Porto di Genova - lavori in corso

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euge1893
00domenica 22 ottobre 2006 19:57
Calata Bettolo
Parliamo del primo grande ampliamento che verrà realizzato nel bacino del porto storico e in quello di Sampierdarena dai tempi di Calata Sanità.
Fra ricorsi al TAR e polemiche varie, ho sentito ultimamente una intervista di Novi, nella quale il Presidente dell'Autorità Portuale si diceva fiducioso sul celere inizio di questi importanti lavori.
Qualcuno ha informazioni su questo argomento?

[Modificato da euge1893 03/01/2007 16.57]

Keynesian
00lunedì 23 ottobre 2006 17:32
La sentenza sull'appalto dei lavori di Calata Bettolo dovrebbe arrivare a breve, precisamente giovedì prossimo, sempre che non ci siano stati altri intoppi.
Qui ne parla un articolo del Mercantile:

http://rassegnaweb.comune.genova.it/pdf/archivio/2006/20060907/20060907cormer01000520060907n.pdf

Credo sia un'opera fondamentale, considerato anche che il Sech è il secondo terminal genovese per traffico container... è importante puntare su tutti i terminal, Genova non può contare solo sul VTE.

Fin'ora grandi compagnie come Maersk e Hapag Lloyd hanno dato fiducia a Genova... certo che se il porto non risponde adeguatamente si perderà sempre più competitività.

(Piccola frecciatina polemica: se per un tombamento di una calata ci vogliono 10 anni, i viaggi in Cina a raccontare quanto Genova è bella e comoda rispetto a Rotterdam non servono ad un fico secco, IMHO) [SM=g27990]
Keynesian
00venerdì 10 novembre 2006 11:30
Il Consiglio di Stato 'congela' calata Bettolo
Dal Secolo XIX

Incubo Calata Bettolo nel porto di Genova: l'inizio dei lavori per il nuovo terminal contenitori nel bacino storico di Sampierdarena, rischia ora di subire un nuovo ritardo, sull'onda dell'ultimo pronunciamento del Consiglio di Stato che, cambiando ancora una volta le carte in tavola, impone lo stop a Tecnis, il costruttore siciliano cui l'Autorità portuale di Genova ha assegnato l'opera di tombamento.
Intanto c'è il rischio che la guerra giudiziaria tra Fincosit e Tecnis, i due costruttori in lizza per l'appalto da 130 milioni di euro, si risolva in una bocciatura di entrambi i contendenti.
I fatti: ieri il Consiglio di Stato ha sospeso temporaneamente la sentenza del Tar della Lombardia dello scorso 19 ottobre. Al Tar della Lombardia era ricorso Tecnis: il costruttore siciliano, infatti, escluso in un primo momento dalla gara per l'appalto dei lavori, si era appellato ai giudici, ottenendo di essere riammesso alla gara che poi aveva vinto. L'esclusione iniziale, spiegano i giudici nel loro pronunciamento del 19 ottobre, era infatti illegittima. Ora però il Consiglio di Stato sospende questa sentenza, riservandosi di decidere il prossimo 21 novembre.
In teoria, se il Consiglio di Stato ribaltasse la sentenza del Tar della Lombardia ritenendo l'iniziale esclusione della società siciliana del tutto regolare, Tecnis si troverebbe così fuori dai giochi.
Questo però non vuole dire che automaticamente subentra il consorzio capeggiato da Fincosit (e al cui interno figurano Coopsette, Condotte e altre importanti imprese di costruzioni), dato che in ballo c'è un altro procedimento giudiziario al Tar del Lazio. I giudici romani, infatti, dovendo decidere su un ricorso di Fincosit contro Tecnis, hanno spiegato che Fincosit non può fare nessun ricorso, poiché la società non aveva i requisiti nemmeno per partecipare alla gara. Anche su questo secondo tema, il Consiglio di Stato si pronuncerà il prossimo 21 novembre.
Se, in quella data, i giudici decideranno che una società aveva le carte in regola per partecipare alla gara e l'altra no, i lavori saranno aggiudicati alla prima di queste, e finalmente si potrà partire. Ma si potrebbe concretizzare uno scenario da incubo: l'accoglimento delle rimostranze di entrambi i costruttori, con l'esclusione reciproca dei due contendenti. A questo punto, difficile capire che cosa succederebbe, a parte la concretissima possibilità di nuovi ritardi nell'avvio di un'opera che doveva essere consegnata nel 2004.
euge1893
00venerdì 10 novembre 2006 15:28
Belin che bel groviglione! Un pensiero va ai capoccioni di AP che evidentemente organizzano le gare come se si fosse alla Sagra di Sussisa [SM=g28001]
euge1893
00mercoledì 3 gennaio 2007 16:58
Il nuovo Bacino di Sampierdarena
Così come è previsto dal Piano Regolatore Portuale:

