Perchè si muore ?

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studente_
00giovedì 7 agosto 2008 00:35
Uno degli insegnamenti che si apprendono per primi studiando cosa insegna realmente la bibbia è che la morte è entrata nel mondo per colpa di Adamo ed Eva che hanno mangiato del frutto dell'albero disubbidendo a Dio ,che Dio mai e poi mai sapeva quando creò l'uomo che questi avrebbe peccato ,perchè volendo un essere che gli obbedisse per amore e non perchè costretto a farlo,l'unico modo che Dio avrebbe avuto per garantire libero arbitrio agli esseri umani era auto limitare la sua capacità di prevedere.
Quindi si calca molto la mano ,almeno mi è parso così,sul fatto che Adamo ed Eva erano esseri UMANI PERFETTI ,cioè non creature come noi inclini a peccare a disubbidire a Dio a causa del peccato ereditato e quindi Adamo ed Eva sono proprio inescusabili per quello che hanno fatto.Il peccato avrebbe introdotto in adamo e eva e in tutta la progenie che siamo noi come una sorta di tara genetica a livello fisico per cui invecchiamo e moriamo ,che la morte è una questione legale e che mai e poi mai l'uomo senza l'aiuto Dio potrà sconfiggerla ecc

Ora ho letto il commento critico di Berescitte sul libretto cosa insegna realmente la bibbia,ma mi resta una domanda : qual'è la risposta della Chiesa cattolica ,preferibilmente accompagnata da un appoggio scritturale,alla domanda perchè si muore..........

Perchè io mica la conosco,tutto ciò che sapevo prima dei tdg sulla religione era poco e niente ,quelle 2 o 3 reminescenze del catechismo di 30 anni prima
Luteranamanier
00venerdì 8 agosto 2008 10:50
Ragazzi, gli esperti cattolici dove sono andati a finire?
Se non gli rispondete , lo studente potrebbe pensare che solo i tdg hanno una risposta soddisfacente non vi pare?
Volete fare brutta figura???



[SM=g1543902]
Veronika
lorenzo.74
00venerdì 8 agosto 2008 11:47

luteranmanier scrive:

Se non gli rispondete , lo studente potrebbe pensare che solo i tdg hanno una risposta soddisfacente non vi pare?



caro luteranmanier,lo studente non sarebbe il solo!!!
speranza!
00venerdì 8 agosto 2008 11:56

Io mi chiedo perchè un peccato, appartenente alla sfera della morale, debba avere una punizione fisica,

cosa penseremmo di un genitore che picchia violentemente il figlio per le sue disobbedienze?


[SM=x570868]


Speranza

Citocromo c
00venerdì 8 agosto 2008 12:21

Uno degli insegnamenti che si apprendono per primi studiando cosa insegna realmente la bibbia è che la morte è entrata nel mondo per colpa di Adamo ed Eva che hanno mangiato del frutto dell'albero disubbidendo a Dio ,che Dio mai e poi mai sapeva quando creò l'uomo che questi avrebbe peccato ,perchè volendo un essere che gli obbedisse per amore e non perchè costretto a farlo,l'unico modo che Dio avrebbe avuto per garantire libero arbitrio agli esseri umani era auto limitare la sua capacità di prevedere.



Per queste pagine ti rimando all'ottima analisi fatta da berescitte. Per quanto riguarda la dottrina della Chiesa, ti cito dei passi del Catechismo della Chiesa Cattolica, dove si può trovare in sintesi tutto l'insegnamento della Chiesa.

IV. L'uomo nel Paradiso

374 Il primo uomo non solo è stato creato buono, ma è stato anche costituito in una tale amicizia con il suo Creatore e in una tale armonia con se stesso e con la creazione, che saranno superate soltanto dalla gloria della nuova creazione in Cristo.

375 La Chiesa, interpretando autenticamente il simbolismo del linguaggio biblico alla luce del Nuovo Testamento e della Tradizione, insegna che i nostri progenitori Adamo ed Eva sono stati costituiti in uno stato “di santità e di giustizia originali” [Concilio di Trento: Denz. -Schönm., 1511]. La grazia della santità originale era una “partecipazione alla vita divina” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 2].

376 Tutte le dimensioni della vita dell'uomo erano potenziate dall'irradiamento di questa grazia. Finché fosse rimasto nell'intimità divina, l'uomo non avrebbe dovuto né morire, [Cf ⇒ Gen 2,17; ⇒ Gen 3,19 ] né soffrire [Cf ⇒ Gen 3,16 ]. L'armonia interiore della persona umana, l'armonia tra l'uomo e la donna, [Cf ⇒ Gen 2,25 ] infine l'armonia tra la prima coppia e tutta la creazione costituiva la condizione detta “giustizia originale”.

377 Il “dominio” del mondo che Dio, fin dagli inizi, aveva concesso all'uomo, si realizzava innanzi tutto nell'uomo stesso come padronanza di sé. L'uomo era integro e ordinato in tutto il suo essere, perché libero dalla triplice concupiscenza [Cf ⇒ 1Gv 2,16 ] che lo rende schiavo dei piaceri dei sensi, della cupidigia dei beni terreni e dell'affermazione di sé contro gli imperativi della ragione.

