Osprey e editoria di settore

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Thomas Hookton
00lunedì 11 dicembre 2006 15:24
Rieccomi a fare domande...ma si sa, i principianti devono imparare dai più esperti...la questione è questo:ho "sentito" parlare sui forum di D&P e SoL di crti volumetti "Osprey", che trattano argomenti storici anche molto specifici, tipo una specifica battaglia, e mi chiedo dove si possono trovare?E poi sono così specifici?E sono temi di ambito bellico? Grazie per le risposte ciao [SM=g27828]
juzay62
00lunedì 11 dicembre 2006 17:35
Qui trovi le risposte che cercavi [SM=g27811]

http://www.ospreypublishing.com/
Thomas Hookton
00lunedì 11 dicembre 2006 20:38
Grazie ho guardato...però caspita non so come fare a recuperarli(a meno di un improbabile viaggio in Inghilterra). Spero in qualche mercatino... [SM=g27834]
dadiepiombo
00martedì 12 dicembre 2006 10:56
no, li trovi abbastanza facilmente anche da noi. Di dove sei?
Thomas Hookton
00martedì 12 dicembre 2006 16:05
Intendi da voi di D&P? Io sono di Lecco, o meglio in provincia di Lecco, ma ci vado a scuola... perchè? La cosa si fa interessante... [SM=g27828]
dadiepiombo
00martedì 12 dicembre 2006 18:36
no noi non li vendiamo, era solo per sapere il posto più vicino dove trovarli. Effettivamente a Lecco non credo tu riesca a trovarli ma puoi farteli arrivare ad esempio da Vincenzo Calabrese di Grande Armee, prova a contattarlo a questa mail calvinc (chiocciola ) tin (punto) it (scritta in questo modo per evitargli spamming).

Molti li prendono da lui e so che si trovano bene


gcdm
00martedì 12 dicembre 2006 19:13
A Milano ci sono almeno un paio di librerie specializzate in soggetti militari.

Una è in via Varanini (vicino a Piazza Loreto), l'altra è in via Morigi (vicino a Sant'Ambrogio). Purtroppo so arrivarci ma non conosco ne il nome ne l'indirizzo esatto. Forse su internet trovi qualche cosa di più e, magari ti spediscono a casa il libro che cerchi.
Serg. Lo Russo
00martedì 12 dicembre 2006 21:50
Re:
Se vieni a Milano con le ferrovie Nord, a circa 10 min a piedi trovi: "La Libreria militare", La "rizzoli", la "Hoepli", e con alcuni titoli anche la "feltrinelli, ma è la meno fornita. Se sei interessato e non le trovi su internet ti do le indicazioni per arrivarci.
Ciao
Tridente.Bologna
00mercoledì 13 dicembre 2006 16:50
Mm [SM=g27829] …. gli Ospery sicuramente sono il sistema di ausilio più diffuso per informazioni di carattere storico e uniformologico, però non mi hanno mai convinto appieno. Sarà perchè sono solo in inglese, sarà perchè alla fine di tavole a colore non ce ne sono poi così tante. In realtà spero sempre che esca un prodotto un po' più soddisfacente, forse però sono un po' troppo esigente [SM=g27819]
dadiepiombo
00mercoledì 13 dicembre 2006 17:35
effettivamente non tutti gli Osprey sono all'altezza delle aspettative e ogni tanto indispone vedere tavole, per noi wargamer abbastanza inutili, tipo quelle che rappresentano il ciambellano in tenuta da parata o il nobile in camicia da notte [SM=g27824] però come rapporto qualità/prezzo sono imbattibili e ogni wargamer (che legge inglese) ne ha scaffali pieni. Per cui Thomas buttai sugli Osprey, se poi hai esigenze particolari come periodo storico chiedi qui sul forum che vedrai non mancheranno i consigli per gli approfondimenti.