www.otinordovest.it/Allegati/Sampierdarena.pdf

Trascrivo qui di seguito un estratto del comunicato stampa all'esito del Comitato Portuale del 20.12.2006:

(omissis)

STATO DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DELLE OPERE INFRASTRUTTURALI

La relazione illustrata dal presidente Novi fa il punto sullo stato dell’arte delle opere infrastrutturali nel porto di Genova. Nel dettaglio che segue l’elenco delle opere e l’aggiornamento sul relativo stato di attuazione.

(omissis)
Area di Sampiardarena

I tre principali interventi nell’area di Sampiardarena riguardano:



Calata Bettolo per cui sono in via di realizzazione gli interventi propedeutici al riempimento. L’incarico per l’avvio del riempimento verrà affidato non appena il Consiglio di Stato si pronuncerà sul ricorso in atto. L’udienza è fissata per il 20 Febbraio prossimo.



Calata Concenter per cui Autorità Portuale ha predisposto il progetto preliminare a cui deve però accompagnarsi il piano di attività di competenza dell’Enel, relativo a opere civili e impiantistiche sopra il nuovo piano di banchina, senza cui non è possibile elaborare il progetto definitivo.

Le procedure per l’affidamento dei lavori dovranno comunque essere avviate entro l’inizio del 2007.



Ponti Ronco e Canepa

Il progetto preliminare di completamento e ampliamento è stato trasmesso al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che dovrebbe esprimersi a riguardo nel mese il 17 Gennaio prossimo. . Nel 2007 verranno comunque avviati i lavori per la realizzazione del primo lotto di lavori in attesa della copertura finanziaria per il completamento dell’opera.

DEPOSITO MATERIALI INERTI A CALATA BETTOLO

Il Presidente ha informato il Comitato di aver richiesto alla Conferenza dei Servizi autorizzazione a poter depositare a Calata Bettolo i detriti in attesa di utilizzarli in un secondo tempo per i lavori di riempimento.

A seguito del parere positivo della Provincia, si attende a breve il benestare definitivo.

(omissis)

[Modificato da euge1893 03/01/2007 17.50]

euge1893
00mercoledì 3 gennaio 2007 17:55
Allego stralcio del Comunicato stampa all'esito del Comitato portuale del 20.12.2006:

Area Passeggeri

Il Presidente Novi ha comunicato che è stata siglata lunedì scorso la convenzione tra Porto Antico e Autorità Portuale su Ponte Parodi. Il presidente ha espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto che garantisce al porto un accosto per grandi navi e una stazione marittima.



Sul piano di riorganizzazione degli spazi dell’attuale area passeggeri, il presidente ha sottolineato l’importanza della realizzazione del nuovo viadotto Doria – Mille e il progetto di ampliamento di Ponte Colombo, fondamentale per fornire maggiori spazi all’imbarco dei traghetti. Qualche difficoltà in più invece sui lavori di Ponte Doria che non sono ancora stati ultimati a causa del ritardo del Ministero nell’erogazione dei fondi necessari.
cliobini
00mercoledì 3 gennaio 2007 20:05
Il viadotto Cesare Imperiale è già stato demolito ed una parte di quello nuovo già costruito
Keynesian
00venerdì 23 febbraio 2007 16:15
Via libera a Calata Bettolo
Dal Secolo XIX:

