Satinè-Lutino

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Don.EN
00venerdì 16 febbraio 2007 21:09
Ciao a tutti, quali sono le differenze tra un Cardellino Satinè,e un Lutino?Grazie a tutti. [SM=g27833]
robyfuma74
00venerdì 16 febbraio 2007 21:54
Ciao, fondamentalmente la differenza sostanziale tra lutino e satinè sta nel fatto che mentre la lutino è una mutazione indotta da un unico gene responsabile, la satinè è una sommatoria di due geni differenti cioe' lutino + bruno.
La cosa era abbastanza chiara se non che da qualche anno sul mercato è uscita una sorta di "variante" della mutazione lutino, apparsa per la prima volta se non erro nell'allevamento di Raskyn. Si tratta fenotipicamente di un lutino molto diluito dove il disegno è pressochè inesistente.
Così si è iniziato a chiamare il "vecchio" lutino satinè a base nera e il vero satinè, satinè a base bruna.
A fringillia ho avuto il piacere di scambiare quattro chiacchere con l'amico Mario Zampaglione che mi ha raccontato di aver avuto esperienze in merito e sarebbe bello se fosse lui a raccontarci come sono andate le cose!
Allora a te la " penna" Mario!!!
Ciao a tutti!

Roby
RenatoGala
00sabato 17 febbraio 2007 00:05
Ciao Donato
Mi permetto di aggiungere qualcosa più "terra terra" alla correttissima spiegazione del dott. Fumagalli (ciao Roby lo vedi che ti faccio fare bella figura?).
All'occhio un lutino appare come un cardellino biancastro con maschera rossa, specchio alare giallo e lieve ma visibile traccia di disegno (croce, ali e coda) di un colore grigio chiaro.
Un satinè (lutino + bruno) rimane ugualmente un cardellino biancastro con maschera e giallo delle ali. Il disegno tuttavia dovrebbe risultare più marcato di quello del lutino perchè la sovrapposizione col bruno attenua l'effetto diluente del lutino.
Quelli bravi direbbero che il bruno inibisce la piena "polimeralizzazione" (????) della melanina eu-nera in favore della eu-bruna da ciò l'effetto meno marcato dell'azione diluente del fattore lutino che incide prevalentemente sulla prima.

Se poi sei un pò come me, alla buona, ti do un consiglio valido da quando è nata l'ornicultura, si prende in mano il cardellino si soffia sul ventre e si controlla. Sottopiuma grigio scuro (lutino) bruno caffellatte (satinè).

Sulla "nuova LUTINO" non mi pronuncio perchè in primis l'ho vista solo in foto e poi pare provenga dal BELGIO notoriamente una fucina di mutazioni... a volte anche troppe... vedi l'eumo sessolegata.
Se poi è stata realizzata da quell'allevatore non mi stupirebbe ci fosse uno zampino... "ALBINO"???. Staremo a vedere.
Saluti a tutti
Renato Gala

Ps
Mario correggimi se sbaglio
zamagni b
00sabato 17 febbraio 2007 14:41
LUTINO CHIARO
secondo il mio parere potrebbe essere una sovrapposizione di mutazioni,lutino+pastello, che ne pensano gli allevatori più esperti?