378 Il segno della familiarità dell'uomo con Dio è il fatto che Dio lo colloca nel giardino, [Cf ⇒ Gen 2,8 ] dove egli vive “ per coltivarlo e custodirlo ” (⇒ Gen 2,15): il lavoro non è una fatica penosa, [Cf ⇒ Gen 3,17-19 ] ma la collaborazione dell'uomo e della donna con Dio nel portare a perfezione la creazione visibile.

379 Per il peccato dei nostri progenitori andrà perduta tutta l'armonia della giustizia originale che Dio, nel suo disegno, aveva previsto per l'uomo.

III. Il peccato originale

La prova della libertà

396 Dio ha creato l'uomo a sua immagine e l'ha costituito nella sua amicizia. Creatura spirituale, l'uomo non può vivere questa amicizia che come libera sottomissione a Dio. Questo è il significato del divieto fatto all'uomo di mangiare dell'albero della conoscenza del bene e del male, “perché quando tu ne mangiassi, certamente moriresti” (⇒ Gen 2,17). “L'albero della conoscenza del bene e del male” (⇒ Gen 2,17) evoca simbolicamente il limite invalicabile che l'uomo, in quanto creatura, deve liberamente riconoscere e con fiducia rispettare. L'uomo dipende dal Creatore, è sottomesso alle leggi della creazione e alle norme morali che regolano l'uso della libertà.

Il primo peccato dell'uomo

397 L'uomo, tentato dal diavolo, ha lasciato spegnere nel suo cuore la fiducia nei confronti del suo Creatore [Cf ⇒ Gen 3,1-11 ] e, abusando della propria libertà, ha disobbedito al comandamento di Dio. In ciò è consistito il primo peccato dell'uomo [Cf ⇒ Rm 5,19 ]. In seguito, ogni peccato sarà una disobbedienza a Dio e una mancanza di fiducia nella sua bontà.

398 Con questo peccato, l'uomo ha preferito se stesso a Dio, e, perciò, ha disprezzato Dio: ha fatto la scelta di se stesso contro Dio, contro le esigenze della propria condizione di creatura e conseguentemente contro il suo proprio bene. Costituito in uno stato di santità, l'uomo era destinato ad essere pienamente “divinizzato” da Dio nella gloria. Sedotto dal diavolo, ha voluto diventare “come Dio”, [Cf ⇒ Gen 3,5 ] ma “senza Dio e anteponendosi a Dio, non secondo Dio” [San Massimo il Confessore, Ambiguorum liber: PG 91, 1156C].

399 La Scrittura mostra le conseguenze drammatiche di questa prima disobbedienza. Adamo ed Eva perdono immediatamente la grazia della santità originale [Cf ⇒ Rm 3,23 ]. Hanno paura di quel Dio [Cf ⇒ Gen 3,9-10 ] di cui si son fatti una falsa immagine, quella cioè di un Dio geloso delle proprie prerogative [Cf ⇒ Gen 3,5 ].

400 L'armonia nella quale essi erano posti, grazie alla giustizia originale, è distrutta; la padronanza delle facoltà spirituali dell'anima sul corpo è infranta; [Cf ⇒ Gen 3,7 ] l'unione dell'uomo e della donna è sottoposta a tensioni; [Cf ⇒ Gen 3,11-13 ] i loro rapporti saranno segnati dalla concupiscenza e dalla tendenza all'asservimento [Cf ⇒ Gen 3,16 ]. L'armonia con la creazione è spezzata: la creazione visibile è diventata aliena e ostile all'uomo [Cf ⇒ Gen 3,17; ⇒ Gen 3,19 ]. A causa dell'uomo, la creazione è “sottomessa alla caducità” (⇒ Rm 8,20). Infine, la conseguenza esplicitamente annunziata nell'ipotesi della disobbedienza [Cf ⇒ Gen 2,17 ] si realizzerà: l'uomo tornerà in polvere, quella polvere dalla quale è stato tratto [Cf ⇒ Gen 3,19 ]. La morte entra nella storia dell'umanità [Cf ⇒ Rm 5,12 ].

401 Dopo questo primo peccato, il mondo è inondato da una vera “invasione” del peccato: il fratricidio commesso da Caino contro Abele; [Cf ⇒ Gen 4,3-15 ] la corruzione universale quale conseguenza del peccato; [Cf ⇒ Gen 6,5; ⇒ Gen 6,12; ⇒ Rm 1,18-32 ] nella storia d'Israele, il peccato si manifesta frequentemente soprattutto come infedeltà al Dio dell'Alleanza e come trasgressione della Legge di Mosè; anche dopo la Redenzione di Cristo, fra i cristiani, il peccato si manifesta in svariati modi [Cf ⇒ 1Cor 1-6; ⇒ Ap 2-3 ]. La Scrittura e la Tradizione della Chiesa richiamano continuamente la presenza e l'universalità del peccato nella storia dell'uomo:

Quel che ci viene manifestato dalla Rivelazione divina concorda con la stessa esperienza. Infatti, se l'uomo guarda dentro al suo cuore, si scopre anche inclinato al male e immerso in tante miserie che non possono certo derivare dal Creatore che è buono. Spesso, rifiutando di riconoscere Dio quale suo principio, l'uomo ha infranto il debito ordine in rapporto al suo ultimo fine, e al tempo stesso tutto il suo orientamento sia verso se stesso, sia verso gli altri uomini e verso tutte le cose create [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 13].