Il Consiglio di Stato sbroglia la matassa di Calata Bettolo: ora possono finalmente iniziare i lavori per il nuovo terminal contenitori nel bacino storico di Sampierdarena. I giudici hanno infatti respinto entrambi i ricorsi presentati da Fincosit (consorzio che ha al suo interno Legacoop) al Consiglio di Stato, confermando così l'assegnazione a Tecnis, che ora chiede all'Autorità portuale di Genova di procedere con l'atto di aggiudicazione dei lavori. Si tratta di un appalto che vale 130 milioni di euro, per lavori che dureranno non meno di tre anni.

Bettolo è stato per anni il miraggio all'orizzonte di un porto in crisi di spazi che non poteva crescere anche perché bloccato da procedure burocratiche e querelle giudiziarie che sembravano infinite: previsto nel piano regolatore del 2001, il nuovo terminal sarebbe dovuto entrare in piena operatività nel 2004. Se tutto va bene, è ragionevole pensare a una consegna nel 2010, data che segnerà l'ingresso di Msc nel porto di Genova come terminalista, visto che la nuova struttura sarà gestita da un consorzio tra il gruppo di Gianluigi Aponte (65%) e il Sech di Luigi Negri (35%).

«Mi auguro che ora si parta davvero con i lavori - dice prudente Negri -, spero sia veramente così. Il terminal doveva essere pronto nel 2004, non si sa se l'avremo per il 2010: sono incredibili i ritardi che si verificano in questo Paese. I progetti per il terminal e la sua infrastrutturazione, comunque, noi li abbiamo già e, in attesa di raddoppiare i traffici con Bettolo, iniziamo a crescere sfruttando il retroporto di Alessandria. Finalmente si ricomincia a vedere un po' di luce. Ma attenzione: i problemi di spazi di Genova non si esauriscono con Bettolo»

Il riempimento dello specchio acqueo antistante il Sech porterà in dono al porto di Genova 620 nuovi metri di banchina lineare su fondali profondi 16 metri. Inoltre, nei nuovi spazi, potranno attraccare le portacontainer di nuova generazione, troppo grandi per essere accolte nelle strutture attuali del porto di Sampierdarena. La Yang Ming Plum, arrivata a Genova per la prima volta lo scorso 13 dicembre, con i suoi 5.500 teu è l'unità più grande che si può attualmente accogliere.

La vicenda giudiziaria dell'assegnazione dei lavori, tuttavia, minaccia di avere residui strascichi. Almeno così lasciano presagire le dichiarazioni di Gianluigi Pellegrino, difensore di Fincosit: «Prendiamo atto con il consueto rispetto della pronuncia del Consiglio di Stato di cui attendiamo di leggere le motivazioni - spiega l'avvocato -. È ugualmente evidente che resta in tutta la sua rilevanza il problema della necessità di esclusione anche di Tecnis per non avere prodotto un decisivo documento». In pratica, secondo Pellegrino, i giudici hanno chiarito che Fincosit non poteva partecipare alla gara, ma resterebbero comunque dei dubbi sulla correttezza della documentazione presentata da Tecnis: «Sarà l'Autorità portuale ad assumersi la responsabilità di un'eventuale scelta per Tecnis». Inoltre, pende sulla vicenda un altro ricorso al Tar, questa volta di Condotte (terza classificata nella gara), che però non ha chiesto alcuna sospensiva.
Si tratta di ostacoli, o presunti tali, che tuttavia non sembrano impensierire gli avvocati Daniela Anselmi e Lorenzo Acquarone (studio Acquarone), difensori di Tecnis. «Il Consiglio di Stato si è espresso in maniera definitiva: il ricorso di Fincosit nemmeno poteva essere presentato perché il consorzio non aveva i titoli per partecipare alla gara - spiegano -, e quindi Tecnis risulta vincitrice. Per quanto riguarda Condotte, già sono intervenuti in questo procedimento, e quindi non possono chiedere un nuovo giudizio. Si può finalmente partire con i lavori».
euge1893
00venerdì 23 febbraio 2007 16:29
Re: Via libera a Calata Bettolo

Scritto da: Keynesian 23/02/2007 16.15
Dal Secolo XIX:
(omissis)
Inoltre, nei nuovi spazi, potranno attraccare le portacontainer di nuova generazione, troppo grandi per essere accolte nelle strutture attuali del porto di Sampierdarena.



