manzpker
00mercoledì 19 ottobre 2005 18:24
Dalla rubrica "buongiorno" di Massimo Gramellini, La Stampa
I francesi ci copiano
19 ottobre 2005
L’intera prima pagina di Libération, bibbia della sinistra francese, esorta i rissosi liderini della Gauche locale a imitare Prodi, importando il meccanismo gaudioso delle Primarie per far scegliere al «pòpolo» (con l’accento incredibilmente sulla «o» giusta) lo sfidante dei gollisti Villepin e Sarkozy. Non si ricordava un commento tanto favorevole all’Italia dai tempi di un altro noto ciclista, Gino Bartali. La scelta del giornale assume particolare rilievo quando si pensa che un francese, di destra o di sinistra, preferirebbe farsi togliere un molare piuttosto che elogiare la nazione con cui il demone della geografia lo costringe a confinare a Est.
I politologi spiegheranno le ragioni di questa sorprendente prova d’umiltà. Ma la vicenda ribadisce un antico postulato: il genio italico sfonda quando riesce a rielaborare in modo originale i modelli altrui. Persino in politica. Prendiamo le Primarie. Le hanno inventate gli americani: alcuni notabili dello stesso partito si sfidano in un lungo tour elettorale fino a esaurimento dei soldi e dei candidati. Efficace ma semplice, quasi banale. Quindi inesportabile. E qui entra in scena l’italiano, il cui talento barocco ribalta lo schema: le Primarie non servono per trovare un campione, ma per rassicurare quello già scelto, offrendo un coro di «alè oò!» al suo assolo tenorile. Risultato: un trionfo in tutta Europa, continente depresso e bisognoso di conferme. Morale: i cinesi copieranno anche più di noi. Ma nessuno copia meglio di noi.
manfroze
00venerdì 21 ottobre 2005 16:20
Re:
Scritto da: manzpker 19/10/2005 18.24
un altro noto ciclista, Gino Bartali.
-_-;