Intervento della Corte dei Conti: il gruppo FS è un disastro, Moretti il premio non lo meritava proprio!
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La Corte dei Conti sulle Fs: "Crescono i costi, non i servizi"
L'allarme lanciato dopo l'esame dell'andamento del Gruppo nel biennio 2005-2006. Secondo la magistratura contabile, necessari interventi organici e "razionalizzazione"
da La Repubblica - 20 maggio 2008
La Corte dei Conti sulle Fs "Crescono i costi, non i servizi"' Il Gruppo delle Ferrovie dello Stato non va bene, quindi "appaiono necessari interventi organici e con effetti durevoli". E' l'allarme lanciato dalla Corte dei Conti, che ha esaminato l'andamento dell'azienda relativo al biennio 2005-2006. Biennio che "ha segnato un momento di particolare criticità per il Gruppo FS e per Ferrovie dello Stato S.p.A". "A poco più di un quinquennio dalla ristrutturazione societaria e dalla scelta politica multisocietaria - rileva la magistratura contabile - il nuovo modello organizzativo, oramai completamente realizzato, non pare aver giovato, come era nelle aspettative, al superamento delle difficoltà e disfunzioni, già in precedenza, in parte, manifestatesi e che nel 2006 sono emerse in tutta la loro evidenza, sia sotto il profilo operativo sia sotto il profilo della sostenibilità finanziaria". A determinare questa situazione è stato il costante incremento dei costi della produzione del Gruppo, cresciuti di 482 milioni nel 2006, di 927,5 milioni nel 2005 e del valore di 1.760 milioni di euro nel periodo 2002-2006. Dall'altro lato non è stata registrata una contestuale proporzionale crescita dei ricavi delle vendite e prestazioni (aumentati di 94 milioni di euro nel 2005, di 208 milioni di euro nel 2006 e di 368 milioni di euro nel periodo 2002-2006). Secondo la Corte dei Conti occorre "una razionalizzazione" nei rapporti tra Gruppo FS e stato, servono "certezza e rispetto degli impegni vicendevolmente assunti". In una prospettiva di reale ed effettiva definizione di rapporti, ruoli e relative responsabilità, la Corte ritiene che si dovrebbe tendere ad una netta distinzione, anche sul piano delle evidenze contabili, tra iniziative di interesse pubblico e iniziative da portare avanti in una logica privatistica e di mercato.
Scelte, programmazione, responsabilità e vigilanza per la gestione delle prime dovrebbero essere condivise con i pubblici poteri interessati e dovrebbero poter essere oggetto di autonoma considerazione, anche nella fase esecutiva. Per le seconde, che rientrano nell'attività squisitamente imprenditoriale, scelte gestionali e responsabilità dovrebbero essere di esclusiva titolarità del management di Ferrovie dello Stato. Tornando ai conti, solo nel 2006 le FS hanno accusato una perdita di oltre 2,1 miliardi di euro. "Le maggiori difficoltà sono ancora una volta riconducibili al servizio di trasporto ferroviario che, nonostante l'aumento dei costi, non accenna a migliorare nè sotto il profilo quantitativo (e cioè con ampliamento dell'offerta del servizio sulle linee più carenti), nè sotto il profilo qualitativo generale". "La scelta del management, comprensibile sotto il profilo gestionale ma che non può non preoccupare a livello di tutela degli interessi pubblici, è presumibilmente quella di privilegiare le tratte più remunerative e nelle quali è prevedibile ci sarà, a breve, competizione sul mercato, lasciando nella situazione attuale le linee tradizionalmente meno redditizie, sulle quali non è economico intervenire in assenza di uno specifico, mirato intervento finanziario pubblico". La Corte dei Conti sollecita quindi una "stabile inversione di tendenza" intervenendo su due direzioni. Adozione immediata di un complesso di iniziative a livello societario che puntino ad un rapido superamento dell'emergenza con un rigoroso impegno di Ferrovie dello Stato e di Trenitalia per il rispetto dei principi di economicità, efficienza ed efficacia, tale da poter sostenere l'impatto della imminente apertura del mercato per il trasporto passeggeri. La seconda è rappresentata dalla certezza e dal rispetto degli impegni nei rapporti tra stato e Gruppo FS, soprattutto quanto a entità, tempi, modalità e garanzie di erogazione dei trasferimenti contrattualmente dovuti, cui è inevitabile si provveda con puntualità e senza deroghe non concordate.