Treviso a mani vuote L'Upim non fa sconti
Restavano poche speranze, alla Benetton, di accedere alle Final Eight di Coppa Italia e difendere il titolo vinto nel febbraio scorso, e la sconfitta del PalaDozza contro la Upim sbarra definitivamente la strada alla squadra di Mahmuti.
Un ko, quello di Bologna, che lascia sensazioni contrastanti, dopo un primo tempo disastroso (ad un certo punto la Fortitudo conduce 36-12, con Treviso in crisi offensiva) e di una rimonta del secondo tempo orchestrata dal duo Austin-Mensah Bonsu (entrambi in doppia doppia) e dagli esterni operai, Atsur, Soragna e Maresca. Segno che i 19 punti di Gaines non dicono tutto sulla prova della guardia americana (spesso scollato dal resto della squadra, non mente il 19 di plus/minus), mentre al contrario per Chalmers basterebbe citare le cifre (-6 di valutazione e 1/8 al tiro). Mahmuti non è disfattista e spiega: «Non possiamo sperare di vincere giocando solo un tempo, ma del resto il nostro lavoro è quello di ridurre al minimo questi alti e bassi. Non guardiamo al mercato, se arrivasse un'aggiunta di qualità non mi lamenterei, ma ora l'obiettivo primario è migliorare questo organico».
L'inizio trevigiano è da incubo: la Fortitudo si esalta con le triple del nuovo acquisto Iker Iturbe, mentre la Benetton risponde con una persa e un'infrazione di 24 secondi. Treviso è poco incisiva in attacco contro una difesa Fortitudo che parte molto aggressiva, e l'emblema è Gaines slegato dal resto dei compagni, mentre la difesa verde non tiene sul pick-and-roll, e così Jenkins punisce con l'arresto e tiro a tre mentre Thomas segna in tap-in il 13-2 dopo 6'. Mahmuti chiede di dare palla ai lunghi, ma prima una stoppata di un indemoniato Thomas su Austin e un'infrazione di passi dello stesso Usa, seguiti da un fallo in attacco di Mensah-Bonsu, neutralizzano questa opzione. Il pivot di passaporto inglese si fa notare anche per il successivo antisportivo (reazione rabbiosa contro Lamma): il fischio, abbinato al tecnico a Mahmuti (proteste), dà il via al 21-5 (firmato Lamma, Torres, Bagaric, Iturbe e Jenkins) che permette alla Effe di toccare il già citato +24.
Treviso prova a ricomporsi, attorno all'intensità di Mensah-Bonsu e Soragna (autore di uno spettacolare canestro allo scadere del secondo quarto), che però non è supportata da un Chalmers che non dà segni di vita e un Gigli autore di una prova incolore, in contrasto con la crescita palesata dopo l'arrivo di Mahmuti. Dura recuperare se, come la Benetton nel primo tempo, si tira col 29\% e si perdono 15 palloni.
L'intervallo però scuote gli ospiti, più ordinati in attacco e molto più intensi dietro: le triple di Soragna e Austin in avvio di ripresa danno un po' di coraggio, anche se il 10-0 esterno è annullato da un canestro di Jenkins e dall'ennesima tripla di Iturbe, oltre che da un inutile pasaggio dietro la schiena di Gaines, che apre il contropiede ancora di Jenkins, che subito dopo firma il nuovo +21 (58-37). Ma quando esce Jenkins, la partita cambia: con il quintetto operaio Treviso torna in partita chiudendo le maglie in difesa e affidandosi in attacco ai lunghi. Austin e un gioco da tre Mensah-Bonsu danno il 8, Austin firma il minimo svantaggio (64-58) con un canestro da sotto, ma dall'altra parte subisce due canestri (in tap-in e su gioco a due) da Thomas, che insieme ad un'incredibile rubata di Torres su Mensah-Bonsu restituiscono definitivamente l'inerzia alla Upim. Anche perché, sul possesso per l'ultimo riavvicinamento, sia Gaines che Mensah-Bonsu falliscono il 5, e cala il sipario per una Benetton che ha iniziato a giocare troppo tardi
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