non è affatto logico che una persona celebre sia più realizzata di noi. ognuno ha la propria realizzazione. dovete scusarmi ma ho usato troppo il mio emisfero destro nel rispondere, è che sto imparando ad usarlo solo ora, dopo diciotto anni e sono ancora alle prime armi, io stesso rileggendomi non riconosco il mio stile, che in genere è più analitio, lucido e razionale.
in ogni modo stavo parlando per me: io non mi sentirei realizzato, non mi sentirei me stesso nè a fare l'imbecille in tv, nè a fare l'impiegato statle, ho ambizioni molto alte, poi ognuno ha le sue, e può sentirsi giustamente realizzato anche facendo qualcosa che non farei io, e non ho niente da obiettare.
il problema è che non è lecito non sentirsi nessuno solo perchè non si è come chi si dice essre qualcuno.
il professore non ha assolutamente espresso lo stesso parere mio, cerca di fare una lettura critica Ciuima, mi pare ovvio che appoggi e giustifichi ampiamente la tesi della ragazzina cerebrolesa, mettendo in dubbio la propria, che definisce precedente.
cercare di raggiugnere una posizione che ti permetta di dire "la mia vita ha un senso" fa soffrire tanto quanto vivere una vita nella convinzione che non si potrà mai raggiungere quella posizione
Schiavo, tu parti dal presupposto che non la raggiungerai di sicuro, sei quantomeno pessimista.
io dico solo che bisogna vivere la realtà che si ha davanti esattamente come ci sentiamo di viverla, sia che questo implichi vestire alla moda coem tutti quanti sia che implichi di vivere una vita "anticonformista".
qui non sono d'accordo: sentirsi di dover vivere la propria vita come tutti gli altri, realizzandosi, significa essere come tutti gli altri, e nessuno è uguale a nessun'altro.