Se cane e uomo non sanno comunicare
Valentina Arcovio
Il cane non è soltanto il migliore amico dell´uomo. Dentro di lui si cela anche l´indole selvaggia di un lupo. Ma l´uomo molto spesso lo dimentica. Come dimentica che questi animali sono stati selezionati nel corso della storia per fare lavori specifici e non, come a volte si pretende, per portarci le pantofole.
Nonostante gli italiani che tengono un cane in casa siano circa 7 milioni (secondo le stime della Lega antivivisezione), dare per scontato che tra gli esseri umani e i cani vi sia un´intesa naturale è uno degli errori più frequenti. Gli uomini e i cani parlano due linguaggi diversi: quello che a noi può sembrare un messaggio di amicizia, a loro può sembrare un messaggio di sfida.
Nel corso del proprio percorso evolutivo l´uomo ha sviluppato grandi capacità di comunicazione attraverso il linguaggio, mentre il cane ha conservato il linguaggio non verbale del corpo. Questa profonda diversità, che è alla base del rapporto tra uomo e cane, è spesso causa di malintesi nella comunicazione reciproca, che possono portare a problemi talvolta molto gravi. E non potendo il cane arrivare ad interpretare correttamente tutte le sottigliezze della comunicazione umana, devono essere gli esseri umani a prestare attenzione alla coerenza del proprio comportamento gestuale.
«Molto spesso la causa di alcune situazioni spiacevoli, come essere aggrediti dal proprio cane, è da rintracciarsi in una cattiva comunicazione fra noi e il nostro amico a quattro zampe», ha spiegato Valentina D´Angelo, veterinaria comportamentalista. I messaggi che trasmettiamo ai nostri cani non vengono interpretati univocamente, come invece tendenzialmente si crede. «Il linguaggio che l´uomo utilizza con i propri simili, compresa la gestualità del corpo, non è decodificato alla stessa maniera dai cani. Se per gli uomini guardarsi negli occhi mentre si parla è sintomo di intesa e di interesse, guardare il proprio cane negli occhi è come inviargli un messaggio di sfida».
Quando il nostro cane assume un comportamento aggressivo, spesso consideriamo una severa punizione il modo migliore per fargli capire l´errore che ha fatto. E dopo ci rallegriamo pensando di aver raggiunto il nostro scopo. Ma non è sempre così. Ad esempio, se il nostro cane ci morde la gamba e, dopo aver ricevuto una strigliata, corre a leccarcela, non significa che si sta scusando con noi. Anzi, vuole farci capire che è stato lui a perdonare noi.
«Quando sente di aver sbagliato, il cane abbassa la testa e la coda. È il suo modo di chiedere perdono», ha spiegato D´Angelo. «Una parte del nostro lavoro - ha continuato la veterinaria - è quello di ristabilire un contatto comunicativo con il cane e capire il perché di molti suoi comportamenti aggressivi». Inoltre, l´aggressività di una cane non è direttamente collegabile alla sua conformazione fisica: non è detto che il Pit Bull sia più aggressivo di uno Yorkshire. «Ogni razza ha una sua particolare predispozione, acquisita con anni di selezione. E non sono rari i casi in cui l´uomo confonde una caratteristica tipica di una razza con quella di un´altra». Ad alimentare queste convinzioni sbagliate sono anche i media, che molto spesso associano ad una razza di cane una caratteristica che non gli appartiene. «Basti pensare al cartone animato "La carica dei 101" che vede protagonista il Dalmata.
Dipinto e raffigurato come un cane particolarmente socievole, al Dalmata per anni è stato affidato il compito di correre davanti le carrozze, sfoggiando la sua bellezza. Quindi, non essendo abituato ad interagire con gli uomini, si caratterizza per la sua spiccata testardaggine. Eppure è credenza comune attribuirgli tutt´altre caratteristiche», ha evidenziato D´Angelo. Stessa cosa per gli Yorkshire: oggi sono considerati i cani da salotto per eccellenza, ma la loro naturale predisposizione è quella di correre dietro ai topi nelle miniere.
Quindi, ogni aspirante padrone dovrebbe prima di tutto informarsi sulle caratteristiche, non solo fisiche, del proprio cane e poi svolgere un adeguato addestramento.
da: http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=67911