Conseguenze del peccato di Adamo per l'umanità

402 Tutti gli uomini sono coinvolti nel peccato di Adamo. San Paolo lo afferma: “Per la disobbedienza di uno solo, tutti sono stati costituiti peccatori” (⇒ Rm 5,19); “Come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato. . . ” (⇒ Rm 5,12). All'universalità del peccato e della morte l'Apostolo contrappone l'universalità della salvezza in Cristo: “Come dunque per la colpa di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l'opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dà vita” (⇒ Rm 5,18).

403 Sulle orme di san Paolo la Chiesa ha sempre insegnato che l'immensa miseria che opprime gli uomini e la loro inclinazione al male e alla morte non si possono comprendere senza il loro legame con la colpa di Adamo e prescindendo dal fatto che egli ci ha trasmesso un peccato dal quale tutti nasciamo contaminati e che è “morte dell'anima” [Cf Concilio di Trento: Denz. -Schönm., 1512]. Per questa certezza di fede, la Chiesa amministra il Battesimo per la remissione dei peccati anche ai bambini che non hanno commesso peccati personali [Cf ibid., 1514].

404 In che modo il peccato di Adamo è diventato il peccato di tutti i suoi discendenti? Tutto il genere umano è in Adamo “sicut unum corpus unius hominis - come un unico corpo di un unico uomo” [San Tommaso d'Aquino, Quaestiones disputatae de malo, 4, 1]. Per questa “unità del genere umano” tutti gli uomini sono coinvolti nel peccato di Adamo, così come tutti sono coinvolti nella giustizia di Cristo. Tuttavia, la trasmissione del peccato originale è un mistero che non possiamo comprendere appieno. Sappiamo però dalla Rivelazione che Adamo aveva ricevuto la santità e la giustizia originali non soltanto per sé, ma per tutta la natura umana: cedendo al tentatore, Adamo ed Eva commettono un peccato personale, ma questo peccato intacca la natura umana, che essi trasmettono in una condizione decaduta [Cf Concilio di Trento: Denz. -Schönm., 1511-1512]. Si tratta di un peccato che sarà trasmesso per propagazione a tutta l'umanità, cioè con la trasmissione di una natura umana privata della santità e della giustizia originali. Per questo il peccato originale è chiamato “peccato” in modo analogico: è un peccato “contratto” e non “commesso”, uno stato e non un atto.

405 Il peccato originale, sebbene proprio a ciascuno, [Cf ibid., 1513] in nessun discendente di Adamo ha un carattere di colpa personale. Consiste nella privazione della santità e della giustizia originali, ma la natura umana non è interamente corrotta: è ferita nelle sue proprie forze naturali, sottoposta all'ignoranza, alla sofferenza e al potere della morte, e inclinata al peccato (questa inclinazione al male è chiamata “concupiscenza”). Il Battesimo, donando la vita della grazia di Cristo, cancella il peccato originale e volge di nuovo l'uomo verso Dio; le conseguenze di tale peccato sulla natura indebolita e incline al male rimangono nell'uomo e lo provocano al combattimento spirituale.

406 La dottrina della Chiesa sulla trasmissione del peccato originale è andata precisandosi soprattutto nel V secolo, in particolare sotto la spinta della riflessione di sant'Agostino contro il pelagianesimo, e nel XVI secolo, in opposizione alla Riforma protestante. Pelagio riteneva che l'uomo, con la forza naturale della sua libera volontà, senza l'aiuto necessario della grazia di Dio, potesse condurre una vita moralmente buona; in tal modo riduceva l'influenza della colpa di Adamo a quella di un cattivo esempio. Al contrario, i primi riformatori protestanti insegnavano che l'uomo era radicalmente pervertito e la sua libertà annullata dal peccato delle origini; identificavano il peccato ereditato da ogni uomo con l'inclinazione al male (“concupiscentia”), che sarebbe invincibile. La Chiesa si è pronunciata sul senso del dato rivelato concernente il peccato originale soprattutto nel II Concilio di Orange nel 529 [Cf Concilio di Orange II: Denz.-Schönm., 371-372] e nel Concilio di Trento nel 1546 [Cf Concilio di Trento: Denz.-Schönm., 1510-1516].

IV. “Tu non l'hai abbandonato in potere della morte”

410 Dopo la caduta, l'uomo non è stato abbandonato da Dio. Al contrario, Dio lo chiama, [Cf ⇒ Gen 3,9 ] e gli predice in modo misterioso che il male sarà vinto e che l'uomo sarà sollevato dalla caduta [Cf ⇒ Gen 3,15 ]. Questo passo della Genesi è stato chiamato “Protovangelo”, poiché è il primo annunzio del Messia redentore, di una lotta tra il serpente e la Donna e della vittoria finale di un discendente di lei.

411 La Tradizione cristiana vede in questo passo un annunzio del “nuovo Adamo”, [Cf ⇒ 1Cor 15,21-22; 411 ⇒ 1Cor 15,45 ] che, con la sua obbedienza “fino alla morte di croce” (⇒ Fil 2,8) ripara sovrabbondantemente la disobbedienza di Adamo [Cf ⇒ Rm 5,19-20 ]. Inoltre, numerosi Padri e dottori della Chiesa vedono nella Donna annunziata nel “protovangelo” la Madre di Cristo, Maria, come “nuova Eva”. Ella è stata colei che, per prima e in una maniera unica, ha beneficiato della vittoria sul peccato riportata da Cristo: è stata preservata da ogni macchia del peccato originale [Cf Pio IX, Bolla Ineffabilis Deus: Denz. -Schönm., 2803] e, durante tutta la sua vita terrena, per una speciale grazia di Dio, non ha commesso alcun peccato [Cf Concilio di Trento: Denz. -Schönm., 1573].

