00mercoledì 20 ottobre 2004 19:25
L'avevo letta l'altro giorno sul giornale.
Devo dire che la ragazzina ha detto in gran parte cose giuste, però non condivido il fatto che anch'essa debba sentirsi costretta a conformarsi alla massa mediocre ed a diventare un esclusiva 'consumatrice di merci'. Ognuno fa come crede, ma se pensa di risolvere il suo stato di nullità continuando a perseverare nella stessa direzione penso si sbagli di grosso.
Ma a giudicare da come vanno le cose, forse ha più ragione lei di me.
Lorentzgang
00mercoledì 20 ottobre 2004 21:39
non ce la faccio a finire l'articolo. quel professore è un imbecille comunista nichilista, e infatti scrive su la repubblica. oltreche essere l'unico imbecille a lasciarsi convincere da un discorso cos' idiota, e già sentito altre volte.
forse quella ragazzina ebete non è nessuno, forse anche quel professore comunista non è nessuno (coem anche[SM=x346138], che è l'unico dei suoi compagni di classe a essere diventato un misero impiegato statale...)ma non si permettano di dirmi che forse siamo tutti così. io non lo sono. e sono convitno che non lo siate neppure voi.

e per essere qualcuno non è necessario andare in televisione, ma scusate, può fare quello che vuole solo chi fa la velina o il presentatore imbecille, o il calciatore? ma no, siamo invece noi, cioè: loro, che ci lasciamo condizionare dalle loro minchiate, e non so poi perchè pensano di dover fare quello che fanno loro. differenziati imbecille, sii te stesso, e sarai qualcuno.

è facile autolimitarsi, presentarsi come inferiori, dire che non si è nessuno, così si scansano tutte le fatiche e le responsabilità di coscenza nella vita.
Lorentzgang
00mercoledì 20 ottobre 2004 21:51
na basta, mi sto mangiando il fegato, che schifo questo articolo, che imbecille quel comunista, e quella ragazzina non ha identità, è tanto stupida che il fatto di vedere altre persone che non sono lei le fa sopsettare di non essere lei anch'essa, quindi di non essere.
comunque fate quello che volete, se vi sentite nessuno, e volete abbracciare la filosofia nichilista (che per la vertà presenta una contraddizione di fondo, che forse vi spiegherò) fate pure, intanto il mondo è mio.
Lupo Cima
00mercoledì 20 ottobre 2004 22:32
A me sembra che il professore abbia esposto una tesi analoga alla tua.


differenziati imbecille, sii te stesso, e sarai qualcuno.




Non è un po' triste ripetere le scelte di tutti, rinunciare ad avere una personalità, arrendersi a una moda pensata da altri? ... Facevo la mia solita parte di insegnante che depreca la cultura di massa e invita ogni studente a cercare la propria strada, perché tutti abbiamo una strada da compiere.



Quella del "misero impiegato statale" però non l'ho capita. Se pensi che i lavori più gratificanti e retribuiti corrispondano sempre ad un più alto livello d'istruzione o d'intelligenza, avrei qualcosa da obiettare.

[Modificato da Lupo Cima 20/10/2004 22.33]

DragonReborn
00giovedì 21 ottobre 2004 11:43
Re:

Scritto da: Lupo Cima 20/10/2004 22.32

Quella del "misero impiegato statale" però non l'ho capita. Se pensi che i lavori più gratificanti e retribuiti corrispondano sempre ad un più alto livello d'istruzione o d'intelligenza, avrei qualcosa da obiettare.

[Modificato da Lupo Cima 20/10/2004 22.33]




dicendo così sembra che tu sia d'accordo con la ragazza che per distinguersi dalla massa si deve far parte di quel ceto 'vip' ad alto reddito[SM=g27816]
Lo Schiavo
00giovedì 21 ottobre 2004 20:02
Sapete qual'è il problema vero? E' che la nostra cultura crede che ci siano persone che vivono in modo perfetto o che hanno tutto ciò che vogliono. Quella ragazza non ha assolutamente torto nel dire quello che ha detto, il problema è che realisticamente parlando non ha neppure ragione: mi spiego meglio.

E' logico pensare che magari uan persona celebre sia più fortunata di un semplice impiegato o di una segretaria, dal momento che queste persone vengono viste come gente che fa chissà cosa e che magari non ha preoccupazioni o che va fiero della propria vita. Però non è assolutamente così: cercare di raggiugnere una posizione che ti permetta di dire "la mia vita ha un senso" fa soffrire tanto quanto vivere una vita nella convinzione che non si potrà mai raggiungere quella posizione, senza considerare che una persona che ha sempre vissuto cercando di dare un senso alla propria vita potrebbe anche subire uan terribile delusione nello scoprire che magari la sua vita non ha mai avuto veramente un senso.

Insomma io dico che questa convinzione che ci siano persone riuscite e persone non riuscite sia completamente sbagliata: io dico solo che bisogna vivere la realtà che si ha davanti esattamente come ci sentiamo di viverla, sia che questo implichi vestire alla moda coem tutti quanti sia che implichi di vivere una vita "anticonformista".
Lorentzgang
00giovedì 21 ottobre 2004 21:04
non è affatto logico che una persona celebre sia più realizzata di noi. ognuno ha la propria realizzazione. dovete scusarmi ma ho usato troppo il mio emisfero destro nel rispondere, è che sto imparando ad usarlo solo ora, dopo diciotto anni e sono ancora alle prime armi, io stesso rileggendomi non riconosco il mio stile, che in genere è più analitio, lucido e razionale.
in ogni modo stavo parlando per me: io non mi sentirei realizzato, non mi sentirei me stesso nè a fare l'imbecille in tv, nè a fare l'impiegato statle, ho ambizioni molto alte, poi ognuno ha le sue, e può sentirsi giustamente realizzato anche facendo qualcosa che non farei io, e non ho niente da obiettare.
il problema è che non è lecito non sentirsi nessuno solo perchè non si è come chi si dice essre qualcuno.

il professore non ha assolutamente espresso lo stesso parere mio, cerca di fare una lettura critica Ciuima, mi pare ovvio che appoggi e giustifichi ampiamente la tesi della ragazzina cerebrolesa, mettendo in dubbio la propria, che definisce precedente.



cercare di raggiugnere una posizione che ti permetta di dire "la mia vita ha un senso" fa soffrire tanto quanto vivere una vita nella convinzione che non si potrà mai raggiungere quella posizione



Schiavo, tu parti dal presupposto che non la raggiungerai di sicuro, sei quantomeno pessimista.


io dico solo che bisogna vivere la realtà che si ha davanti esattamente come ci sentiamo di viverla, sia che questo implichi vestire alla moda coem tutti quanti sia che implichi di vivere una vita "anticonformista".


qui non sono d'accordo: sentirsi di dover vivere la propria vita come tutti gli altri, realizzandosi, significa essere come tutti gli altri, e nessuno è uguale a nessun'altro.
Lupo Cima
00giovedì 21 ottobre 2004 21:20
Il prof non ha detto che sia giusto o sbagliato, ma ha fatto notare che molto probabilmente l'analisi della ragazzina è veritiera per quanto riguarda lo stile di vita della propria generazione. Non è forse vero che è la TV ad influenzare (non voglio giudicare come) i comportamenti e le mode degli adolescenti ?

El Charro
00giovedì 21 ottobre 2004 22:12
Ordunque
parto dicendo innanzitutto che sono contrarissimo a ciò che dicono sia la ragazza che il professore.
Innanzitutto i 2 credono che la massima espressione del "vivere" sia essere famosissimi e che solo allora puoi vivere "realmente" la tua vita, nel senso che puoi farne effettivamente ciò che vogliamo; mentre ciò ovviamente è sbagliato. Capirne il perchè è facile, neanche le persone famose vivono "realmente" la loro vita, infatti sono sempre costrette a dissimulare di fronte alle telecamere che le perseguitano 24 ore su 24! In realtà credo che ognuno di noi EFFETTIVAMENTE possa vivere la propria vita come meglio si desidera, essendo dotati di libero arbitrio, chiaro spesso ci sono ostacoli e praticanti di ostruzionismo (ho sempre desiderato usare questa parola) che ci impediscono ciò, ma noi siamo uomini e abbiamo la volontà per sorpassare tali limiti e riguadagnarsi la nostra libertà "naturale". Ovviamente però bisogna ottenerla rimanendo in convivenza coi nostri simili e senza danneggiare il prossimo. Inoltre credo non abbia senso seguire una moda solo perchè altre persona la seguono, la moda è di gusto estetico certo, ma mi fido e seguo solo il MIO gusto estetico! Poi mi dispiace se qualcuno non l'apprezzi, d'altronde se qualcuno avesse da obbiettare direi un semlice: "de gustibus"...
[SM=x346135]




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