Mi confermate se, ad oggi, questo genere di navi possono esclusivamente scalare Voltri, quanto al porto di Ge?
cliobini
00venerdì 23 febbraio 2007 16:30
Dipende da cosa si intende per navi di nuova generazione
euge1893
00sabato 24 febbraio 2007 17:18
Si tratta dei mostri da 5.000 a 8.000 TEU, che hanno bisogno di canali di accesso e di banchine in porto con fondali di almeno un metro e mezzo oltre il pescaggio della nave a pieno carico (e cioè almeno 16-17 metri). La bocca di Levante del nostro porto e Calata Bettolo rispondono/risponderanno a questi requisiti?

[Modificato da euge1893 24/02/2007 17.21]

euge1893
00giovedì 8 marzo 2007 20:21
Ieri e oggi ho letto di nuove commesse in estremo oriente per la costruzione, se non sbaglio, di due navi in grado di trasportare 10.000 teu.
Mi chiedo se questo genere di giganti avranno a disposizione adeguati fondali a Calata Bettolo e nel canale di entrata in porto [SM=g27993]
euge1893
00giovedì 13 dicembre 2007 09:56
Calata Bettolo: la svolta?
Copio e incollo da IL SECOLO XIX:

12 dicembre 2007

Tecnis, via libera per Calata Bettolo

Il Consiglio di Stato si è pronunciato a favore di Tecnis, la società che si era aggiudicata la gara d’appalto per il riempimento di Calata Bettolo. L’autorità portuale di Genova, nel dare la notizia, ha commentato:«Ciò dimostra che le procedure da noi adottate erano ineccepibili. Il Consiglio di Stato ha valutato nel merito la regolarità e la bontà dell’azione amministrativa. Purtroppo l’abitudine di intraprendere ricorsi continua a danneggiare l’ operatività del porto: tale opera poteva già essere avviata più di un anno fa».
Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, il quale ha ricordato che nei mesi scorsi aveva scritto al presidente del Consiglio di Stato sottolineando, nella piena autonomia dell’organismo, l’importanza della possibilità che si mettesse fine a questo contenzioso giudiziario.
«Il fatto che si sblocchino i lavori per Calata Bettolo è molto importante per la realizzazione dell’opera del riempimento e anche per la possibilità di utilizzare questa area come discarica per i lavori civili». Burlando ha inoltre commentato: «Finalmente può partire quest’opera fondamentale per lo sviluppo del porto di Genova e in particolare per radicare nel porto di Genova la presenza del secondo più grande armatore del mondo che è la società MSC che si insedierà su quella Calata». «È anche significativo che questo sblocco della situazione nel porto di Genova - ha sottolineato - avvenga nello stesso giorno in cui il consiglio comunale di Vado ha approvato la realizzazione della piattaforma per i contenitori dove interviene un altro grande armatore mondiale, la società Maersk».
euge1893
00martedì 8 settembre 2009 18:27
Dragaggi al via nel porto di Genova per creare l’ormeggio più lungo d’Europa
di Fabrizio Graffione