Ah dimenticavo, la Del Prado ha realizzato di alcuni Osprey la versione italiana. Alcune traduzioni non sono perfette, ma visto che si trovano in giro a volte anche a pochissimo (nelle fiere) sono un acquisto da non perdere (soprattutto se l'inglese è ostico)

Thomas Hookton
00mercoledì 13 dicembre 2006 18:28
Grazie a tutti quanti per le risposte [SM=g27821]
spero di riuscire a trovarli nelle librerie sopra citate(sono una bella lista [SM=g27828] ) se passo per Milano. Certo per uno studente ancora senza mezzo di trasporto proprio sarà difficile, ma magari mi capita... Vorrà dire che diventerò un assiduo frequentatore di fiere(che già mi interessano per i fumetti). Magari vi farò sapere il risultato della mia..quete [SM=g27823]
AUDE SEMPER
00venerdì 15 dicembre 2006 10:32
OSPREY E ANCORA OSPREY
Gli Osprey sono senza dubbio un ausilio importante ed anche io me ne avvalgo spesso, ma non posso che ricordare la quantità davvero enorme di altre pubblicazioni specializzate. Più si sente campane diverse sullo stesso argomento meglio ci si fa un'idea su com'è andata (la storia e le uniformi non fanno eccezione). Tanto più che gli inglesi hanno un modo di vedere la storia italiana che fa rabbrividire: ad esempio, se non ci fossero stati loro dopo Caporetto...
Quindi do un consiglio pratico: il fuorum di D&P serve anche come piattaforma per reperire informazioni sui libri...USIAMOLA! C'è poi il sito di TUTTOSTORIA, quello della Biblioteca Centrale (vedi codice ISDN), i vari siti dei gruppi storici che non chiedono altro che di fornire materiale e informazioni a chi glielo chiede.
[SM=g27826] Ben vengano allora gli Osprey ma non lasciamo che siano solo gli inglesi a raccontare la storia del mondo.
LucaMarini
00martedì 23 gennaio 2007 10:42
Scarichiamoli!
Visto che la recentissima sentenza della Cassazione ha stabilito che "Scaricare non è reato"! (almeno per uso personale), vi informo che da E-mule potete scaricarvi gratuitamente decine di Osprey, "aggratis"! basta digitare nella "Ricerca" la parola Osprey e guardate che viene fuori! [SM=g27811]

[Modificato da LucaMarini 23/01/2007 10.43]

Tridente.Bologna
00martedì 23 gennaio 2007 18:02
Pirati sì, Pirati no....
Se dicessi che non ho mai scaricato un Ospery direi una bugia, però ritengo che a volte per evitare un problema economico, ci si crei un problema maggiore. E' un dilemma che vale un po' per tutti i prodotti, non solo per gli Ospery ma anche per i libri e regolamenti in generale (in alcuni casi anche le miniature [SM=g27816] ). Alla fine questi prodotti esitono anche perchè le persone che li producono riescono a viverci (bene o male). Ci sono prodotti che potrebbero essere venduti a prezzi più abbordabili se riuscissero a raggiungere certe tirature, ma il riuscire ad accedervi per "vie traverse", limita questa possibilità. Pensate a D&P, probabilmente alcuni lo scaricano da internet (ovviamente non mi riferisco ai presenti), ma in questo modo hanno allungato i tempi per poter giungere ad avere un prodotto tutto a colori, per evitare di pagare 6,50€. Penso che a volte si esagera, ed in questo mi allineo al pensiero di John Treadway (vedere articolo su D&P N.28), basti pensare a quanto spendiamo per miniature che saranno destinate a non essere mai dipinte o addirittura mai usate e a prendere tristemente polvere sino a ripresentarsi sul banco di un bring and buy [SM=g27834] .
Non voglio fare il santarellino, però esagerare ed abusare in tal senso alla fine va a nuocere tutti [SM=g27812] .
E poi, volete mettere la lettura di un bel libro ben fascicolato e rifinito, rispetto alla visione al computer o attraverso un mazzo di fogli stampati e rilegati alla meno peggio [SM=g27825]

E' anche vero però che a volte il difficile reperimento, o il rapporto qualità prezzo non giustificato potrebbero indurre in tentazione [SM=g27818] ...
LucaMarini
00mercoledì 24 gennaio 2007 09:57
Re: Pirati sì, Pirati no....