412 Ma perché Dio non ha impedito al primo uomo di peccare? San Leone Magno risponde: “L'ineffabile grazia di Cristo ci ha dato beni migliori di quelli di cui l'invidia del demonio ci aveva privati” [San Leone Magno, Sermones, 73, 4: PL 54, 396]. E san Tommaso d'Aquino: “Nulla si oppone al fatto che la natura umana sia stata destinata ad un fine più alto dopo il peccato. Dio permette, infatti, che ci siano i mali per trarre da essi un bene più grande. Da qui il detto di san Paolo: "Laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia" (⇒ Rm 5,20). E il canto dell'Exultet: "O felice colpa, che ha meritato un tale e così grande Redentore!"” [San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, III, 1, 3, ad 3].

La morte

1006 «In faccia alla morte l’enigma della condizione umana diventa sommo» . Per un verso la morte corporale è naturale, ma per la fede essa in realtà è «salario del peccato» (⇒ Rm 6, 23). E per coloro che muoiono nella grazia di Cristo, è una partecipazione alla morte del Signore, per poter partecipare anche alla sua Risurrezione.

1007 La morte è il termine della vita terrena. Le nostre vite sono misurate dal tempo, nel corso del quale noi cambiamo, invecchiamo e, come per tutti gli esseri viventi della terra, la morte appare come la fine normale della vita. Questo aspetto della morte comporta un’urgenza per le nostre vite: infatti il far memoria della nostra mortalità serve anche a ricordarci che abbiamo soltanto un tempo limitato per realizzare la nostra esistenza.

Ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza.., prima che ritorni la polvere alla terra, com’era prima, e lo spirito torni a Dio che lo ha dato (⇒ Qo 12,1.7).

1008 La morte è conseguenza del peccato. Interprete autentico delle affermazioni della Sacra Scrittura"e della Tradizione, il Magistero della Chiesa insegna che la morte è entrata nel mondo a causa del peccato dell’uomo Sebbene l’uomo possedesse una natura mortale, Dio lo destinava a non morire. La morte fu dunque contraria ai disegni di Dio Creatore ed essa entrò nel mondo come conseguenza del peccato. «La morte corporale, dalla quale l’uomo sarebbe stato esentato se non avesse peccato»è pertanto «l’ultimo nemico» dell’uomo a dover essere vinto

1009 La morte è trasformata da Cristo. Anche Gesù, il Figlio di Dio, ha subito la morte, propria della condizione umana. Ma, malgrado la sua angoscia di fronte ad essa, egli la assunse in un atto di totale e libera sottomissione alla volontà del Padre suo. L’obbedienza di Gesù ha trasformato la maledizione della morte in benedizione.]

Il senso della morte cristiana

1010 Grazie a Cristo, la morte cristiana ha un significato positivo. “Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno” (⇒ Fil 1,21). “Certa è questa parola: se moriamo con lui, vivremo anche con lui” (⇒ 2Tm 2,11). Qui sta la novità essenziale della morte cristiana: mediante il Battesimo, il cristiano è già sacramentalmente “morto con Cristo”, per vivere di una vita nuova; e se noi moriamo nella grazia di Cristo, la morte fisica consuma questo “morire con Cristo” e compie così la nostra incorporazione a lui nel suo atto redentore.

Per me è meglio morire per (“eis”) Gesù Cristo, che essere re fino ai confini della terra. Io cerco colui che morì per noi; io voglio colui che per noi risuscitò. Il momento in cui sarò partorito è imminente. . . Lasciate che io raggiunga la pura luce; giunto là, sarò veramente un uomo [Sant'Ignazio di Antiochia, Epistula ad Romanos, 6, 1-2].

1011 Nella morte, Dio chiama a sé l'uomo. Per questo il cristiano può provare nei riguardi della morte un desiderio simile a quello di san Paolo: “il desiderio di essere sciolto dal corpo per essere con Cristo” (⇒ Fil 1,23); e può trasformare la sua propria morte in un atto di obbedienza e di amore verso il Padre, sull'esempio di Cristo [Cf ⇒ Lc 23,46 ].

Il mio amore è crocifisso; …un'acqua viva mormora dentro di me e mi dice: “Vieni al Padre!” [Sant'Ignazio di Antiochia, Epistula ad Romanos, 7, 2].

Voglio vedere Dio, ma per vederlo bisogna morire [Santa Teresa di Gesù, Libro della mia vita, 1].

Non muoio, entro nella vita [Santa Teresa di Gesù Bambino, Novissima verba].

1012 La visione cristiana della morte [Cf ⇒ 1Ts 4,13-14 ] è espressa in modo impareggiabile nella liturgia della Chiesa:
Ai tuoi fedeli, Signore, la vita non è tolta, ma trasformata; e mentre si distrugge la dimora di questo esilio terreno, viene preparata un'abitazione eterna nel cielo [Messale Romano, Prefazio dei defunti, I].