Ci vorranno anche decine di microcariche di dinamite per rompere l'argilla ferragliosa sul fondo del canale d'ingresso del porto di Genova. Ma alla fine le grandi navi da crociera, così come le cugine cargo, potranno passare senza rischiare di incagliarsi. Il fondale si alzerà dagli attuali undici metri e mezzo fino ai diciotto metri. E con lo stesso trend si avranno fondali più profondi al porto petroli e a Ponte dei Mille. Da poco meno di 5 metri nel primo sito si arriverà a una profondità di 14 metri e mezzo, permettendo in questo modo l'attracco alle grosse navi gaspetrolifere, anche se poi si costruiranno anche due piattaforme di scarico al largo di Pegli. Mentre nel secondo sito, quello crocieristico passeggeri, da 7 metri e settanta si passerà ai dieci metri. Un record per il porto del capoluogo ligure che finalmente potrà accogliere tutte le navi da crociera del mondo che mediamente hanno un pescaggio massimo di 9 metri e mezzo. Non è tutto. La cattedrale di Ponte dei Mille diventerà l'ormeggio passeggeri più lungo e grande d'Europa. I lavori, che cominceranno in autunno e si concluderanno il prossimo anni, consentiranno di avere una lunghezza di ormeggio di oltre 330 metri. La più lunga nel Mediterraneo.
Ieri i progetti sono stati illustrati dal presidente dell'Autorità portuale Luigi Merlo che insieme all'ammiraglio Lolli ha presentato l'avanzamento dei lavori anche nella parte fieristica dello specchio acqueo portuale dove è stato demolito un muro frangiflutti e dove, soprattutto, a lato della Sopraelevata, per il prossimo Salone Nautico saranno ricavati 270 nuovi posti auto che raddoppieranno per l'edizione 2010. «Ci stiamo impegnando per realizzare un porto da record», commenta Merlo». che ieri ha mostrato l'attività dei dragaggi al porto petroli. La nave che «succhia» la fanghiglia, si riempie la pancia di 1200 tonnellate e poi la riversa a calata Bettolo per la nuova banchina, lavora dall'inizio di luglio senza sosta sette giorni su sette e 24 ore su 24. «Si tratta di un totale di 160mila metri cubi - continua merlo - che finora abbiamo dragato e riversato a calata Bettolo. Ne mancano ancora 225mila. Almeno per le navi da crociera, comunque, i dragaggi realizzati finora sono sufficienti per gli scafi enormi come quelli di Msc e Ocean Village. I dragaggi dureranno due anni e la fine dell'opera dei lavori la vedremo, compresa la nuova banchina, nel giro di quattro anni. Sul fronte aeroportuale stiamo poi pensando a realizzare, come a Olbia, un servizio per la grande nautica da diporto con gate dedicati a chi raggiunge e parte da genova utilizzando sia grossi yacht, sia aerei privati. Entro dieci giorni firmeremo anche il contratto per l'aggiudicazione del progetto su lungomare Canepa. La Coop 7 dovrà entro 90 giorni presentare il progetto definitivo».
(www.ilgiornale.it, sabato 29 agosto 2009)
em66
00martedì 19 gennaio 2010 10:28
Articolo sul sito genovese di Repubblica
Ecco il porto del futuro. Dodici opere entro l'anno
euge1893
00giovedì 18 marzo 2010 12:53
Ho deciso di aprire una sezione specificamente dedicata ai lavori in corso nel porto di Genova.
Pian piano trasferirò in questa discussione post e discussioni presenti in altre "zone" della sezione.


Cantieri, dragaggi e riempimenti: così il porto lancia la sfida dei traffici
di Ferruccio Repetti

