Interrogazione parlamentare

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vanni-merlin
00lunedì 30 gennaio 2006 01:50
Interrogazione degli onorevoli Giacco,
Labate, Turco, Carli, Fumagalli, Canotti,
Galeazzi, Bolognesi, Lucà, Albonetti, Duca,
Gasperoni


Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al ministro dell’Economia e delle Finanze
Al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali



Per sapere

Premesso che 

-	Anffas è un’Associazione fondata a Roma il 28 marzo
 1958, da un gruppo di genitori radunati attorno a Maria Luisa 
Ubershag Menegotto, in un'Italia appena risollevatasi dal 
conflitto mondiale, dove le esigenze dei più deboli non trovavano accoglimento

-	l’Associazione, con decreto del Presidente della 
Repubblica n.1542 del 18 dicembre 1964, ha ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica


-	nel febbraio 2000 l’Associazione si qualifica 
come “Organizzazione non lucrativa di utilità sociale (Onlus)”

-	la legge 02/12/2005 n. 248 ha convertito in legge il 
Decreto Legge 30 settembre 2005 n. 203 contenente "Misure di 
contrasto all' evasione fiscale e disposizioni urgenti in 
materia tributaria e finanziaria”


-	il suddetto decreto-legge all'art. 10 al  comma 1 
prevede “L'istituto nazionale della previdenza sociale (INPS)
subentra nell'esercizio delle funzioni residuate allo Stato in 
materia di invalidità civile, cecità civile, sordomutismo, 
handicap e disabilità, già di competenza del Ministero 
dell'Economia e delle Finanze

-	in sede di conversione in Legge al succitato comma, 
dell' articolo 10 è stato aggiunto il seguente periodo: “Resta 
ferma la partecipazione nelle commissioni mediche di verifica 
dei medici nominati in rappresentanza del 'Associazione 
Nazionale mutilati e invalidi civili,  dell'Unione Italiana dei 
ciechi e dell’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza 
dei sordomuti”

-	questa riscrittura penalizza l’Anffas 
Onlus "Associazione nazionale di famiglie di disabili 
intellettivi e/o relazioni", non essendo stata inserita, 
incomprensibilmente, tra le Associazioni che possano essere 
rappresentate da propri medici 

-	 secondo la previgente normativa, anche Anffas  doveva 
essere rappresentata all’interno della Commissione medica 
Superiore di invalidità civile, da un medico dalla stessa 
nominato ogni qual volta ci si dovesse pronunciare su invalidi 
per disabilità intellettiva e/o relazionale. Infatti, l’art. 3 
comma III  del D.L. 30 maggio 1988, n. 173 convertito, con 
modificazioni, dalla legge 291/88 cosi prevede: La commissione 
medica superiore e di invalidità civile e le commissioni 
mediche periferiche per le pensioni di guerra e di invalidità 
civile, sono di volta in volta  integrate con un  sanitario in 
rappresentanza, ciascuno dell’Unione Italiana Ciechi, dell’Ente 
Nazionale per la protezione e l'assistenza ai Sordomuti, 
dell’Associazione Nazionale mutilati ed invalidi civili, 
dell’Associazione Nazionale famiglie dei fanciulli ed adulti  
subnormali ogni qualvolta devono pronunciarsi su invalidi 
appartenenti alle rispettive categorie 


-	a seguito dell’entrata in vigore della Legge n. 
295/1990, attualmente gli accertamenti sanitari relativi al 
riconoscimento dello stato di invalidità, di cecità o di 
sordomutismo sono stati devoluti dalle commissioni di verifica 
ad apposite commissioni mediche istituite presso ciascuna 
A.S.L. residuando alle prime solo le funzioni di supervisione 
sui verbali di visita delle commissioni A.S.L.

-	partendo dal dato che anche in seno alle commissioni 
mediche ASL. l'art. 1, comma III della citata legge del 1990 
prevede la partecipazione di tutte e quattro le sopra citate 
associazioni, risulta incomprensibile come, poi, in sede di 
supervisione dell'operato delle stesse, a seguito della nuova 
norma della legge n. 248/2005 possano partecipare con propri 
rappresentanti volta per volta solo tre della quattro 
associazioni, non essendo stata, invece, specificata 
espressamente la partecipazione di Anffas  

-	privare le commissioni dell’apporto professionale dei medici di categoria di ANFFAS, nei casi di ricorso 
sull'accertamento delle disabilità intellettive e  relazionali, 
significherebbe privare le Commissioni, di quell’esperienza e 
sensibilità idonee proprio a quella maggior "'correttezza ed 
appropriatezza delle valutazioni effettuate dalle competenti 
commissioni 

si chiede
- di intervenire urgentemente e tempestivamente perché venga riproposta la partecipazione anche di medici in rappresentanza di Anffas Onlus anche nelle nuove commissioni presso l’INPS Roma, 19 gennaio 2006
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