Bruno
RenatoGala
00sabato 17 febbraio 2007 17:39
Ciao Bruno,
La tua ipotesi del nuovo lutino mi trova assolutamente concorde.
Tanto più che quando ho iniziato ad allevare un pò più seriamente i cardellini ho potuto constatare che i lutino nati da pastello molto chiari perdono molto i disegno (croce molto spezzettata e ali e coda molto sbiadite).
Dico questo perchè la mia prima cardellina è stata una pastello di selezione belga. Era tanto sbiadita che ricordava "l'ala grigia" dei canarini. Con l'intento di dare più disegno alla progenie mi procurai un maschio ancestrale particolarmente ossidato e dal buon disegno aspettandomi per gli anni a venire dei maschi portatori capaci di migliorare il disegno delle eventuali figlie femmine mutate.
"Peccato" che il maschio acquistato alla pima stagione si rivelò un "portatore di lutino". Così addio al ceppo di pastello. Per anni le figlie di questa coppia hanno sempre palesato lo stesso disegno molto sbiadito. Immagino che "lavorando" un ceppo di lutino con sangue pastello, al di la ovviamente dell'eventuale sovrapposizione, questa caratteristica si potrebbe ancor più esaltare.
Successivamente mi sono dedicato ad altre mutazioni tralasciando la pastello ma ho ancora un maschio ancestrale doppio portatore di lutino e pastello che ancora non ho mai impiegato in riproduzione. Un altro fratello, speriamo anche lui doppio portatore, l'ho dato al mio amico Stefano Licandro... magari con un pò di fortuna (diciamo tanta) si potrebbe avere una femmina sovrapposta e confrontarla ai nuovi soggetti recentemente apparsi.
Speriamo bene
Saluti
Renato Gala
robyfuma74
00sabato 17 febbraio 2007 21:50
Ciao grande Renatone devo dire che hai un fiuto alla tenente Colombo per smascherare i vecchi volponi belgi!!!!!!!!!
Effettivamente la nuova mutazione lascia aperte diverse strade di pensiero, sarebbe interessante provare ad accoppiare un maschio lutino "nuovo tipo" con una femmina pastello, la nascita di maschi pastello svelerebbe il trucco.
Comunque sia anche questo fa parte del fantastico mondo del cardellino mutato... tra miti e leggende se ne sentono di tutti i colori!!!!!!!
Cosa ne dite della mutazione blu?????
Tanti saluti a tutti!!!

Roby
marconovelli67
00sabato 17 febbraio 2007 22:04
Non so come definirla ma la mutazione Blu è veramente meravigliosa. Molti affermano, cercando un paragone con le mutazioni del canarino, trattarsi di onice!!!Sinceramente la cosa non mi interessa molto, so soltanto che si tratta di una meravilgiosa mutazione ed appena saranno disponibili alleverò solo quelli.Silvio Budellacci e Donato ferrara hanno un maschio che mi fa venir la pelle d'oca!
robyfuma74
00sabato 17 febbraio 2007 22:11
Ciao Marco, non riesci ad avere qualche foto di questo soggetto?
Ciao,

Roby
marconovelli67
00sabato 17 febbraio 2007 22:27
Appena passo a trovarli provo a farle.
RenatoGala
00domenica 18 febbraio 2007 09:38
Ciao Roby
Non si tratta di smascherare o meno volponi. La verità è che spesso indubbie doti di allevatore non si sposano perfettamente con pari conoscenze di genetica.
Selezionare con soggetti doppi o tripli portatori poi non semplifica la piena determinazione di alcuni soggetti ottenuti.
Ecco così che su produzioni di centinaia di soggetti per fortuna o per statistica nascono "nuovi" colori più o meno di fantasia.
Anche io ho avuto la fortuna di vedere il blu a cui si riferisce Marco, in effetti devo dire che sui soggetti dove la mutazione si esprime meglio, l'effetto è davvero molto gradevole.
Per quanto riguarda poi i cardellini di Silvio e Donato, beh!!!! faccio davvero fatica a trovarne uno brutto.
saluti a tutti
Renato Gala

ps
Avviso ai cardellari, occhio anche al professor Novelli che quest'anno ha dei soggetti davvero molto interessanti... io ho ancora in mente un bruno portatore di isabella che non so se farebbe la felicità di tutti gli allevatori... ma la mia di sicuro.
ppss
Marco la presente vale come diritto di "PRELAZIONE".

[Modificato da RenatoGala 18/02/2007 9.44]

