“Ci arriverò......” Perché questa "prima persona singolare?"
E’ davvero incredibile, nel caso in esame e per una figura pro tempore, l’uso imperfetto della propria immagine nella continua sovrapposizione di tutto e su tutti, con la prima persona singolare. Un utilizzo così sproporzionato era e potrebbe essere in uso solo presso aborigeni e dimenticati nuclei di civiltà rimaste all’epoca dove prevale, con la forza, il proprio ego come l’unico accettabile.
Già in un redazionale dello scorso anno, lo ricordate, evidenziai quel
“ ...io so dove portare…” che stonava come una campana scheggiata .
Ora arriva una conferma da prendere in seria considerazione, con l’ipotesi che il continuo incensarsi ha prevalso nell’auto-convinzione d’essere avanti anni luce, prendendo talmente corpo nel soggetto interessato, da non poter più rendersi conto del mondo e degli umani rimasti ai
“blocchi di partenza”. (Un’auto considerazione talmente presente da costringerlo ad usare chi può dare voce al suo verbo essendo i suoi toni e timbri non percepibili ai comuni mortali.)-
Poveri diavoli dimenticati nella polvere!
-(…”dei blocchi di partenza!” Che stupidaggine di paragone. Divagazione usata per ergere oltre la realtà e solitamente usato nei volantinaggi d’oratorio! A chi servirebbe un simile esempio? Vedete quali sono i limiti dei giullari nello stravedere per il loro ruolo, riescono sempre a ridicolizzare colui che decantano, poi si lamentano se vengono richiamati.)-
C’è ancora da notare la gran somiglianza usata nel redazionale. Ancora una volta tecnica presa a prestito (sic! Si fa per dire!) dai lavori di presentazione dei Candidati 2005 lista P.
Mi sa che avanti alcuni anni luce era quella lista, questi lo sono nel copiare, maldestramente, i lavori altrui.
Si la prima persona singolare è diventata definitivamente un
“dogma” non rimane che farsene una ragione! Per chi lo vuole naturalmente! Meraviglia solo che nel 2007 vi siano soggetti disponibili ad accettarla e sostenerla nell’assoluta indifferenza.
–( per David Forti: non trovi questa una ragionevole situazione per non condividerla e prenderne le dovute distanze?)-
Cosa andranno a fare fra un mese gli umani a Comacchio? Mangiare polvere? Essere mortificati per non avere le possibilità di capire, d’esprimersi e di chiarire?
Mah! Una prova di carattere ci sarebbe da effettuare. Provare a dire
“…NOI VOGLIAMO CHE …!” Non vi sembra più interessante e condivisibile il plurale? Rinviare tutte le scelte importanti ad un’Assemblea Straordinaria dopo un
autentico dibattito nelle Associazioni sulle attività che influiscono sull’amministrazione, organizzazione e impostazione della federazione divenute eccessivamente misteriose come, ad esempio e in particolare:
equilibrare il livello della partecipazione fra liste in competizione ora troppo svantaggiate dalla lista in carica, sia dal punto di vista organizzativo, sia finanziario.
Provate! Tanto per vedere la reazione! Sono certo che poi lo troverete più “umano”, “disponibile” e “ragionevole”, e ben presente ai “
blocchi di partenza” ma con i piedi per terra nel confronto con Voi.
Giuliano Motta
P.S.: questa è la prima considerazione sul “ventinballe” propinato che prenderemo in esame.
Per esempio il
“ …ci arriverò…” dovrà essere verificato in che formula e con quali mezzi.
La decisione di una sede operativa definitiva dovrà essere approvata dal Congresso Statutario.
Successivamente è un problema della C.O.M.-Italia e dovrà essere valutato, deliberato e finanziato, dalle federazioni che ne fanno parte. Terzo con quali mezzi e decisioni?
Vedremo il succedersi anche in visione delle anomalie emerse sulla compatibilità del ruolo espresso nella descrizione del “ventinballe”.
Altro tentativo per concentrare tutto in un luogo e in una sola disponibilità a garanzia dell’egemonia perenne.
G.M.
[Modificato da -Giuliano Motta- 31/03/2007 20.48]