«Abbiamo lavori in corso per qualcosa come 550 milioni di euro, tra opere appaltate, che da sole valgono oltre 450 milioni, e in via di assegnazione. La Banca d’Italia ha certificato che, in questo senso, siamo il soggetto più attivo dell’intero Nordovest del Paese»: scandisce le parole, il presidente dell’Autorità portuale di Genova, Luigi Merlo, mentre la pilotina della Capitaneria su cui è imbarcato sembra andare all’arrembaggio della draga che gratta e aspira il fondale - tutto in pochi secondi di movimento sincronizzato - davanti all’imboccatura di levante, già Diga Duca di Galliera. Un intervento «per ora parziale, ma molto importante, per il traffico marittimo», ma solo uno dei tanti che sono stati avviati (o riavviati, dopo le tempeste ambientaliste e giudiziarie) in questi ultimi mesi. I dragaggi attualmente in esecuzione, per un volume totale di 2 milioni e 250mila metri cubi - spiega a sua volta il dirigente responsabile dei progetti, Andrea Pieracci, anch’egli stoicamente imbarcato sulla pilotina, mentre la tramontana sferza a piacimento - sono eseguiti mediante due differenti mezzi: una draga aspirante-refluente e un’altra stazionaria «a escavatore rovescio». Ed è appunto la prima a venire impiegata «nell’approfondimento fino a quota meno 14 metri a levante. Questa attività ha permesso un aumento immediato della manovrabilità delle navi che circolano nel canale. A tutt’oggi - precisa ancora l’ingegnere Pieracci, uno di quelli che gli brillano gli occhi quando vede l’avanzamento dei lavori - sono stati dragati nelle aree del Porto antico, di Multedo e del Porto petroli circa 250mila metri cubi di materiale».
Insomma, ormai l’avete capito: il porto di Genova (visitato ieri dal nuovo prefetto Francesco Antonio Musolino) è un immenso cantiere aperto, dove - «a tempi rapidi, non italiani» ironizza Merlo - si sta costruendo lo scalo del futuro, cioè praticamente di domani mattina, quando ci sarà la ripresa dei traffici conseguente alla ripresa economica generale, e i moli sotto la Lanterna dovranno essere in grado di smistare ben più dell’attuale quota di 1 milione e 700mila container. Ma siccome non ci sono solamente i container - che senza veri e propri distripark non portano valore aggiunto dal punto di vista dell’occupazione -, lo scalo guarda al mix di opportunità, tra cui il traffico turistico-croceristico, magari in sinergia con l’aeroporto Cristoforo Colombo, rappresenta una prospettiva incoraggiante. Per questo, fra l’altro, fervono a Ponte Parodi i lavori di livellamento dei fondali per la realizzazione del piano di posa della nuova banchina, la demolizione del pontile Santa Limbania e della «banchina a massi interferente con il futuro banchinamento del sito», oltre alle opere per la costruzione del nuovo banchinamento, parte a cassoni in cemento armato e parte a massi. «Operazioni che comportano anche significativi accorgimenti dal punto di vista ambientale - sottolinea Merlo, sempre spavaldamente incurante dei rigori del freddo - come l’adozione di costosissimi teli isolanti simili a quelli usati nelle discariche, e la spalmatura di resine, altrettanto isolanti, nelle pareti interne dei cassoni».
La pilotina, su cui viaggia anche il Direttore marittimo della Liguria, ammiraglio Ferdinando Lolli, arriva a mostrare in primo piano, in successione, lo stato delle cose alla Calata Oli minerali, alla Nuova Banchina Bettolo e al Nuovo Terminal Contenitori da 400mila teus all’anno (anche qui, è in corso la posa di cassoni per il riempimenti, mentre i fondali saranno «scavati» fino a meno 17,5 metri); infine transita davanti alla Darsena tecnica (banchina sia a massi, sia a cassoni). «Ma c’è tanto altro da mostrare, in quanto a cantieri aperti. Alle Riparazioni navali ad esempio» incalza il presidente Merlo.
In effetti, al di là dei cantieri, il giro d’orizzonte dal mare dà un’altra idea di porto e anche di città. Che però restano «separati in casa». Chissà che tutti questi lavori in corso non contribuiscano alla riconciliazione...
(Il Giornale - ed. Genova - 5.3.2010)
(ispettore)
00mercoledì 31 marzo 2010 00:06
lavori ferroviari
giorni fa le rotaie che attraversano l'ingresso portuale vicino a via Pietro Chiesa erano interessati da lavori effettuati con matise,ma non ho capito se erano "manutenzione-sraordinaria" oppure una vera e propria riorganizzazione del fascio di binari.
euge1893
00mercoledì 21 aprile 2010 17:36
Domenica scorsa sono passato in Navebus davanti a Calata Bettolo e ho visto che i lavori procedono velocemente.