Scritto da: Tridente.Bologna 23/01/2007 18.02
Se dicessi che non ho mai scaricato un Ospery direi una bugia, però ritengo che a volte per evitare un problema economico, ci si crei un problema maggiore. E' un dilemma che vale un po' per tutti i prodotti, non solo per gli Ospery ma anche per i libri e regolamenti in generale (in alcuni casi anche le miniature [SM=g27816] ). Alla fine questi prodotti esitono anche perchè le persone che li producono riescono a viverci (bene o male). Ci sono prodotti che potrebbero essere venduti a prezzi più abbordabili se riuscissero a raggiungere certe tirature, ma il riuscire ad accedervi per "vie traverse", limita questa possibilità. Pensate a D&P, probabilmente alcuni lo scaricano da internet (ovviamente non mi riferisco ai presenti), ma in questo modo hanno allungato i tempi per poter giungere ad avere un prodotto tutto a colori, per evitare di pagare 6,50€. Penso che a volte si esagera, ed in questo mi allineo al pensiero di John Treadway (vedere articolo su D&P N.28), basti pensare a quanto spendiamo per miniature che saranno destinate a non essere mai dipinte o addirittura mai usate e a prendere tristemente polvere sino a ripresentarsi sul banco di un bring and buy [SM=g27834] .
Non voglio fare il santarellino, però esagerare ed abusare in tal senso alla fine va a nuocere tutti [SM=g27812] .
E poi, volete mettere la lettura di un bel libro ben fascicolato e rifinito, rispetto alla visione al computer o attraverso un mazzo di fogli stampati e rilegati alla meno peggio [SM=g27825]

E' anche vero però che a volte il difficile reperimento, o il rapporto qualità prezzo non giustificato potrebbero indurre in tentazione [SM=g27818] ...




Data la sentenza direi, Pirati non più... [SM=g27827]:
Anch'io preferisco la versione cartacea che è anche infinitamente più comoda da leggere e consultare. Io poi sono assatanato con il possedere libri...
Però, adesso che son vecio e c'ho un pò di soldini a disposizione da scialare, mi ricordo ancora di quanto rosicavo quand'ero studentello e gli Osprey li potevo solo sospirare. Ammazza quanto costavano! Quando ne compravo uno era veramente uno strappo alla regola ed alle casse personali. (Poi mi sono "vendicato" quando sono usciti quelli in italiano che costavano in pratica la metà... [SM=g27828] ). E tutti quei signori librai che ci facevano anche un bel ricarico sopra (e non parlo del normale ricarico; quelli sì che erano PIRATI!)... Per quanto riguarda i prezzi, non si tratta di evitare le vie "traverse": quando non si scaricava , i prezzi erano anche più alti, quindi mi pare che l'effetto sia esattamente il contrario, quello cioè di rendere i prezzi più abbordabili per evitare che i libri vengano scaricati gratis.
Prima avevano il monopolio e faceva no i prezzi che volevano...

Così, adesso, se mi serve proprio e mi piace averlo, ok, me lo compro, ma se è solo per darci un'occhiata, o per sapere com'era la pistagna del 28° rgt e poi non aprirlo mai più, bè, scarico, eccome... e se fossi a secco di soldini, aivoglia se scaricherei!

Comunque D&P non lo scarico, tranquilli! [SM=g27828]

[Modificato da LucaMarini 24/01/2007 9.58]

dadiepiombo
00mercoledì 24 gennaio 2007 11:24
Ma da dov'è che si scarica D&P [SM=g27833] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27828]


scherzi a parte adesso gli Osprey costano meno di una volta e comunque non è difficile trovarli a meno grazie alla loro diffusione. La diffusione è stata resa possibile grazie a quelli che hanno acquistato i volumi.

Io ad esempio sono anni che tengo il costo di D&P uguale (in pratica dall'inizio, con esclusione dei primi tre numeri "artiginali" e del primo in stampa, il 4, con cui mi sono reso conto che non ci stavo dentro).
Potrei decidere di aumentare il costo, ma preferirei aumentare i lettori. Vorrei però anche aumentare le pagine...
Per chi acquista si tratta di pochi centesimi in più, per chi pubblica sono centinaia di euro.
Per chi pubblica poi il ragionamento è sulla distribuzione.
Un libro/rivista viene venduto al 50% al distributore che a sua volta (anche i distributori mangiano e tengono famiglia) lo vende a negoziante (pure lui con famiglia e pure affitto negozio) che deve portare a casa il 30% del costo di copertina. Vi lascio immaginare i margini quando si tratta di piccoli numeri e quando magari in mezzo ci sono pure le spese di spedizione!!
A volte è più lo sbattimento di far arrivare il tal libro o la tal rivista e lo sbattimento a trovare uno spazio in negozio/libreria (catalogarlo, fare magazzino ecc.) che capite come sia difficile raggiungere il potenziale lettore (che giustamente guarderà i 30 centesimi in più o in meno).

Detto questo capisco il lettore (anche gli editori lo sono!!) che non può imapozzire all'inseguimento di una publcazione irrepoeribile o quasi e con la possibilità di pescare dalla rete (anche se come dice Luca a video o su carta sono cose diverse)

Chiedo scusa per la divagazione, ma mi sembra che la discussione stesse comunque prendendo una piega di questo tipo e mi sembrava utile dare qualche info in più.


LucaMarini
00mercoledì 24 gennaio 2007 13:16
Re:

Scritto da: dadiepiombo 24/01/2007 11.24
Ma da dov'è che si scarica D&P [SM=g27833] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27828]




Non lo so! Chiedilo a Tridente!!! [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]

Comunque questa è diventata una discussione sull'etica dello scarico e sulle dinamiche di mercato... mmmmmh, non mi dispiace la cosa, visto che è valida tanto per il WG che per qualsiasi altra cosa sul mercato!
E' per quello che compro da "Equo e solidale", per abbattere i costi legati alla lunghezza della filiera di distribuzione. Con l'avvento di Internet e la possibilità di comprare direttamente alla fonte, con tempi di spedizione + o - pari a quelli che ci vogliono per andare al negozio [SM=g27828] è evidente che le classiche dinamiche di distribuzione e vendita sono diventate obsolete. Anche se sei nel più sperduto paesino e hai un computer puoi farti arrivare quello che ti pare al prezzo più conveniente. Francamente la cosiddetta "reperibilità" ormai mi pare un concetto obsoleto. Cos'è che non trovi in Internet? Addirittura, se ci perdi un pò di tempo, trovi le cose a prezzi inferiori a quelli applicati dal produttore!! Ad esempio c'è un negozio on line inglese (faccio pubblicita?) che applica tariffe postali molto inferiori a quelle applicate dalla Essex (e i pezzi costano uguali)!
Allora, va bene il ricarico, ma io non posso (e non voglio) pagare ogni volta il 30% in più per ogni passaggio! E guardate che alla fine non è che parliamo di centesimi, parliamo di prezzi anche raddoppiati o anche decuplicati (non nel WG, ma guardate le stime dei prezzi della frutta e verdura, quanto guadagna il contadino e quanto pagate voi!!!)!

Ehi, Lorenzo, hai provato a vendere D&P ad "Equo e Solidale"??? [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]
dadiepiombo
00mercoledì 24 gennaio 2007 16:11
Per prima cosa non tutti hanno internet e non tutti quelli che hanno accesso lo usano con una certa costanza (e il fatto che su questo forum probabilmente ci legge non più del 10% dei lettori di D&P lo dimostra).

Per il resto il fatto è che l'economia è strutturata in modo complesso.

1) quando hai un'attività non ragioni sul singolo prodotto (quello acquistato dal singolo utente), ma sul globale.
Non serve guadagnare su alcune copie se poi vai in perdita complessivamente. Meglio perdere su alcune copie e andare in attivo. E' così per ogni attività imprenditoriale.

3) Se vivessi sulla rivista, portando all'estremo il ragionamento dei passaggi su ogni copia che acquistereste, ci sarebbe una percetuale che va a pagare il supermercato X dove vado a far la spesa, un'altra per il mio gestore telefonico, il mio commercialista, il benzinaio sotto casa, chi ha prodotto le scarpe su cui cammino, chi me le ha vendute, il corriere che le ha portate nel negozio, l'affitto del negozio...
Del resto può essere che il corriere che ha consegnato le scarpe al negozio decida di comprare una rivista di wargame...

3) esiste una risorsa fondamentale che è limitata ed è il TEMPO.
Questo condiziona la produzione e tutto ciò che ne segue (chi tra i wargamer si è messo a produrre miniature se ne è accorto: si potrebbero fare mille cose per vendere di più ma serve TEMPO per farle e TEMPO per produrre ciò che poi verrebbe richiesto).
Dovessi gestire, che so, 3000 abbonati direttamente, dovrei assumnere qualcuno e siamo punto a capo.

4) Per D&P essere venduta in un negozio significa visibilità, anche se su quella copia al massimo recuperi i costi vivi di stampa. Strategicamente è però importante che la distribuzione aumenti perchè è meglio guadagnare da 10.000 persone 1 euro che 100 euro da 10 persone. Per cui strategicamente i pochi centesimi presi in distribuzione possono valere quanto gli euro presi dagli abbonati. Alla fine è il tutto insieme (abbonati, copie vendute, pubblicità...) che permette a D&P di esistere.

Questo è possibile grazie al LAVORO di altre persone, che giustamente devono avere un ritorno su quello che fanno. La loro non è una semplce "cresta".

Per spingere la discussione oltre, mi è stato riferito da un "collega" editore di una rivista di wargame, che al momento ci sono almeno 3 riviste (di wargame) sul mercato che stanno producendo "sotto costo" (beh, se dovessi contare il tempo buttato dentro anche D&P lo è).
L'obiettivo di queste riviste è quello di posizionarsi sul mercato con un ruolo leader.

In alcuni casi c'è dietro un gruppo editoriale che non ragiona su quanto può prendere da quella testata, ma da quanto pesca dal gruppo e se dovesse lasciare libero quel settore alla concorrenza ne risentirebbe tutto il gruppo.

Faccio un esempio: L'ipotetica rivista "Soldatini Che Passione" (che naturalmente non esiste), e che si occupa solo di TOYS FANTASY, scopre che D&P gli ha "rubato" alcuni inserzionisti e una fetta di lettori (quelli non particolarmete interessati ai Toys Fantasy...). Decide di far nascere quindi la testata "Wargame Che Passione".
Pur vendendo 50 copie, riesce a riprendersi gli inserzionisti regalando (!!) la pubblicità su Wargame Che Passione. Gli inserzionisti, che erano interessati a pescare nel mondo dei wargamer, ci ripensano e mollano D&P. D&P, che grazie a questi inserzionisti era passato a mensile con 350 pagine tutte a colori e miniature dipinte omaggio [SM=g27828], persi gli inserzionista subisce un duro colpo e non potendo tornare a un misero trimestrale, deve chiudere. Poco dopo chiude anche Wargame Che Passione. Tanto l'operazione ha avuto successo.

Nel mondo dell'editoria femminile esistono testate che nascono esclusivamente per far morire prodotti concorrenti di altre case editrici.

Morale della favola: pensate bene ai vostri acquisti, altrimenti vi troverete tutti a giocare con i TOYS FANTASY!!!! [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]


dadiepiombo
00mercoledì 24 gennaio 2007 16:13
p.s. ho modificato il titolo della discussione
Tridente.Bologna
00mercoledì 24 gennaio 2007 16:27
E pensare che quando gioco a wargame penso di applicare tattica e strategia [SM=g27825] .....
E' proprio vero, le guerre del giorno d'oggi non si fanno più sul campo di battaglia [SM=g27829]
Thomas Hookton
00mercoledì 24 gennaio 2007 20:50
Ahimè se ne fanno ancora di guerre, soprattutto tra i più poveri. I ricchi preferiscono spararsi missilate ma da lontano... [SM=g27812] [SM=g27826]

Cavolo però(per tornare ad argomenti più leggeri)pensate ad un (cito)"D&Pmensileacoloriconminiatureinomaggio"... [SM=g27836]
peccato che dovrebbe comperarlo mezza Italia per poter sostenere i costi [SM=g27818]
Vabbè sarà per un'altra vita...

A proposito dell'argomento scaricare-costi-editori concordo pienamente sul fatto che scaricare deve essere un atto estremo, se abbiamo la possibilità dovremmo acquistare le cose originali. Se per esempio D&P lo scaricassero tutti Lorenzo chiuderebbe allegramente baracca, e così altre persone che si impegnano per sviluppare un prodotto fallirebbero.
Insomma tutto con moderazione!

[SM=g27828] [SM=g27828]
amongrad
00giovedì 25 gennaio 2007 09:39
Concordo con te al punto che, e Lorenzo lo può confermare, lo srroso anno sono stato io ad offrirmi di prendermi in carico i costi di una sedicesima (si va in stampa su fogli A1 così da ottenenere 16 pagine - Nota per i non addetti ai lavori) pur di migliorare il livello della rivista in quanto, nei lontani tempi della scuola (quando c'era Lui, caro Lei...) mihanno insegnato che i conti si fanno alla fine ed il concetto di utilità, relativa & Marginale non si calcola sulla singola vendita... [SM=g27811]
Saphur 3
00giovedì 25 gennaio 2007 12:19
devo dire che una cosa che stanno adottando in molti ultimamente e che in parte lo reputo anche abbastanza utile, è quella del download a pagamneto.
Funziona in modo semplice, gli abbonati ricevono ongi mese una password nuova, si connettono sul link e scaricano la rivista in formato pdf.
Chi vuole poi può sempre stamparsela a casa o tenersela sul PC e magari poi raccoglierle e metterle in formato digitale su di un cd.
Il vantaggio è che i costi per l'utente sono scontati del 40%.
Per D&P quindi si potrebbe mantenere invariato il prezzo e magari garantire qualcosa di nuovo solo per chi sceglie questo tipo di offerta (che ne som un osprey, buoni sconto, minuiature particolari...).
Potrebbe essere una buona soluzione (si risparmiano copie da stampare, spedizioni), non se ne va la qualità, ne viene in praticità e si è sicuri di ricevere sempre il numero e soprattutto in tempo! [SM=g27811]
dadiepiombo
00giovedì 25 gennaio 2007 15:05
i vantaggi ci possono essere ma gli svantaggi sarebbero i seguenti:

1) non esisterebbe più un prodotto cartaceo. Come lettore per me fa una fondamentale differenza: una rivista è una rivista, un pdf è un pdf (c'è la stessa differenza che c'è tra un esercito di miniature e delle perdine con mappa, questione di gusti).

2) tutte le riviste online del settore che conosco, o sono morte o sono passate alla carta (ad esempio Battlegames e Wargames Journal, nati sul web e passati alla carta).

3) purtroppo se Tizio scarica il file e poi lo carica da qualche parte "a beneficio" di tutti, perchè mai dovrei pagare per lo stesso pdf?

4) raccogliere pubblicità online è difficilissimo, paradossalmente è molto più facile vedere uno spazio su carta a molto di più, che un banner a costi ridicoli.
Questo deriva dal fatto che su carta la rivista è "vera", sul web è una dei tanti siti che si occupano di

juzay62
00giovedì 25 gennaio 2007 17:12
Re:

Scritto da: dadiepiombo 25/01/2007 15.05
Questo deriva dal fatto che su carta la rivista è "vera", sul web è una dei tanti siti che si occupano di



Questo punto non l'ho capito......forse perche si e troncato? [SM=g27833]
=schnauzer=
00giovedì 25 gennaio 2007 19:12
Re:

Scritto da: dadiepiombo 25/01/2007 15.05
i vantaggi ci possono essere ma gli svantaggi sarebbero i seguenti:

1) non esisterebbe più un prodotto cartaceo. Come lettore per me fa una fondamentale differenza: una rivista è una rivista, un pdf è un pdf (c'è la stessa differenza che c'è tra un esercito di miniature e delle perdine con mappa, questione di gusti).

2) tutte le riviste online del settore che conosco, o sono morte o sono passate alla carta (ad esempio Battlegames e Wargames Journal, nati sul web e passati alla carta).

3) purtroppo se Tizio scarica il file e poi lo carica da qualche parte "a beneficio" di tutti, perchè mai dovrei pagare per lo stesso pdf?

4) raccogliere pubblicità online è difficilissimo, paradossalmente è molto più facile vedere uno spazio su carta a molto di più, che un banner a costi ridicoli.
Questo deriva dal fatto che su carta la rivista è "vera", sul web è una dei tanti siti che si occupano di




Dipende dai motivi per cui una rivista nasce e dal suo obiettivo.
Se il sito è puramente un supporto alla rivista, il tuo ragionamento è corretto; se invece lo scopo principale è un sito punto di riferimento per il wargame in italia, la questione è diversa. Penso che attualmente in Italia manca proprio un sito dedicato al wargame, ma che vive per conto suo senza necessariamente "uscire" anche in carta.

Ci vorrebbe una specie di TMP anche per l'Italia...il problema non sono i mezzi e il tempo, che si trovano se merita il progetto. Il problema sono le persone...basta notare quanto poco frequentato sia questo forum rispetto alla comunità di giocatori di wargame in italia, figuriamoci chiedere a tutti un contributo per dar vita ad un sito tipo portale con articoli, news etc...

E'dura.
LucaMarini
00giovedì 25 gennaio 2007 20:02
Re:

Scritto da: dadiepiombo 24/01/2007 16.11
...

Faccio un esempio: L'ipotetica rivista "Soldatini Che Passione" (che naturalmente non esiste), e che si occupa solo di TOYS FANTASY, scopre che D&P gli ha "rubato" alcuni inserzionisti e una fetta di lettori (quelli non particolarmete interessati ai Toys Fantasy...). Decide di far nascere quindi la testata "Wargame Che Passione".
Pur vendendo 50 copie, riesce a riprendersi gli inserzionisti regalando (!!) la pubblicità su Wargame Che Passione. Gli inserzionisti, che erano interessati a pescare nel mondo dei wargamer, ci ripensano e mollano D&P. D&P, che grazie a questi inserzionisti era passato a mensile con 350 pagine tutte a colori e miniature dipinte omaggio [SM=g27828], persi gli inserzionista subisce un duro colpo e non potendo tornare a un misero trimestrale, deve chiudere. Poco dopo chiude anche Wargame Che Passione. Tanto l'operazione ha avuto successo.



Sigh! se ciò è vero, e lo è sicuramente, visto che Lorenzo è persona bene informata e degna di fede, mi domando quanto tempo resta a questa degradata società capitalistica occidentale, prima di essere sommersa dalle logiche di mercato degli omini gialli con gli occhietti a mandorla... [SM=g27825] [SM=g27825]

[Modificato da LucaMarini 25/01/2007 20.02]

dadiepiombo
00giovedì 25 gennaio 2007 20:05
però TMP è fatto di due componenti

1) un megaforum

2) una sezione di news

tra l'altro tMP è l'unica realtà del settore che vive (e credo pure bene) grazie alle inserzioni. E francamente è uno dei pochi siti su cui vale veramente la pena fare la pubblicità.