1013 La morte è la fine del pellegrinaggio terreno dell'uomo, è la fine del tempo della grazia e della misericordia che Dio gli offre per realizzare la sua vita terrena secondo il disegno divino e per decidere il suo destino ultimo. Quando è “finito l'unico corso della nostra vita terrena”, [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 48] noi non ritorneremo più a vivere altre vite terrene. “È stabilito per gli uomini che muoiano una sola volta” (⇒ Eb 9,27). Non c'è “reincarnazione” dopo la morte.

1014 La Chiesa ci incoraggia a prepararci all'ora della nostra morte (Dalla morte improvvisa, liberaci, Signore”: antica Litania dei santi), a chiedere alla Madre di Dio di intercedere per noi “nell'ora della nostra morte” (Ave Maria) e ad affidarci a san Giuseppe, patrono della buona morte:
In ogni azione, in ogni pensiero, dovresti comportarti come se tu dovessi morire oggi stesso; se avrai la coscienza retta, non avrai molta paura di morire. Sarebbe meglio star lontano dal peccato che fuggire la morte. Se oggi non sei preparato a morire, come lo sarai domani?[Imitazione di Cristo, 1, 23, 1]

Laudato si, mi Signore,
per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullo omo vivente po' scampare.
Guai a quelli che morranno ne le peccata mortali!;
beati quelli che trovarà
ne le tue sanctissime voluntati,
ca la morte seconda no li farrà male [San Francesco d'Assisi, Cantico delle creature].


Questo è quanto. Se ci sono domande.... [SM=x570901] [SM=g1543902]

Trianello
00sabato 9 agosto 2008 10:48
Re:
Luteranamanier, 08/08/2008 10.50:

Ragazzi, gli esperti cattolici dove sono andati a finire?
[SM=g1543902]
Veronika




Magari, visto che siamo in Agosto, sono in ferie pure loro. [SM=g27823]

Io, per esempio, causa trasloco, mi connetto molto di rado in questo periodo e posso essere in linea solo per poco tempo.
Trianello
00sabato 9 agosto 2008 11:01

Ora ho letto il commento critico di Berescitte sul libretto cosa insegna realmente la bibbia,ma mi resta una domanda : qual'è la risposta della Chiesa cattolica ,preferibilmente accompagnata da un appoggio scritturale,alla domanda perchè si muore..........



Solo una precisazione, tanto per integrare quanto riportato da Citocromo e per fare il punto sulla dottrina cattolica. Non ha molto senso chiedere ad un cattolico appoggi scritturistici alle sue dottrine, perché il cattolico non fonda la propria fede sulla Scrittura, ma sulla Chiesa. Io, come cattolico, credo nella Scrittura perché è la Chiesa che mi invita a farlo. Questo, ovviamente, non significa che la Scrittura non contenga la dottrina cattolica, ma semplicemente che senza la Chiesa a guidarci, nella Scrittura si può leggere tutto quello che si vuole leggere (WTS docet).
Mauro di Arcisate
00domenica 10 agosto 2008 10:43
Re:
[QUOTE:84885197=Trianello, 09/08/2008 11.01
Solo una precisazione, tanto per integrare quanto riportato da Citocromo e per fare il punto sulla dottrina cattolica. Non ha molto senso chiedere ad un cattolico appoggi scritturistici alle sue dottrine, perché il cattolico non fonda la propria fede sulla Scrittura, ma sulla Chiesa. Io, come cattolico, credo nella Scrittura perché è la Chiesa che mi invita a farlo. (...)(WTS docet).




allora io non ero cattolico.
Credevo nel Vangelo di Cristo.
E' da li' che partiva la mia fede.
La mia fede partiva da Cristo,
(un Cristo che allora speravo
di incontrare di persona un giorno)
non partiva dalla Chiesa.

ciao
Mauro di Arcisate
00domenica 10 agosto 2008 10:47
Re:
Luteranamanier, 08/08/2008 10.50:


Se non gli rispondete , lo studente potrebbe pensare che solo i tdg hanno una risposta soddisfacente non vi pare?



i TdG hanno una risposta per tutto.
Quando ero cattolico e ponevo domande a un qualche prete
il piu' delle volte mi si rispondeva con un "mistero della Fede".

Poi il fatto che i TdG hanno una risposta per tutto
non vuol dire certo che la loro risposta sia valida.
Ossia è come se io avessi fame e qualcuno mi desse da mangiare il pastone per i maiali. Meglio del digiuno, forse, ma c'e' ben altro in giro.

ciao




Polymetis
00domenica 10 agosto 2008 14:05
"allora io non ero cattolico.
Credevo nel Vangelo di Cristo."

E il Vangelo viene dalla Chiesa, infatti tu per leggere il Nuovo Testamento devi passare dalla Chiesa che ti dice che quello, e non altri libri, sono il Nuovo Testamento. Il canone è un'invenzione della Chiesa.

" La mia fede partiva da Cristo,
(un Cristo che allora speravo
di incontrare di persona un giorno)
non partiva dalla Chiesa. "

Senza la Chiesa, di Cristo non si può sapere nulla, perché la predicazione di Cristo la si conosce tramite il canone selezionato dalla Chiesa che rigetti.

" i TdG hanno una risposta per tutto."