Vi ripropongo una rassegna di Repubblica sui lavori in corso o che partiranno a breve in porto:


genova.repubblica.it/multimedia/home/22564295
(ispettore)
00domenica 17 giugno 2012 19:13
nuovi lavori poco pubblicizzati
da qualche tempo ho visto che sono in corso lavori piuttosto ingenti nella zona di Lungomare Canepa con tanto di scavi e ammassamento di manufatti prefabbricati; anche sulla sponda destra del Polcevera , in corrispondenza degli spazi affidati a Spinelli, vi sono lavori che pare siano volti alla costruzione di una strada parallela al torrente.
Non ci sono,però, i consueti cartelli di inizio e fine lavori che generalmente si vedono in corrispondenza dei varii cantieri e-stranamente- nessuno della zona pare molto interessato alla cosa. Sarebbe interessante sapere se sono lavori di manutenzione oppure se fanno parte dei progetti di miglioramento delle infrastrutture portuali di cui si era fatto cenno mesi fa.
Volevo anche sapere se i lavori ali scali ferroviarii portuali voluti fortemente da Merlo negli anni prima della crisi economica sono stati fatti od almeno iniziati, all'epoca se ne era parlato come di un'opera molto urgente,ma dall'esterno non si vedono cambiamenti in tal senso
lordtiranus
00domenica 17 giugno 2012 19:33
Quelli sono i lavori per la nuova strada a mare che attraverseranno le aree liberate di cornigliano.
lucamax-ge
00lunedì 18 giugno 2012 09:53
E' interessante rileggere certi post a distanza di anni.

Dopo tutte le varie vicende giudiziarie Calata Bettolo non è ancora pronta, e nonostante questo i "nuovi mostri" sono arrivati. Nel 2007 si indicavano come mostri navi da 5/8000 TEU, oggi nelle vecchie banchine del porto di SPDA entrano, sebbene non a pieno carico, navi fino a 10000 TEU, e i mostri sono le navi oltre i 12000 TEU che cominciano ad arrivare al VTE, e che non sono nemmeno le più grandi che navigano per gli oceani. E tutto ciò è stato possibile con lavori di adeguamento relativamente modesti delle infrastrutture di banchina e di dragaggio dei fondali.

E mi fa pensare che anche per le infrastrutture logistiche terrestri, con un po' di buona volontà si sarebbe potuto fare molto di più, spendendo relativamente poco, terzo valico o non terzo valico, gronda o non gronda.

euge1893
00lunedì 18 giugno 2012 13:21
Calata Bettolo sarà presto finita e si tratta dei lavori più significativi da molti anni.
Trovo veramente affascinante il mutamento dei traffici e delle dimensioni delle navi intervenuto negli ultimi 10-15 anni.
papupi
00giovedì 5 luglio 2012 08:27
da www.primocanale.it



CRONACA
Tre ipotesi per il porto dei prossimi 20 anni: riempimenti e retroporti
mercoledì 04 luglio 2012

Genova - Oltre tre ore per la presentazione in comitato portuale del nuovo piano regolatore che disegna lo scalo di Genova nei prossimi 20 anni. "Non parliamo di numeri di traffici o altro perchè se lo facessimo vorrebbe dire che diamo proprio i numeri" ha spiegato il presidente Luigi Merlo.

Tre le ipotesi di sviluppo da qui al 2030 con possibilità clamorose come la cancellazione dell'aeroporto Colombo per non avere vincoli di cono aereo per il porto. Le tre "famiglie" sono ii modello dei riempimenti a mare per ricavare nuovi spazi, il secondo è riferito alla creazione di nuove aree retroportuali oltre Appennino e il terzo di riconvertire alcune aree attualmente adibite a fuzioni non portuali.

papupi
00giovedì 5 luglio 2012 08:39
da www.repubblica.it


Il porto di Genova cambia volto
nuova diga 500 metri più al largo"Le linee guida sono state presentate dal presidente Luigi Merlo e accolte all'unanimità dal Comitato. Obiettivo: creare un sistema marittimo funzionale all'economia italianadi MASSIMO MINELLA

La diga foranea all'ingresso del porto
Un secolo e mezzo dopo il progetto finanziato dal Duca di Galliera, il porto di Genova presenta il suo nuovo volto. Per il momento, i tratti non sono ancora quelli definitivi, perché il disegno presentato ieri dal presidente dell'autorità portuale Luigi Merlo indicano differenti soluzioni. Ma quello che è certo e unico è che il porto si prepara a cambiare per non perdere la corsa del gigantismo navale, che vuol dire traffici, ricchezza e lavoro.

