Via libera a Calata Bettolo
Dal Secolo XIX:
Il Consiglio di Stato sbroglia la matassa di Calata Bettolo: ora possono finalmente iniziare i lavori per il nuovo terminal contenitori nel bacino storico di Sampierdarena. I giudici hanno infatti respinto entrambi i ricorsi presentati da Fincosit (consorzio che ha al suo interno Legacoop) al Consiglio di Stato, confermando così l'assegnazione a Tecnis, che ora chiede all'Autorità portuale di Genova di procedere con l'atto di aggiudicazione dei lavori. Si tratta di un appalto che vale 130 milioni di euro, per lavori che dureranno non meno di tre anni.
Bettolo è stato per anni il miraggio all'orizzonte di un porto in crisi di spazi che non poteva crescere anche perché bloccato da procedure burocratiche e querelle giudiziarie che sembravano infinite: previsto nel piano regolatore del 2001, il nuovo terminal sarebbe dovuto entrare in piena operatività nel 2004. Se tutto va bene, è ragionevole pensare a una consegna nel 2010, data che segnerà l'ingresso di Msc nel porto di Genova come terminalista, visto che la nuova struttura sarà gestita da un consorzio tra il gruppo di Gianluigi Aponte (65%) e il Sech di Luigi Negri (35%).
«Mi auguro che ora si parta davvero con i lavori - dice prudente Negri -, spero sia veramente così. Il terminal doveva essere pronto nel 2004, non si sa se l'avremo per il 2010: sono incredibili i ritardi che si verificano in questo Paese. I progetti per il terminal e la sua infrastrutturazione, comunque, noi li abbiamo già e, in attesa di raddoppiare i traffici con Bettolo, iniziamo a crescere sfruttando il retroporto di Alessandria. Finalmente si ricomincia a vedere un po' di luce. Ma attenzione: i problemi di spazi di Genova non si esauriscono con Bettolo»
Il riempimento dello specchio acqueo antistante il Sech porterà in dono al porto di Genova 620 nuovi metri di banchina lineare su fondali profondi 16 metri. Inoltre, nei nuovi spazi, potranno attraccare le portacontainer di nuova generazione, troppo grandi per essere accolte nelle strutture attuali del porto di Sampierdarena. La Yang Ming Plum, arrivata a Genova per la prima volta lo scorso 13 dicembre, con i suoi 5.500 teu è l'unità più grande che si può attualmente accogliere.
La vicenda giudiziaria dell'assegnazione dei lavori, tuttavia, minaccia di avere residui strascichi. Almeno così lasciano presagire le dichiarazioni di Gianluigi Pellegrino, difensore di Fincosit: «Prendiamo atto con il consueto rispetto della pronuncia del Consiglio di Stato di cui attendiamo di leggere le motivazioni - spiega l'avvocato -. È ugualmente evidente che resta in tutta la sua rilevanza il problema della necessità di esclusione anche di Tecnis per non avere prodotto un decisivo documento». In pratica, secondo Pellegrino, i giudici hanno chiarito che Fincosit non poteva partecipare alla gara, ma resterebbero comunque dei dubbi sulla correttezza della documentazione presentata da Tecnis: «Sarà l'Autorità portuale ad assumersi la responsabilità di un'eventuale scelta per Tecnis». Inoltre, pende sulla vicenda un altro ricorso al Tar, questa volta di Condotte (terza classificata nella gara), che però non ha chiesto alcuna sospensiva.
Si tratta di ostacoli, o presunti tali, che tuttavia non sembrano impensierire gli avvocati Daniela Anselmi e Lorenzo Acquarone (studio Acquarone), difensori di Tecnis. «Il Consiglio di Stato si è espresso in maniera definitiva: il ricorso di Fincosit nemmeno poteva essere presentato perché il consorzio non aveva i titoli per partecipare alla gara - spiegano -, e quindi Tecnis risulta vincitrice. Per quanto riguarda Condotte, già sono intervenuti in questo procedimento, e quindi non possono chiedere un nuovo giudizio. Si può finalmente partire con i lavori».