Una cosa veramente bizzarra, ma forse non troppo visto che il loro Dio è talmente "piccolo" e antropomorfo da essere totalmente a misura di raziocinio umano. Al contrario i cattolici hanno come motto "credere per capire", ma sopratutto "se lo comprendi, significa che non è Dio". Qualcosa deve sempre sfuggire, altrimenti è la prova che non è Dio quello che stai sondando ma un fantasma che ti sei creato.
Robenz
00sabato 15 novembre 2008 15:56
Che cosè la "morte" alla luce delle scritture:

L'uomo non può redimere nessuno in lui non vi è salvezza:

Salmi 118:8
E meglio rifugiarsi nel SIGNORE che confidare nell'uomo;

Ezechiele 18:20
La persona che pecca è quella che morirà, il figlio non pagherà per l'iniquità
del padre, e il padre non pagherà per l'iniquità del figlio;
la giustizia del giusto sarà sul giusto,
l'empietà dell'empio sarà sull'empio.

Ezechiele 18:4 - Versione Diodati
Ecco, tutte le anime son mie; siccome l'anima del padre,
così ancora l 'anima del figliuolo, [è] mia; l'anima che avrà peccato, quella morrà.

Quindi abbiamo visto in base alla Scrittura che:

"il figlio non pagherà per l'iniquità del padre, e il padre non pagherà per l'iniquità del figlio;"

ANCORA:
I Samuele 2:25
Se un uomo pecca contro un altro uomo,
Dio lo giudica; ma se pecca contro il SIGNORE, chi intercederà per lui?"

L'uomo ha peccato contro Dio da Adamo in poi,
L'uomo peccatore non poteva redimere dal Peccato NESSUNO;

ecco la necessita del Sacrificio perfetto in Gesù Cristo
Un giusto morto per l'umanità condannata a MORTE!


Lui morì, pagò per noi portando il fardello del nostro "Peccato"
una volta per tutte.


Quando la Bibbia parla di "Morte" non vuol dire "non esistenza"
ma una condizione di allontanamento da Dio, DAL PADRE!


Come illustra la parabola del Figliol prodigo:

Luca 15:24
perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita; era perduto,
ed è stato ritrovato.
E si misero a fare gran festa.

Sappiamo bene che quel figlio che abbandonò la casa DEL PADRE non
morì ma si separò dal padre,praticamente la stessa cosa che avviene nell'uomo
quando pecca si trova in condizione di "MORTE".di allontanamento, separazione!


Ritornando al Figliol prodigo, quando Egli si RAVVIDE e tornò al PADRE ecco cosa avvenne:

"è tornato in vita;"

Romani 5:6
Infatti, mentre noi eravamo ancora senza forza, Cristo, a suo tempo, è morto per gli empi.

Romani 5:8
Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo:
che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.

Romani 6:7
infatti colui che è morto, è libero dal peccato.

Una cosa che si richiede dal credente è che CRISTO DEV'ESSERE IN NOI:

Romani 8:10
Ma se Cristo è in voi, nonostante il corpo sia morto a causa del peccato,
lo Spirito dà vita a causa della giustificazione.


Quindi siamo giustificati (Resi Giusti)per il Sangue di Cristo MORTO E RISORTO al posto nostro.

Romani 8:34
Chi li condannerà? Cristo Gesú è colui che è morto e, ancor piú,
è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi.


Romani 14:9
Poiché a questo fine Cristo è morto ed è tornato in vita:
per essere il Signore sia dei morti sia dei viventi.


IL SIGNORE DEI MORTI!! In Lui un peccatore, mediante ravvedimento,
torna in vita (comunione con DIO PADRE)ecco perchè Gesù è il Signore dei "MORTI"

I Corinzi 8:11
Cosí, per la tua conoscenza, è danneggiato il debole,
il fratello per il quale Cristo è morto.


I Corinzi 15:3
Poiché io v'ho prima di tutto trasmesso, come l'ho ricevuto anch'io,
che Cristo è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture;

Il Cristiano redento non vive più per il peccato, per se stesso, ma per Cristo:

II Corinzi 5:15
e ch'egli morí per tutti, affinché quelli che vivono non vivano piú per sé stessi,
ma per colui che è morto e risuscitato per loro.


la "Morte" raffigura un cambiamento di condizione dell'individuo che diviene credente:

Galati 2:19
Quanto a me, per mezzo della legge, sono morto alla legge affinché io viva per Dio.

Gesù mutò la condizione di salvezza non più mediante la "Legge"
Ma mediante il "SUO SANGUE" la sua "MORTE".

Galati 2:21
Io non annullo la grazia di Dio; perché se la giustizia si ottenesse
per mezzo della legge, Cristo sarebbe dunque morto inutilmente.



Quando la persona "muore" nel Signore non vi è "Separazione"
da LUI altrimenti sarebbe vano il SUO sacrificio ed il fatto che LUI ha vinto la morte.


I Tessalonicesi 5:10
il quale è morto per noi affinché, sia che vegliamo sia che dormiamo,
viviamo insieme con lui.



La seguente scrittura rende l'idea della morte in "DORMIAMO"
come anche spiegò Gesù:

Matteo 9:24
"Allontanatevi, perché la bambina non è morta, ma dorme". Ed essi ridevano di lui.

Marco 5:39
Entrato, disse loro: "Perché fate tanto strepito e piangete?
La bambina non è morta, ma dorme".

