Iraq: ucciso un militare italiano

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m.harlock
00lunedì 24 gennaio 2005 00:47

Il maresciallo era un mitragliere che si trovava a bordo di un elicottero dell'esercito nei pressi di Nassiriya

NASSIRIYA (IRAQ) - Ucciso un militare italiano in Iraq. E' il maresciallo Simone Cola, originario di Tivoli, sposato e padre di una bimba di cinque mesi. Faceva parte del contingente italiano di stanza a Nassiriya. E' stato colpito mentre si trovava a bordo di un elicottero dell'Esercito. Il velivolo è stato centrato da alcuni colpi di arma da fuoco, che hanno colpito il soldato sotto l'ascella, dove non era protetto dal giubotto antiproiettile, ferendolo a morte. Il maresciallo Simone Cola, 32 anni di Tivoli, era in servizio presso il 1/o Reggimento 'Idra' dell'Aviazione dell'Esercito a Bracciano.

LA RICOSTRUZIONE - Secondo una prima ricostruzione un elicottero Ab 412 dell'esercito, mentre stava compiendo un pattugliamento lungo l'Eufrate, a sud di Nassiriya, è stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco automatica, probabilmente un khalashnikov. Il proiettile ha colpito il mitragliere di destra dell'elicottero, che è stato subito portato nell'ospedale militare di Tallil per essere operato. Ma il militare è morto dopo circa un'ora.

RIENTRO DELLA SALMA - La salma di Simone Cola sarà rimpatriata, secondo quanto si è appreso, domenica prossima. Il corpo del militare italiano giungerà molto probabilmente all' aeroporto militare di Ciampino a bordo di un mezzo militare.

GLI UOMINI DI AL KHAFAJI DIETRO GLI ATTACCHI - Ci sarebbero gli uomini dello sceicco Aws al Khafaji, il responsabile dell'ufficio di Moqtada Al Sadr a Nassiriya, dietro al duplice attacco alle forze della Coalizione, conclusosi con l'uccisione del maresciallo Simone Cola. Ma non si sarebbe trattato di azioni ostili premeditate, bensì d'impeto. Il primo attacco è stato rivolto contro una pattuglia portoghese della Msu, l'Unità specializzata multinazionale, nel centro di Nassiriya, proprio nei pressi della sede del movimento di Al Sadr, che è sempre presidiato da uomini armati. Si tratta di una zona dove normalmente gli uomini della Coalizione non si spingono, soprattutto in questo periodo, proprio per evitare atteggiamenti che potrebbero sembrare provocatori. In seguito a questo attacco si è levato in volo l'elicottero dell'Esercito, a copertura della pattuglia della Msu. Una raffica di kalashnikov, verosimilmente sparata dagli stessi uomini armati che avevano respinto i portoghesi, ha ucciso Cola.

IL GOVERNO IN SENATO MARTEDI' - Il governo riferirà in Senato sulla morte in Iraq del maresciallo Simone Cola, martedì prossimo, 25 gennaio, alle 9,30 alle commissioni riunite Esteri e Difesa. Lo rende noto un comunicato dell'ufficio stampa di palazzo Madama.

Fonte Il Corriere.it



m.harlock
00lunedì 24 gennaio 2005 00:48
La madre: «Ditemi che non è mio figlio»

LA MADRE - «Ditemi che non è mio figlio, non è mio figlio. È impossibile che sia lui». Così la madre di Simone Cola ha reagito alla notizia della morte del figlio, ucciso stamani a Nassiriya. «È un dolore troppo grande è un brutto sogno», ha detto la donna piangendo agli altri familiari del maresciallo che si trovano nella casa dei genitori del militare a Villa Adriana a Tivoli.

LA MOGLIE - «Ora voglio parlare solo con Simone, so che lui col cuore mi ascolterà». Sono le uniche parole che Alessandra Cellini, 27 anni, moglie di Simone Cola ha trovato la forza di dire affidandole al fratello Francesco. «Non voglio dire alcuna frase oggi ai giornalisti perchè tanto a Simone non gli arriverà mai. A Simone gliela dico io con il pensiero», ha aggiunto al fratello Alessandra Cellini. «Magari domani cambierà idea - ha detto il fratello parlando con l'Ansa - ora deve pensare anche a Giorgia che ha otto mesi»

IL FRATELLO«Per noi Simone è un eroe». Gianluca Cola, 34 anni, vuole ricordare così suo fratello Simone. «Tutto quello che ha fatto nella vita lo ha fatto per amore della patria, per l'esercito. Amava anche aiutare chi era in difficoltà: era lì in Iraq per sua figlia e per i bimbi di Nassiriya».
«Mio padre Bruno lo sentiva ogni giorno - spiega Gianluca - era contento per lui ma saperlo là, in Iraq, in pericolo, per mio padre era un grande dolore. Ora pensiamo alla bimba di Simone, una bimba che ha fatto appena in tempo a conoscere il padre perchè mio fratello è partito subito dopo la sua nascita. Era contento del suo lavoro, lo faceva con passione - conclude Gianluca - eravamo... siamo una famiglia unita. Ora dobbiamo pensare alla bimba di otto mesi».

LA COGNATA - I familiari di Simone Cola sono immersi in un profondi dolore: «Simone lascia la moglie ed una figlia di 8 mesi. Siamo tutti sconvolti e proviamo un profondo dolore. Era una bravissima persona»: tra le lacrime la cognata di Simone Cola, che abita a Ferentino, trova appena il coraggio di ricordare con poche parole il suo congiunto. Di Ferentino è originaria anche la moglie di Simone Cola, Alessandra Cellini.

IL RITARDO - «Ci dispiace di aver saputo con ritardo della morte di Simone». Così un familiare del maresciallo risponde ai giornalisti nella casa di Ferentino, dove si trova la moglie, sposata nel 2001, del militare ucciso in Iraq, Alessandra Cellini, insieme ai suoi genitori.

Fonte Il Corriere.it
m.harlock
00lunedì 24 gennaio 2005 00:49
Fini: l'orientamento sull'Iraq non cambia

CIAMPI - In un messaggio inviato alla moglie del maresciallo Simone Cola, ucciso in Iraq mentre era in servizio, il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha espresso «profonda tristezza e dolore» e il cordoglio a nome di tutti gli italiani.

PERA - Appresa la notizia della morte del soldato italiano a Nassiriya, il presidente dell'assemblea di palazzo Madama Marcello Pera ha espresso, in una dichiarazione il «profondo cordoglio personale e di tutto il Senato». «Un militare - ha aggiunto Pera - che operava al servizio della sicurezza e del ritorno della democrazia in Iraq, a pochi giorni dalle elezioni che si svolgeranno nel Paese».

CASINI - Il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, ha espresso la vicinanza delle istituzioni alla famiglia del militare rimasto ucciso in Iraq. «Solidarietà nel nome di quei principi di pace e di solidarietà che noi cerchiamo di portare nel mondo, anche in Iraq che è alla vigilia di elezioni importantissime. Non ci sono parole se non quelle di dire ancora una volta grazie a questi straordinari ragazzi e inchinarci con commozione nel nome di questo nuovo caduto».

BERLUSCONI - Appena appresa la notizia della morte di un soldato italiano in Iraq, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha espresso il suo profondo cordoglio personale e quello dell'intero governo. Lo si legge in un comunicato diffuso da palazzo Chigi.

FOLLINI - «È una notizia che stringe il cuore. Il governo italiano è vicino alla famiglia di Simone Cola e a tutti i soldati italiani che sono impegnati laggiù a fare il loro dovere, a contrastare il terrorismo e a cercare di dare una mano per costruire la pace e la democrazia». Lo afferma il vicepremier Marco Follini.

FINI - «È il momento del dolore, il nostro pensiero va alla famiglia e alle forze armate che pagano un tributo ulteriore alla speranza di pace, libertà e democrazia per l'Iraq». Così il ministro degli Esteri, Gianfranco Fini da Bangkok, dove si trova in missione, che poi ha aggiunto: «L'orientamento del governo italiano in Iraq non cambia rispetto ai giorni scorsi anche se ci rendiamo conto perfettamente che in questo momento saranno molti quelli che chiederanno il ritiro delle truppe e cercheranno di cogliere l'occasione di questa tragedia per fare valutazioni molto polemiche».

FRATTINI - Franco Frattini, commissario europeo alla Giustizia: «Provo grande dolore per un connazionale ucciso. È la tragica conferma che i terroristi continuano e continueranno nei prossimi giorni a seminare morti per impedire lo svolgimento delle elezioni in Iraq».

MARTINO - Il ministro della Difesa, Antonio Martino, ha espresso il suo «profondo dolore per il decesso del militare» italiano ucciso a Nassiriya. Il ministero della Difesa, si legge in una nota, «si riserva di comunicare le generalità del militare deceduto solo dopo che i familiari saranno stati avvertiti».

CALDEROLI - «Alla famiglia del militare italiano caduto stamani va tutto il nostro cordoglio: il cammino verso la pace e la democrazia è difficile e purtroppo tocca pagare il prezzo anche di sangue innocente», ha detto il ministro delle Riforme Roberto Calderoli.

PRODI E FASSINO - Romano Prodi, leader dell'Alleanza del centrosinistra ha espresso il proprio «cordoglio» ed il proprio «dolore» .«Dolore, cordoglio e solidarietà» alla famiglia e alle Forze Armate sono stati espressi dal segretario nazionale dei Democratici di Sinistra, Piero Fassino.

DI PIETRO - «Esprimiamo la nostra commozione per la morte del militare italiano e la profonda solidarietà dell'Italia dei Valori alla sua famiglia. Resta insoluta la questione di sempre: perché abbiamo mandato e teniamo là a morire delle persone, senza ragione e senza poter contribuire ad aiutare il popolo iracheno?»

ANGIUS E BORDON - Sulla morte del soldato italiano in Iraq i Presidenti dei gruppi parlamentari DS e Margherita del Senato, Gavino Angius e Willer Bordon, hanno chiesto al Presidente del Senato, Marcello Pera, che il Governo venga in Senato per riferire sulla vicenda sollecitando anche la convocazione congiunta delle commissioni Esteri e Difesa.

DILIBERTO - «Esprimiamo tutto il nostro cordoglio alla famiglia del militare rimasto ucciso in Iraq. Anche questa ennesima tragedia ci induce a chiedere con decisione il ritiro immediato delle truppe italiane dall'Iraq. E' necessario che tornino subito a casa i militari italiani impegnati in una guerra che ogni giorno vede aumentare la sua lista di vittime civili e militari».

LA RUSSA - «Ammainiamo le bandiere di fronte a questo sacrificio». Ignazio La Russa espremie «grande dolore» per la morte del soldato italiano in Iraq, «gli italiani - dice - svolgono un lavoro per la pace e sanno che possono andare incontro al sacrificio più grande. Questo - continua - non diminuisce il cordoglio, ma rende ancora più forte la vicinanza a tutti i soldati italiani».

RUSSO SPENA - «Come andiamo dicendo da fin troppo tempo quello iracheno è un luogo di guerra, non di missione umanitaria, il governo vuole fingere a sé stesso e al Parlamento dicendo che i nostri militari non sono in guerra». Lo dice a Radio Radicale il vicecapogruppo del Prc alla Camera Giovanni Russo Spena.

VELTRONI - «Dall'Iraq arriva purtroppo una nuova terribile notizia. Sono profondamente addolorato per la morte del maresciallo Simone Cola, mando la testimonianza del mio cordoglio alla moglie, al figlio e partecipo alla solidarietà che in questo triste momento viene dalla nostra città e da tutto il paese ai suoi familiari e ai commilitoni».

COSSUTTA - Il presidente del Pdci, Armando Cossutta: «Proprio ieri il ministro della difesa Martino affermava, con una certa boria, che i nostri soldati sarebbero rimasti in iraq sino a dopo le elezioni. Oggi arriva la tragica conferma di tutte le nostre preoccupazioni di cui il governo non si avvede e di cui, invece, si deve assumere la piena responsabilità. L'unica strada da seguire è quella del ritiro immediato del nostro contingente militare dall'Iraq».

PECORARIO SCANIO - «Di fronte alla notizia della morte del militare italiano provo dolore e rabbia». Lo ha dichiarato il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio esprimendo profondo cordoglio ed aggiungendo: «questa guerra folle provoca ogni giorno decine di morti. Non dobbiamo ricordarcelo solo quando muore un nostro connazionale. Purtoppo il nostro governo, e lo ha confermato anche ieri il ministro Martino, non ha un piano di ritiro delle nostre truppe per sganciarci da questo terribile conflitto. È invece sempre più urgente - ha concluso Pecoraro - il ritiro dei nostri militari da un conflitto che sembra non avere fine».


Fonte Il Corriere.it

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