marconovelli67
00domenica 18 febbraio 2007 21:38
C'è da aggiungere che quest'anno ,speriamo, gli amici sopracitati ci potrebbero far vedere gli agata blu.
Cmq sia a me già basta il blu che hanno loro. Ho nella testa quell'animale ed il suo effetto ghiaccio con quel rosso che fa una strana impressione con la totale assenza del bruno.
Bellissimo!!
Renato non ti preoccupare che l'opzione che abbiamo stipulato in occasione di fringillia ti mette al riparo!!!!
Appena formate le coppie farò delle foto cosi mi darai ik tuo parere.
Ciao
RenatoGala
00lunedì 19 febbraio 2007 09:40
X il Professore
Caro Marco, ti conosco abbastanza bene per sapere che per un super appassionato della mutazione AGATA il passo successivo non può essere che il BLU.
Non vedo l'ora di vedere le foto delle coppie che hai assortito e più in la i novelli dal vivo... quanto ai pareri proprio non ne hai bisogno, i soggetti che hai si "consigliano" da soli e l'occhio di "BIG LUCIANO" sbaglia molto raramente.
Un abbraccio
Renato Gala
mzampaglione
00martedì 20 febbraio 2007 14:53
Lutino Eu e Lutino Pheo
Ciao
Scusate la mia assenza, ma non ero in Italia e rispondo ora con un po’ di ritardo.

La mia, e sottolineo mia teoria supportata da prove tecniche pratiche, su i due fenotipi del gene lutino è questa:

Il lutino classico io lo chiamo lutino a base Eumelanica (Lutino EU), gli effetti riducenti del gene lutino lasciano un apprezzabile quantitativo di eumelanina che all’occhio fa percepire il disegno nocciola. Ovviamente occhio rosso e maschera arancio/rossa.
La trasmissione genetica è recessiva sessolegata, non all’elica al bruno.

La seconda variante messa in commercio dal mitico Rusken , io l’ho definita lutino a base Pheo melanica ( Lutino PHEO ) quanto priva del residuo di eu , bensi presenta un impercettibile disegno da addebitare ad una minima quantita di phei melanina. Ovviamente occhio rosso e maschera arancio/rossa.
La trasmissione genetica è recessiva sessolegata, non all’elica al bruno, come tutti la lutino Eu .
Sorrido quando sento chiamare quest’ultima variante Lunito Ino, che non significa nulla. Sorrido ancora quando gli amici Belga chiamano il lutino Eu Satinè. Sappiamo che Lutino+ Bruno = Satinè .
Quindi se fosse vero Satinè il Lutino Eu, allora accoppiandolo con un bruno dovrebbe dare prole maschile Bruno port di Satinè e non invece , come accade , maschi ancestrali doppi portatori di Bruno e Lutino Eu.

Le due varianti di lutino sono effetti fenotipici dello stesso gene su basi diverse, è come se il gene , nel Lutino Eu abbia un effetto riducente minore ,che nel Lutino Pheo.

Il vero Satinè , in Belgio lo chiamano Isabel Satinè, che in gergo genetico non significa un bel nulla.

Le prove da me condotte sono
Accoppiamento di Lutino Eu con Lutino Pheo
Ottenuti dei maschi Lutino Eu port di Lutino Pheo li ho riaccoppiati ad un ancestrale ottenendo femmine Lutino Eu e femmine Lutino Pheo
Quindi sono due mutazioni diverse
Tuttavia entrambe unite al bruno sono non all’eliche come il lutino , infatti ho ottenuto maschi doppiport di lutino e bruno sia nel caso del LutinoEu che in quello del Lutino Pheo

Non credo sia un effetto dell’inserimento del pastello perché la prima femmina usata era di cattura e poi , messa con un pastello non ha dato maschi pastello,
se fosse un pastellolutino avrei dovuto ottenere dei maschi pastello port di lutino pastello.

A questo punto, in più occasioni, ho proposto la nomenclatura Lutino Eu ( per la variante con disegno nocciala) e Lutino Pheo 8 per la variante ultima senza disegno)
Spero che almeno, si finisca con il chiamare Satinè i lutino e Isabel Satinè i veri Satinè almeno per un rispetto alle basilari regole genetiche che riguardano le mutazioni di colore negli uccelli.

Per quanto riguarda la mutazione chiamata Blue, credo anche io sia necessario darle un nome meno ridicolo, una mutazione così bella non merita un nome ridicolo come Blue.


A presto

[Modificato da mzampaglione 20/02/2007 17.35]

RenatoGala
00martedì 20 febbraio 2007 15:53
PHEO?
Ciao Mario, ho letto con interesse il tuo post del quale riporto uno stralcio.

...Le due varianti di lutino sono effetti fenotipici dello stesso gene su basi diverse, è come se il gene , nel Lutino Eu abbia un effetto riducente minore ,che nel Lutino Pheo....

Prendiano il gene base "lutino"... da quanto dici tu:
per interazione su base nerobruna darà = Lutino-Eu
per interazione su base bruna darà = Satinè
e fin qui tutto liscio. La teoria mi trova perfettamente daccordo.
Passiamo ora alla nuova lutino... o come hai suggerito di chiamarla "Lutino pheo". Una domanda mi sorge spontanea.
Se come affermi è sempre il gene semplice "lutino" che interagisce su una base diversa... quale sarebbe questa base?

Invece di accoppiare tra i "diversi lutino" non sarebbe più opportuno lavorare in direzione opposta... cioè cercando di scindere la sovrapposizione e studiarne i risultati?

L'argomento è di sicuro interesse... chissà quanti sono però disposti a "tornare indietro".

Saluti
Renato Gala
mzampaglione
00martedì 20 febbraio 2007 17:32
Ciao Renato

mi fa piacere che tu condivida almeno parte della mia teoria

per quanto riguarda la parte meno chiara, nel Lutino Pheo il gene Lutino avrebbe una forza riducente più aggressiva , è come se si sommasse la forza aggressiva del Bruno a quella del lutino, ma non darebbe il risultato Satinè, poichè è sempre un solo gene che opera e non due come nel vero Satinè.
In sostanza la riduzione melanica sarebbe quella che avrebbe il lutino e in bruno se si somma la sola riduzione melanica, ma non i due geni, in quest'ultimo caso avremmo, come ben sai il satinè e un effetto fenotipico molto differente.
L'accoppiamento dei due tipi di lutino con il bruno mi ha confermato che di lutino trattasi per aver ottenuto ancestrali doppi portatori, l'accoppiamento tra loro e poi l'utilizzo del maschio lutinoEu port lutino Pheo con l'ancestrale mi ha confermato che i due geni sono tra loro allelici ma non uguali.

Non capisco cosa alludi per tornare indietro, forse sulla forma ancestrale? Se alludi a questo ho accoppiato una f lutino Pheo con un ancestrale e poi i figli Maschi ancestrali portatori di Lutino pheo hanno dato lutino pheo senza disegno, quindi il gene opera alo stesso modo anche sulla forma ancestrale.

Sono cmq pronto a confrontare le mie idee e prove poichè la genetica e la sua messa in opera mi affascina, come ben sai.

a presto

RenatoGala
00mercoledì 21 febbraio 2007 09:46
Ciao Mario.
Anche io sono un appassionato di genetica e sicuramente il cardellino è uno di quei volatili che negli ultimi tempi ha più dato più soddisfazioni in tal senso.
Purtroppo però è innegabile che tale spinta sia in buona parte determinata anche da finalità meno nobili... lanciare sul mercato a cadenza quasi annuale qualcosa di nuovo.
Io sono convinto che le mutazioni, fermo restando la diversa apparenza fenotipica su ogni singola specie, hanno meccanismi e modalità sempre identiche (al di la dei nomi che gli si voglia dare).
la mutazione lutino agirà sempre ugualmente (effetto genotipico). L'effetto fenotipico invece può essere determinato dalla base su cui agisce il mutante. In parole povere dipende dalla quota eu e feo melanica di base.
Sul nerobruno da il classico effetto lutino (che ormai è abbastanza diffuso)
sul bruno da il satinè (sovrapposizione del lutino su soggetti a base eu-bruna e non più eu-nera).
il nuovo lutino come tu mi dici, fondamentalmente è allelico al vecchio e non è un satinè perchè come tu affermi accoppiando un maschio "nuovo Lutino" ad una femmina bruna non nasce prole maschile bruna.
A questo punto rimane da capire perchè questo lutino cancella quasi totalmente il disegno.
Il gioco stà tutto nel capire la base su cui interagisce il fattore lutino. Io ho azzardato il pastello perchè tra le mutazioni classiche è quello che più facilmente dilava il disegno... albino non può essere perchè non ha senso sovrapporre mutazioni che agiscono sulla melanina su una che di fatto ne inibisce completamente l'espressione... allora cos'è?
Se davvero si trattasse di una nuova mutazione di base su cui agisce il lutino credo che sarebbe interesse di tutti lavorare questi soggetti con ancestrali cercando di riscomporre la sovrapposizione. Se invece il risultato del nuovo lutino è solo derivante da un graduale depauperamento del disegno al seguito di reiterati accoppiamenti tra puri o alla sovrapposizione con una mutazione "classica" allora è logico che nessuno troverà convenienza a spiegare come l'ha ottenuto.
Sono consapevole che in genetica non è come la matematica... non sempre 2 + 2 fa ineviquocabilmente 4... ma dovrebbe essere l'eccezione.
Non è mia intenzione affermare che l'operazione sia semplice... sappiamo tutti che i progetti di accoppiamento poi devono scontrarsi con i risultati effettivi (specie poi se i soggetti da testatre non sono poi tanti) ma spesso mi sembra di capire che la convenienza attenui questa voglia.
Quest'anno ad esempio ho osservato la prole tra mascherato ed agata... la prole era esattamente una via di mezzo e l'allevatore che li ha realizzati non è l'ultimo arrivato. Altro che allelicità. Per me non è un problema, piace di più la varietà "EUMO sessolegato" bene... facciamone uno standard ma non inventiamoci altri meccanismi ereditari... già quelli che ci sono non sempre sono facili da apprendere.
In attesa di sviluppi, ti saluto affettuosamente.
Renato Gala
marco'72
00mercoledì 21 febbraio 2007 11:24
Ciao Renato.Accoppiando la lutino x isabella [SM=g27833]
RenatoGala
00mercoledì 21 febbraio 2007 11:56
Ciao Marco
lutino (maschio) per isabella (femmina)
da
figlie tutte lutino
figli tutti agata doppi portatori di isabella e lutino

se invece è:
isabella (maschio) per lutino (femmina)
avremo
figlie tutte isabella
figli tutti agata doppi portatori di isabella e lutino

Il fenotipo dei figli maschi (l'agata) è dato da un meccanismo noto come allelicità.
Vale la pena ricordare che l'isabella non è una mutazione bensì una sovrapposizione di due mutazioni (agata e bruno). Molto maccheronicamente se individuiamo l'agata come primo fattore di riduzione, l'isabella è il risultato dell'azione di questo gene non su un ancestrale (nero bruno) ma su un bruno, una sorta di "bruno ridotto". La caratteristica di bruno, agata e lutino è che tutte hanno lo stesso sistema di ereditarietà... recessivo e sesso legato. Recessivo significa che trattasi di carattere che per apparire (mostrarsi sul fenotipo) deve trovarsi geneticamente in stato di omozigote (la coppia cromosomica deve presentare su entrambi il carattere e quindi presentarsi pura per quel medesimo carattere) e sesso legata invece significa che il fattore mutante è posizionato (tecnicamente ha il suo locus) sulla coppia cromosomica sessuale (i classici XX e XY dove la Y è da considerarsi una specie di x inerte perciò non esistono femmine portatrici di caratteri sessolegati).
Detto questo torniamo al risultato dell'accoppiamento.
I figli maschi erediteranno ciascuno da un genitore un gene isabella (agata + bruno) ed uno lutino e quindi saranno eterozigoti (non puri per un singolo mutante). Tuttavia il suddetto rapporto di allelicità tra agata (pur presente nel genotipo anche se associato al bruno) e lutino determina una parziale dominanza dell'uno sull'altra (specificatamente agata su lutino) pur non alterandone di fatto lo status di portatore (l'animale sarà infatti sia portatore di lutino che di isabella). Il motivo va ricercato nel fatto che lutino ed agata occupano lo stesso "locus" da cui l'uno influenza l'altro.
Spero di essere stato chiaro anche se la materia richiede comunque un minimo di linguaggio tecnico.
Saluti
Renato Gala

[Modificato da RenatoGala 21/02/2007 11.58]

Francesco Stuppello
00mercoledì 21 febbraio 2007 11:56
Ciao Marco se il lutino è il maschio nascono :

Prole maschile Agata passe-partout portatore di isabella e lutino e prole femmile lutino 100%
Francesco Stuppello
00mercoledì 21 febbraio 2007 11:57
Scusami Renato, ho risposto in sovrapposizione mentre tu stavi postando [SM=g27835]
RenatoGala
00mercoledì 21 febbraio 2007 12:00
Figurati Francesco... più siamo e meglio è!!!!
Saluti
Renato gala
mzampaglione
00mercoledì 21 febbraio 2007 12:20
Ciao Renato

Io personalmente credo che il lutino ( pheo) sia un’altra mutazione e non una sovrapposizione del lutino ( Eu) sul pastello, questo in forza del primo soggetto femmina posseduta da Roland, e proveniente dalla polonia. Era un sogetto non di allevamento, io l’ho vista anni fa, e questo escluderebbe il fatto che potesse trattarsi di lutino pastello. In più se si analizza l’effetto riducente della combinazione tra bruno e pastello, il lutino pastello dovrebbe essere totalmente bianco e non conservare un leggerissimo disegno.
I passaggi sull’ancestrale li ho fatti e sembrano confermare sulla prole il disegno meno carico, non credo sia scaturita da accoppiamenti lutino per lutino. Non faccio parte di coloro i quali allestiscono le coppie in base al mercato, se così facessi non avrei Ancestrali,Agata, Pastello, Bruno, ma solo Lutino, Isabella , Mascherato ,Mascherato Pastello,Blue, Opale, per cui io prima guardo a quello che voglio testare e su cui voglio capire di più.

Per il discorso Eumo Mascherato e Agata , senza voler mettere in discussione l’allevatore cui facevi riferimento, ho fatto tre anni fa il test Agata M X Mascherato F ottenendo f Agata e maschi Agata port di Mascherato che l’anno dopo su femmine ancestrali ha dato femmine agata e femmine mascherato molto diverse tra loro e alcune delle quali tipiche, e maschi ancestrali port o di Agata o di Mascherato provati anch'essi e risultati o port di Mascherato o di Agata ; pertanto a me risulta che le due mutazioni sono diverse benché similari pur conservando differenze di fondo, la più immediata è l’occhio rosso alla nascita nei Mascherati.

Non voglio certo creare nuove regole genetiche, lungi da me; a stento sto dietro alle leggi Mendeliane.
Quello che a me interessa è capire fino in fondo le mutazioni di cui si conosce ancora poco ( ES Mascherato e Lutino ( sia Eu che Pheo) e su cui spesso si parla tanto senza prove tecniche alla mano.

Un forte abbraccio
A presto
RenatoGala
00mercoledì 21 febbraio 2007 13:06
NESSUNA POLEMICA... ANZI!!!!
Ciao Mario, non vorrei si fraintendesse, non era mia intenzione affermare che allestisci le coppie in base alla moda del momento (e peraltro quand'anche fosse così non ci vedo nulla di male). L'allevamento per me deve produrre emozioni, se uno si emoziona cercando la riproduzione di rarità... benissimo.
I criteri scientifici purtroppo seguono schemi rigidi che non tengono conto delle emozioni.
Dico solo che se parliamo di lutino, di lutino ce n'è uno. Questa presunta nuova mutazione necessariamente non può essere un lutino (annulla il disegno)... se non è una sovrapposizione e non è selezione deve essere allora qualcos'altro... ma non un lutino a questo punto.
Non vorrei nuovamente creare polemiche sulla "distinzione" tra mascherato e agata... sono per la assoluta convivenza tra i due aspetti... perdonami però... bastava girare a Reggio Emilia per vedere maschi e femmine pseudomascherati o pseudoagata praticamente indistinguibili.
Per me, e sottolineo per me, il mascherato rimane un agata selezionato secondo certi dettami (squisitamente nord europei) che vogliono l'agata come una mutazione schiarente e non a massima ossidazione come invece si preferisce in italia.
Per di più il mascherato, come l'agata, è assolutamente allelico al lutino. Diciamo che scientificamente ha le stesse caratteristiche di un agata gli stessi comportamenti trasmissivi, lo stesso effetto sulle melanine... ma si vuole distinguerlo comunque dall'agata.
Mi consola pensare che anche in Belgio, la patria di questo fenotipo, qualcuno che di allevamenti ne vede tanti e conosce quasi tutti gli specialisti del "settore" la pensa come me.
Aspetto con fiducia a questo punto anche la mia personale prova per i prossimi due tre anni (sono tignoso e non mi accontento della prima progenie). Mi dispiace purtroppo non disporre di tanto spazio, viceversa avrei potuto soddsfare entrambe le mie necessità, allevare per emozione e per studio scientifico... ma nella vita non si può avere tutto.
Fermo restando che sulla livrea del cardellino l'effetto emotivo del mascherato è senza dubbio molto gradevole... parto dell'idea che trattasi di un agata selezionato chiaro (in pratica non c'è più fungo pettorale). Sul fatto dell'occhio rosso alla nascita per me è solo una minore carica melanica rispetto all'agata "classico" (rintracciabile peraltro anche raffrontando gli adulti) che su un pullus completamente nudo si evidenzia anche a livello delle palpebre. Se fosse un fattore distinguente (vedi vero EUMO recessivo autosomico fissato qui a Napoli) la caratteristica si manterrebbe inalterata anche tra gli adulti.
Personalmente sono uno scettico di natura, mi piace vedere come funziona una cosa prima di accettarla a scatola chiusa, sono però il primo a compiacermi se la "cosa" riesce a sorprendermi.
Per intanto il primo grande risultato, personalmente, l'ho ottenuto, una bella disquisizione "tecnica" con una controparte adeguatamente preparata. Trovo che tutto ciò mi possa arricchire.
Per questo rinnovo l'invito a tutti, approntare questo tipo di discussioni è un momento di crescita per il Club e per chi ha voglia di cimentarsi.
Saluti a tutti
Renato Gala