La prima irrinunciabile opera, attorno al quale girerà tutta quanta l'operazione, è la realizzazione di una nuova diga foranea, che dovrà essere costruita a circa cinquecento metri da quella attuale, dove i fondali arrivano fino a cinquanta metri di profondità. Un'opera monumentale, che richiederà lavori di ingegneria sofisticatissimi e che da sola costerà circa un miliardo e mezzo di euro.

Ma il disegno del nuovo porto, che in parte recupera anche sezioni dell'Affresco di Renzo Piano, cambia i connotati del primo porto d'Italia dalla Fiera del Mare fino al terminal di Voltri. L'intera opera dovrà essere pronta entro il 2025, ma già entro la fine del prossimo anno tutti i passaggi autorizzativi dovranno essere acquisiti.

lordtiranus
00giovedì 5 luglio 2012 08:44
Un miliardo e mezzo di euro? [SM=g27993]
Curioso di sapere chi metterà i soldi... iniziamo a fare colletta? [SM=x1177057]
em66
00giovedì 5 luglio 2012 09:35
euge1893
00giovedì 5 luglio 2012 09:50
Ho letto oggi i paginoni del Secolo riservati a questa che potrebbe essere una vera svolta per il nostro porto e quindi per tutta la città (meglio: per tutta la Liguria ed anzi il Nord Ovest italiano).

E' dai tempi di Raffaele De Ferrari che non viene immaginato un futuro a lungo termine così ambizioso. Si tratta di un piano che oggi sembra incredibile e visionario ma che domani potrebbe rappresentare la sopravvivenza per l'industria di gran lunga maggiore in città e per l'attività che dà lavoro, direttamente o indirettamente, a tanti nostri concittadini e a tante persone che di Genova hanno fatto la propria casa e che saranno insieme a noi i Genovesi di domani, come accade da secoli in questa città.

Io spero che le doverose discussioni e verifiche tecniche su quale fra le opzioni considerate sia la soluzione migliore per le prospettive dei traffici portuali non si riduca alla solita guerra di piccolo cabotaggio fra interessi di bottega, egoismi rionali e stantie posizioni ideologiche.

Faccio solo presente che quando fu presentato il piano di espansione del porto che contemplava la costruzione del Molo di Galliera (oggi inglobato in un pezzo della diga foranea) vi fu in città chi lo ritenne un'opera faraonica inutile e costosa. Se queste opinioni avessero avuto la meglio, oggi probabilmente il porto ospiterebbe soltanto qualche peschereccio e yacht, chiusi nella baia naturale delimitata dal Molo Vecchio e il Molo Nuovo.
Non dobbiamo avere paura del futuro.
(ispettore)
00giovedì 5 luglio 2012 13:21
navi troppo grandi?
secondo me è un fatto negativo che le nuove costruzioni navali tendano verso il "gigantismo",un po' perchè se una società vira verso il grandeegrosso significa che è sulla via della decadenza, almeno stando a certi filosofi tedeschi del XIX secolo.
Durante la Seconda guerra mondiale i Tedeschi non riuscirino a costringere la Gran Bretagna alla resa poichè, pur affondando con sommergibili ed aeroplani moltissimi mercantili,ne erano rimasti in numero sufficiente per approvigionare-al limite della carestia- il Paese.
Se nel prossimo futuro dovesse scoppiare un conflitto su vasta scala, rischieremmo noi europei di dipendere da poche ,ma grandi navi,affondate le quali resteremmo isolati dalle Americhe .
Credo quindi che i singoli Stati dovrebbero ostacolare con ogni mezzo la costruzione di navi molto grandi, incominciando con il non agevolare l'adeguamento dei porti
papupi
00giovedì 5 luglio 2012 14:07
[SM=g27994] [SM=x1177058]
euge1893
00giovedì 5 luglio 2012 14:19
Ispettore sei sempre più il mo idolo!
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