Però caspita, raggiunge punte di 6-7 mila visitatori / ora!!!!
Numero raggiungibile solo grazie al coinvolgimento dell'intera comunità mondiale wargamistica


x Juzay, volevo dire che si occupano di wargame e affini
gcdm
00venerdì 26 gennaio 2007 00:26
Eh, caro Luca, non è questione di degradata società occidentalee e mini gialli con occhi a mandorla.

Il problema sono i grandi costi di una rivista e come raggiungere il "break even" (per i non addetti ai lavori, sono il numero di copie da vendere per raggiungere il pareggio dei costi).

Le riviste (TUTTE) vivono soprattutto di pubblicità. In italia c'è un solo periodico che non ha pubblicità e vive di edicola (vediamo se indovinate qual'è! Altrimenti ve la svelerò in un prossimo intervento [SM=g27828] ) ma è una mosca bianca.

Su questa torta, o meglio sulle briciole lasciate dalle grandi concessionarie, si avventano orde fameliche. Ora, finché si tratta di pubblicità, mettiamo di orologi di marca, la pagina può anche essere molto cara, tanta pagano Longines, Tag Heuer, Rolex... Quando si parla di soldatini di piombo, dubito che ci sia qualche ditta in grado di spendere più che pochi euro. Allora le poche risorse vengono concentrate o sulla testata che costa meno o su quella che dà la maggiore visibilità.

Inoltre, c'è il problema che, per legge, la pubblicità non può superare una certa percentuale di pagine della rivista (mi pare il 70%, Lorenzo, correggimi se sbaglio), per cui gli introiti sicuri di ogni numero sono facilmente calcolabili, così come le spese fisse.

Quello che non si può calcolare esattamente è la quota di introiti legata alle vendite. Le variabili sono tante: un mese non ho i soldi e non posso permettermelo; un altro la rivista tratta argomenti che non mi interessano molto;, un altro ancora ho letto la rivista a sbafo da un mio amico e così via.

Come giornalista ho l'esperienza di due miei amici, rispettivamente editore e direttore di www.mondointasca.org, probabilmente la migliore rivista italiana on-line di viaggi, dove scrivono tutte le firme più importanti del settore. Nonostante il successo di pagine viste, circa 1.000.000 al mese, fanno una fatica del diavolo a portare a casa pubblicità che ha costi irrisori, dell'ordine di poche centinaia di euro. E qui si parla di tour operator o enti del turismo con bilanci milionari, non di scultori e fonditori di miniature a livello artigianale o poco più.

Alla base di questo problema, è stato studiato, c'è un fattore psicologico dell'utente della rete: QUELLO CHE C'E' SU INTERNET DEVE ESSERE GRATIS, proprio perché il mezzo è nato come rete di libera divulgazione tra le università di tutto il mondo.

Nel suo piccolo, D&P unisce il cartaceo [SM=g27836] con un sito e un interessante forum. Per i miei (nostri desideri) è troppo poco. Per la realtà è fin troppo. [SM=g27811]
Tridente.Bologna
00venerdì 26 gennaio 2007 09:40
I miei rispetti GCDM, sono pienamente d'accordo con te [SM=g27821] .

Scritto da: gcdm 26/01/2007 0.26
[...]
Nel suo piccolo, D&P unisce il cartaceo [SM=g27836] con un sito e un interessante forum. Per i miei (nostri desideri) è troppo poco. Per la realtà è fin troppo. [SM=g27811]


Scusate, ma poi, cosa vorreste di più [SM=g27833]
TMP è quello che è perchè la gente oltre al leggere..... scrive [SM=g27818]
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