Il problema acqua...

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cane...sciolto
00mercoledì 21 settembre 2005 21:47
Il rischio è rimanere a secco.

Il 41% delle terre emerse sul nostro Pianeta è a corto d'acqua. La stima comprende una varietà di ambienti: da quelli sub-umidi del bacino del Mediterraneo a quelli ultra-aridi, come il Sahara. Più di 2 miliardi di persone popolano queste regioni e centinaia di migliaia di loro saranno costretti entro i prossimi 30anni ad abbandonare le proprie case e a emigrare alla ricerca di terreni fertili che garantiscano la sussistenza, perchè i deserti si espandono e i terreni già poco produttivi perdono completamente la loro capacità di sostenere coltivazioni agricole. Il quadro, decisamente negativo, emerge dal rapporto "Ecosystem and human well-being: desertification synthhesis", il terzo di una serie di sette che espongono i risultati dello studio Millennium ecosystem assessement, lanciato nel 2001 dalle Nazioni Unite per valutare lo stato delle risorse biologiche del nostro Pianeta.


L'analisi.
A 11 anni dalla ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione, firmata da 191 Paesi, ogni sforzo fatto per rallentare l'avanzata dei deserti nel mondo è stato vano. "I provvedimenti adottati non sono stati efficaci perchè è mancata finora una valutazione esatta dell'estensione delle zone aride sul nostro Pianeta, dal loro tasso di espansione e dalle cause di questa espansione", dice Zafar Adeel, vice-direttore dell'Internazional network on water della United Nations University, uno degli autori del rapporto. Le cause del fenomeno evidenziate nel documento comprendono i cambiamenti climatici, ma soprattutto lo sfruttamento non sostenibile delle risorse naturali e mal gestita globalizzazione dei mercati, che spinge le popolazioni locali a incrementare la produzione agricola da destinare all'esportazione, a discapito degli equilibri ecologici.


In Italia.
Il problema riguarda anche il nostro paese. In Italia, il rapporto identifica 3 regioni sub-umide a rischi di desertificazione: la Sicilia, Sardegna e Puglia. "Nel bacino del Mediterraneo, i principali fattori che favoriscono la desertificazione sono l'impoverimento del contenuto di materia organica del terreno, dovuto a una sruttamento ecessivo del suolo e all'erosione da parte del vento e dell'acqua, e la salinizzazione, dovuta all'irrigazione con acqua prelevata da pozzi contaminati con acqua marina
", commenta Arwyn Jones, ricercatore dell'Istituto per l'ambiente e la sostenibilità del Joint Research Centre della Commisione europea.

Il modello ideale.
"Nelle aree sub-umide, le condizioni ambientali sono adatte sia all'agricoltura sia alla pastorizia-, si legge nel rapporto delle Nazioni Unite-. Per prevenire i processi di desertificazione è necessario integrare strettamente e non farle competere l'una con l'altra. Il modello ideale per mettere a frutto in modo efficente le risorse del suolo è la fattoria che dedica parte del terreno alla coltivazione e parte all'allevamento. In questo modo, gli scarti delle coltivazioni possono integrare l'alimentazione degli animali e rallentare la pressione sui pascoli durante le annate più secche, mentre lo stallatico proveniente dal bestiame può essere impigato come fertilizzante per campi"

41% DELLE TERRE EMERSE E' A CORTO D'ACQUA...[SM=x751531]

2 MILIARDI DI PERSONE VIVONO IN AREE ARIDE...[SM=x751531]

Ragazzi, io non invidio proprio chi verrà dopo di noi, di sicuro...[SM=x751531] [SM=x751531] [SM=x751531]

di: Cr. V.
da @lfa il Sole-24 Ore, 15 settembre 2005
Breznev
00giovedì 22 settembre 2005 18:12
Purtroppo è un problema destinato a crescere in futuro...[SM=x751531]


ZebroticO
00giovedì 22 settembre 2005 19:41
finkè la si continua a sprecare!![SM=x751582]
Lpoz
00giovedì 22 settembre 2005 20:42
non dico di fotternsene di cosa succederà tra 100 anni..ma invece che fasciarsi la testa per trovare una soluzione a questi futuri problemi, perhcè non ci contrentiamo a pensare alle pesone che hanno bisogno di aiuto adesso??
cane...sciolto
00giovedì 22 settembre 2005 21:07
Re:

Scritto da: Lpoz 22/09/2005 20.42
non dico di fotternsene di cosa succederà tra 100 anni..ma invece che fasciarsi la testa per trovare una soluzione a questi futuri problemi, perhcè non ci contrentiamo a pensare alle pesone che hanno bisogno di aiuto adesso??

Ma perchè, scusa questi non son contemporanei???

2 MILIARDI DI PERSONE VIVONO IN AREE ARIDE

Lascia perdere la mia frase finale...
headcracker
00martedì 27 settembre 2005 17:49
Si le guerre del futuro invece che per il petrolio le faremo per l'acqua mi sa, per ora l'occidente é ben fornito ancora ma zone come l'africa sahariana (enorme) o l'arabia sono già a secco totale...

Non lo so..il problema é che solo il 3% dell'acqua é potabile e molta viene sprecata alla grande, come al solito ci vorrebbe più coscenza ambientale ma pare che l'essere umano non sia portato a ciò...[SM=x751548]
-Giona-
00martedì 27 settembre 2005 17:58
Re:

Scritto da: headcracker 27/09/2005 17.49
l'arabia sono già a secco totale...


Non direi. L'Arabia Saudita ha deciso di non potenziare il programma di coltivazioni nel deserto che usa l'acqua dissalata del Golfo Persico perché ha già raggiunto l'autosufficienza alimentare e sarebbe antieconomico usarne dell'altra per coltivare frutta e ortaggi da esportare.
Quanto all'Africa a sud del Sahara, il problema è serio negli stati della fascia del Sahel (Mauritania, Mali, Burkina Faso, Niger, Ciad e Sudan) ma la colpa non è solo dei cambiamenti climatici ma anche dell'aumento di popolazione tra i piú alti del mondo, ed è ovvio che se le risorse rimangono invariate o calano la disponibilità per ciascuno diminuisce.
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