La seguente scrittura già chiarisce con il termine SONNO o dormire:


I Tessalonicesi 4:13
Fratelli, non vogliamo che siate nell'ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza.

Ma quelle persone di allora avevano un concetto errato della morte come alcuni di noi oggi:

Luca 8:53
E si ridevano di lui, sapendo ch'era morta.

Nuovamente Colui/colei che si svia, si allontana si trova nella condizione di "morte"

I Timoteo 5:6
ma quella che si abbandona ai piaceri, benché viva, è morta.


Grazie a Gesù che si caricò dei nostri peccati divenendo "Peccato"
quindi morto al posto Nostro e ci ha liberati dalla schiavitù del "Peccato"
(mancare il bersaglio) che ci ha allontanato da DIO fonte di vita eterna.


Nella chiesa (comunità, Congregazione)di Sardi Dio diede un rimprovero e un'esortazione,
a ravvedersi ma nota il discorso!!


Lettura da: Apocalisse
3:1 E all'angelo della chiesa di Sardi scrivi: Queste cose dice colui
che ha i sette Spiriti di Dio e le sette stelle: Io conosco le tue opere: tu hai nome di vivere e sei morto. 3:2 Sii vigilante e rafferma il resto che sta per morire;
poiché non ho trovato le opere tue compiute nel cospetto del mio Dio.
3:3 Ricordati dunque di quanto hai ricevuto e udito; e serbalo, e ravvediti.


La "Morte" che tutti dovrebbero temere è la morte secondaovvero senza possibilità di ravvedimento, quindi eterno allontanamento da Dio!!


Apocalisse 2:11
Chi ha orecchi ascolti ciò che che lo Spirito dice alle chiese.
Chi vince non sarà colpito dalla morte seconda.

La seguente scrittura elenca una categoria di persone soggette alla "Morte seconda"

Apocalisse 21:8
ma quanto ai codardi, agl'increduli, agli abominevoli, agli omicidi, ai fornicatori,
agli stregoni, agli idolatri e a tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo,
che è la morte seconda.


OGGI il Cristiano credente e fedele cammina con gioia insieme a Gesù,
tale "cristiano" è vittorioso per CRISTO RISORTO!
La prima risurrezzione è per coloro che sono morti nella Grazia,
per coloro che adesso si ravvedono e camminano nelle SUE vie fino alla fine della missione terrena.


Apocalisse 20:6
Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la morte seconda, ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni.


Il popolo di Dio aspetta Gesù:

Ebrei 9:28
cosí anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola
per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato,
a coloro che lo aspettano per la loro salvezza.



Giovanni 5:24
In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola
e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna;
e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita
.

Non dice PASSERA' ma E' PASSATO ascolta dunque ORA la PAROLA DI GESU'
Bisogna osservare la "Parola" di Gesù, non dice un comando di uomo!!


Giovanni 8:51
In verità, in verità vi dico che se uno osserva la mia parola,
non vedrà mai la morte".


Perchè non si allontanerà come abbiamo visto, dal PADRE e DIO che E' VERITA'

Ma esistevano ed esistono tutt'oggi persone che non capiscono:

Giovanni 8:52
I Giudei gli dissero: "Ora sappiamo che tu hai un demonio. Abraamo e i profeti sono morti, e tu dici: Se uno osserva la mia parola, non gusterà mai la morte.

ecco perchè Dio disse di essere il Dio dei VIVENTI
perchè non esiste l'annientamento della persona,
ma quello del corpo ecco la confusione!! E' il corpo che torna polvere!

Noi abbiamo una parte di DIO quindi immortale (Spirito)!

La morte di Gesù ha prodotto un cambiamento
di condizione per il genere umano redento:

Romani 5:10
Se infatti, mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati
con Dio mediante la morte del Figlio suo, tanto piú ora,
che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita.



Romani 5:12
Perciò, come per mezzo di un solo uomo
il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato
la morte, e cosí la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato...



Dobbiamo essere identificati in Cristo NO ad una denominazione!!altrimenti cadiamo nella trappola di divenire shiavi di un padrone
che non ha salvezza, e quindi alla morte (Allontanamento da Dio):

Romani 6:16
Non sapete voi che se vi offrite a qualcuno come schiavi per ubbidirgli,
siete schiavi di colui a cui ubbidite: o del peccato
che conduce alla morte o dell'ubbidienza che conduce alla giustizia?


Rifletti: se diciamo Vita eterna significa
"Vita senza fine" giusto? senza interruzzione chiaro???

Leggiamo:

Romani 6:23
perché il salario del peccato è la morte,
ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesú, nostro Signore.


Lettura da: Romani
8:35 Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, o la distretta, o la persecuzione, o la fame, o la nudità, o il pericolo, o la spada?
8:36 Come è scritto: Per amor di te noi siamo tutto il giorno messi a morte;
siamo stati considerati come pecore da macello.
8:37 Anzi, in tutte queste cose, noi siam più che vincitori,
in virtù di colui che ci ha amati.
8:38 Poiché io son persuaso che né morte, né vita, né angeli,
né principati, né cose presenti, né cose future,
8:39 né potestà, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura
potranno separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore.


Capito, niente ci può separare quindi, non vi è interruzione!!


