Organizzato dal CAI di Rivarolo, dal 9 al 12 agosto 2009.
Partiamo domenica 9 agosto, dopo un sabato passato in falesia, una sveglia disumana alle 3.40 ed un viaggio assurdo di 8 ore passando per mezzo trentino arriviamo al rifugio Dibona. Caffettino e si parte, io e Max subito a gran passo, superiamo Elisabetta e Romano e arriviamo quasi di corsa al rifugio Giussani in 1h 20’.
Birra media al volo, e pomeriggio in relax totale. Al Giussani chi ti trovo? Ma La Valeria del Forum di PM..ma non è una sorpresa perché sapevo già che avrebbe lavorato quassù nella stagione estiva! La cena è ottima, ma alle 22 ci cacciano tutti a nanna… i Cortinesi sono gente strana.
Il 10 agosto bel giro interessante. Salta il programma originario per il tempo incerto (a dire il vero mentre stiamo per partire si mette a diluviare e rimandiamo la partenza..). Insieme ferratisti e escursionisti scendiamo tutti fino al bivio a 2370 m, tra pioggia che smette e riprende, e così risaliamo fino al bivio per la ferrata che porta alla Grotta della Tofana. Esito un po’, poi alla fine mi decido, mi attrezzo e parto.
E’ una cengia molto esposta, con un paio di passaggi infidi per la roccia bagnata. La grotta mi delude un po’, l’ingresso è sprotetto e delicato su terra scivolosa, giusto il tempo di fare una foto e mi voglio togliere di qua, e torno da solo alla partenza. Per sentiero pittoresco sotto la parete sud della Tofana di Rozes giungiamo all’ingresso della galleria del Castelletto. Ci attrezziamo con set da ferrata, casco e pila e siamo pronti. Un paio di scalette ci portano all’ingresso vero e proprio della galleria, che percorriamo interamente, molto suggestiva, e il pensiero va, inevitabilmente, a chi l’ha scavata più di 90 anni fa.
Usciamo a 2650 m di quota sotto una pioggia battente. Si vede chiaramente il cratere lasciato dall’esplosione della più grande mina di guerra, fatta esplodere dagli alpini nel luglio 1916. Segue un ¾ d’ora buoni di confusione sul da farsi, poi il gruppo si divide in tre: chi farà comunque la ferrata Lipella, chi torna dal sentiero e dalla forcella del Col dei Bos, chi rientrerà dalla Galleria. Io sono tra questi, soprattutto per evitare di bagnarsi come pulcini. Usciti dal Castelletto, a 2360 m circa, il tmepo è migliorato, e ci fermiamo ad aspettare gli altri escursionisti. Dopo una pausa, rientriamo al rifugio, ma in gran parte mi faccio il percorso da solo al mio passo perché i tempi del gruppo sono davvero biblici. Giunto al rifugio immancabile birra+cazzeggio, in attesa di un’altra cena ottima e abbondante, seguita da una grappa consigliata dalla Valeria.
Foto II° giorno: