Rischio Mostre!!!

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Francesco Stuppello
00venerdì 4 agosto 2006 11:29
Ragazzi leggete cosa ho trovato nel sito F.O.I.

DUM ROMAE CONSULITUR…

Mentre a Roma ci si “confrontava” e ci si azzuffava su questioni “fondamentali”, la storia insegna che Sagunto venne espugnata.

Mentre noi ci trastulliamo con le parole, il Ministero della Salute conferma le misure preventive del 2005 contro l’influenza aviaria.

di Enrico Banfi

1° agosto 2006: un lancio di agenzia, riportato integralmente in questa stessa sezione, comunica gli orientamenti del Ministero della Salute sui provvedimenti anti aviaria. Ovviamente, è un provvedimento che c’interessa moltissimo, poiché incide pesantemente sulle nostre attività, in particolare su quelle vitali delle esposizioni e del mostre-mercato.
Vediamone gli elementi essenziali e traiamone gli insegnamenti dovuti, con molta prontezza e profonda umiltà.

1- Mentre noi ce la raccontiamo attraverso l’etere (dum Romae consulitur, appunto), il Ministero conferma le disposizioni tassative del 2005 riguardo alle mostre: le misure di bio-sicurezza confermano “il divieto di organizzazione di mostre, fiere o qualsiasi concentramento di volatili sul territorio nazionale, salvo apposita deroga concessa dalle Regioni o dalle Province autonome”. Questo significa che l’agosto 2006 ci riporta all’agosto 2005: un anno passato invano per quanto riguarda le norme sulle mostre. E nel 2005 molte mostre non si sono potute tenere, altre sono state realizzate per il rotto della cuffia ed in condizioni di estrema precarietà e, spesso, solo grazie ad un concorso di eventi particolarmente favorevoli.
Chi pensava che l’aviaria non sarebbe stata un problema nel 2006 è servito.
Chi pensava che invece lo sarebbe stato e che occorreva predisporre contromisure per tempo trova purtroppo conferma. Magra consolazione, di cui si sarebbe fatto a meno.

2- Mentre noi spendiamo il poco tempo a pettinare i capelli alle bambole (ma cosa ci sarà dietro, di fianco, sopra, sotto le varie proposte ..., e dopo cosa succederà?) il Ministero fa sapere che riguardo alla ”sorveglianza regolare” della filiera avicola, “il Piano di monitoraggio è intensificato e prolungato fino al 31 dicembre 2006. Prevede la registrazione all’anagrafe avicola di tutte le aziende, comprese quelle rurali, cercando di avviare il sistema di geo-referenziazione delle strutture, già attivo in Veneto e Lombardia, indispensabile per la rete di epidemio-sorveglianza”.
Ed ancora: “obbligo di censimento per tutti i pollai, allevamenti e aziende avicole comprese nelle zone di protezione e sorveglianza”.
Dum Romae consulitur se è giusto o non fare il censimento o mappatura o analisi e localizzazione dei nostri allevamenti che le Istituzioni collocano fra gli avicoli, il Ministero conferma l’obbligo di registrazione, la realizzazione dell’anagrafe, la geo-referenziazione (cioè dare un indirizzo certo al singolo allevamento), in pratica sancisce l’obbligo del censimento avicolo, come elemento indispensabile per la sorveglianza sanitaria (e non per fini fiscali).
Mentre noi ci trastulliamo con le parole e ci tormentiamo con dubbi amletici, il Ministero ci assesta un altro colpo, facendo traballare la nostra costruzione, non attrezzata ad affrontare queste situazioni e, dunque, da aggiornare senza ulteriori indugi.
Ricordo che:
-le principali mostre italiane sono collocate quest’anno in Emilia Romagna;
-in presenza di un quadro normativo analogo lo scorso anno una dozzina di Comuni emiliani emise ordinanze severissime: se venissero ripetute quest’anno (e perché non farlo visto che le condizioni normative sono le medesime?). il Campionato italiano rischia di ridursi ad un campionato regionale, ammesso che si ottenga la necessaria autorizzazione.
A meno che non siamo noi, Movimento degli allevatori FOI, a fornire le novità necessarie a collocare i nostri soggetti al di fuori del generico settore avicolo, e quindi a governarli con disposizioni specifiche.
Le novità sono contenute nel nostro Progetto “L’anello FOI deve diventare una garanzia ed una sicurezza” (vedi sezione ”Approfondimenti”) e comprende una serie di componenti quale l’analisi della struttura degli allevamenti FOI (o censimento o mappatura) e l’analisi del rischio sanitario costituito dagli allevamenti FOI e dalle loro manifestazioni (titolo ”Gli allevatori federati in FOI”: sarà inserito la prossima settimana sempre nella sezione “Approfondimenti”).
Possiamo affrontare questa nuova, grave situazione normativa 2006 con idee e progetti in fase d’avanzata realizzazione: di una sola cosa siamo gravemente carenti, a mio giudizio e cioè della capacità di percepire, come Movimento nel suo insieme, le minacce prioritarie da affrontare con determinazione e coraggio (ma non ci sono bombe, non mettiamo a rischio la vita o altri beni essenziali, quindi è un “coraggio” di modesto livello, accessibile a tutti e non solo agli “eroi”!).
Sembra che facciamo a gara a trovare gli aspetti di dubbio o negativi, viviamo in un dibattito continuo e spesso inconcludente: dum Romae consulitur, appunto. Ma mentre a Roma ci si “confrontava” e ci si azzuffava su questioni “fondamentali”, la storia insegna che Sagunto venne espugnata.
Forse è venuto il tempo di diventare grandi e responsabili, di vedere anche gli aspetti positivi, di proporre in modo costruttivo delle reali soluzioni, di rinunciare ad un po’ di “io” e di lavorare senza gelosie per il “noi”.
La storia del nostro Movimento è piena di esempi di questo genere: ripescando dagli archivi penso di mettere a disposizione di tutti gli allevatori d’oggi la forza morale e sociale degli allevatori di ieri.
Intanto, per cortesia, mettiamo da parte i dubbi amletici e dedichiamoci anima e corpo a collaborare sul censimento.




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