II Timoteo 1:10
ma che è stata ora manifestata con l'apparizione del Salvatore nostro Cristo Gesú,
il quale ha distrutto la morte e ha messo in luce la vita e l'immortalità mediante il vangelo,


I Pietro 3:18
Anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati,
lui giusto per gli ingiusti, per condurci a Dio. Fu messo a morte quanto alla carne, ma reso vivente quanto allo spirito.

vedete comè chiara la mutazione, si lascia il corpo carnale e si assume quello spirituale.

I Giovanni 3:14
Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte.

Ciao [SM=x570892]
35.angelo
00domenica 16 novembre 2008 22:32
Perchè si muore ?

Pensate per un momento se Dio avrebbe lasciato i peccatori e i ribelli con la vita eterna !

Se Dio avesse lasciato la vita eterna ai peccatori avrebbe acconsentito al dilagare dell'ingiustizia e i peccatori non si sarebbero mai interessati della riconciliazione con Dio perchè a cosa sarebbe servito riconciliarsi se tanto Dio gli lasciava la vita eterna con la libertà di fare tutto ciò che volevano ?

perciò la via migliore era la morte dei peccatori e preparare la via della salvezza nei tempi giusti
caricandosi su se stesso i nostri peccati
partecipando alla nostra stessa morte a motivo della nostra trasgressione
creare una condizione che tocca il cuore dei peccatori per riattirarci a Lui

(Isaia 53:5) ...Ma egli era trafitto per la nostra trasgressione; era schiacciato per i nostri errori. Il castigo per la nostra pace fu su di lui, e a causa delle sue ferite c’è stata per noi guarigione...







domingo7
00martedì 2 dicembre 2008 16:56
un'ipotesi biblica
Carissimi

che il primo uomo fosse di natura immortale è una affermazione non verificabile....

tanto è che Dio, dopo che Adamo mangiò dell'albero, gli sbarrò la strada all'arbero della vita, che peraltro stava nel giardino di Eden con l'albero della conoscenza del bene e del male (Genesi 2,9)

Inoltre sta scritto:

Il Signore Dio disse allora: «Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre! (genesi 3,22)

Era insomma immortale a patto di aver accesso all'albero della vita...che guarda caso ritroviamo nel libro di RivelazioneChi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al vincitore darò da mangiare dell'albero della vita, che sta nel paradiso di Dio (Apocalisse 2,7)

Mi mostrò poi un fiume d'acqua viva limpida come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell'Agnello. In mezzo alla piazza della città e da una parte e dall'altra del fiume si trova un albero di vita che dà dodici raccolti e produce frutti ogni mese; le foglie dell'albero servono a guarire le nazioni (Apocalisse 22,1)


enrico
asilanna
00martedì 2 dicembre 2008 17:49
asilanna
00martedì 2 dicembre 2008 17:52
ma scusate io mi sono sempre chiesta: come faceva Dio a non sapere che gli esseri umani avrebbero peccato? lui non è mica onnipotente, non sa ciò che accade,ciò che avviene nel futuro? altrimenti che Dio è?
35.angelo
00martedì 2 dicembre 2008 22:05
Re:
asilanna, 02/12/2008 17.52:

ma scusate io mi sono sempre chiesta: come faceva Dio a non sapere che gli esseri umani avrebbero peccato? lui non è mica onnipotente, non sa ciò che accade,ciò che avviene nel futuro? altrimenti che Dio è?



secondo mè
se Dio lo sapeva o non lo sapeva ,
non cambia un gran chè
e
ci ha lasciati fare in ogni caso.






edinz
00martedì 2 dicembre 2008 22:16
Ragazzi mi fate girare la testa a volte. [SM=x570876]
Io mi fermo alla biologia, mi pare molto meno complicata per le mie scarse facoltà intelletive. [SM=g1543794]


giainuso
00martedì 2 dicembre 2008 23:15
Perchè si muore ?
Perchè si nasce.

Ciao,
Bruno
Trianello
00martedì 2 dicembre 2008 23:22

ma scusate io mi sono sempre chiesta: come faceva Dio a non sapere che gli esseri umani avrebbero peccato? lui non è mica onnipotente, non sa ciò che accade,ciò che avviene nel futuro? altrimenti che Dio è?



Certo che lo sapeva, ma lo ha permesso per trarre dal male un bene maggiore. Del resto, quando si pensa a questo genere di cose in chiave cristiana bisogna tener presenti due cose: la prima (come ha spiegato bene Domingo) è che Dio non ha creato l'uomo naturalmente immortale e la seconda è che per il cristiano la morte non è la fine di tutto, ma un nuovo principio, una nuova nascita.
asilanna
00mercoledì 3 dicembre 2008 13:37
Certo che lo sapeva, ma lo ha permesso per trarre dal male un bene maggiore

ma di quale bene maggiore si parla? se si pensa a tutte le persone che soffrono in questo mondo e che hanno sofferto io non riesco a vedere nulla di buono in quello che ha permesso Dio.
Se sapeva anche di tutte le guerre che hanno insanguinato la terra, di tutti i genocidi che sono stati commessi e chi più ne ha più ne metta avrebbe fatto prima a non creare niente.
Perchè mentre noi siamo qui e staimo bene, c'è gente nel mondo che soffre davvero e non solo Dio lo èpermette ma non fa niente per alleviare le loro sofferenze.è facile parlare quando non si soffre in prima persona.
vorrei capire Che idea avete del dolore e della sofferenza voi cattolici?
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