[Modificato da RenatoGala 21/02/2007 13.12]

mzampaglione
00mercoledì 21 febbraio 2007 13:40
Ciao Renato
certo assolutamente nessuna polemica

La differenza di vedute su alcuni punti non deve essere causa di nessuna polemica, nè tantomeno tra noi.
Il mio essere passionale forse spesso viene frainteso nel mio scrivere, ma se si è passionali non si può fare altrimenti.
Sul discorso Mascherato non siamo d'accordo , su quello del lutino lo siamo in parte, io credo che sia sempre il gene lutino , ma nel secondo caso (pheo) sia una mutazione del gene lutino (Eu) che è più aggressiva sulle melanine ( cioè una mutazione della mutazione), oppure nel caso più remoto potrebbe trattarsi di un'altra mutazione? Che è allelica all'agata, lutino Eu e al Mascherato, su questo secondo caso esprimo dubbi.
Cmq speriamo che la sua diffusione sia foriera di maggiori informazioni a riguardo.
Per intanto, mi fa piacere esesrmi confrontato e arricchito anch'io, il confronto è il seme della conoscenza e oggi stiamo seminando....

Spero anche altri amici allevatori dicano presto cosa hanno potuto constatare allevando tali mutazioni.
A te Renato ed a tutti un caloroso saluto
a presto

breeder06
00mercoledì 21 febbraio 2007 15:53
A sto punto della vostra interessantissima discussione mi e' sorto il seguente dubbio, ottenendo dei Satine' partendo sia da lutino Eu che da lutino Pheo il risultato finale cambierebbe oppure anche la "lutino "pheo intacca il disegno come la lutino Eu?....ossia saremo in futuro capaci di distinguere con che Satine' abbiamo a che fare o no?grazie
mzampaglione
00mercoledì 21 febbraio 2007 19:27
Ciao
purtroppo ancora non è stato selezionato il satinè con il lutino (Pheo); io personalmente, come credo molti altri allevatori, ci stiamo provando con doppi portatori di bruno e lutino(pheo).
In teoria l'effetto fenotipico dovrebbe essere diverso nel satinè( Eu)più marcato e nel Satinè( Pheo)meno marcato.
Credo quest'ultimo sarà meno bello poichè la riduzione aggressiva del lutino Pheo farà sì che il satinè Pheo sarà poco disegnato e quindi meno apprezzabile.
Cmq questa è teoria, aspettiamo di ammirare la realtà su un bell'esemplare di satinè Pheo
a presto
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