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Da Virgilio:
Roma, 5 ott. (Apcom) - Gli immobili della Chiesa cattolica adibiti ad uso commerciale non sono tenuti al pagamento dell'Ici. A stabilirlo una norma contenuta nel decreto legge Infrastrutture approvato dal Senato. "L'esenzione è applicabile - si legge nell'articolo - per le attività di assistenza e beneficenza, istruzione, educazione e cultura pur svolte in forma commerciale se connesse a finalità di religione o di culto".
Una decisione che ha scatenato immediate reazioni da parte dell'opposizione che ha parlato di regali alla Cei e alla Chiesa. "Mentre il governo presenta al Parlamento una legge Finanziaria che impone grandissimi sacrifici agli italiani per riparare a disastrose politiche economiche e buchi dei conti pubblici, il governo medesimo e la Cdl approvano in Senato una norma che esenta la Chiesa a non pagare l'Ici che grava sui suoi immobili a qualsiasi uso adibiti, compreso uso turistico e commerciale". Ha commentato il capogruppo Ds in Senato, Gavino Angius, aggiungendo: " un altro dei regali che la Cdl ha fatto in questi anni alla Cei, il cui impegno si segnala, anche stavolta, non solo in quanto volto alla salvezza delle anime, ma anche ad affari economici, bancari e immobiliari molto terreni".
"E tutto questo avviene - ha sottolineato ancora Angius - mentre la Cei sferra un altro attacco al principio costituzionale di laicità dello Stato. Chiedere agli elettori di non dare il loro voto ad altri cittadini italiani perché 'cittadini abortisti', sostenendo che chi fa questo commette 'peccato' è semplicemente una intimidazione, tanto più grave in quanto accompagnata dalla garanzia di 'assoluzione' "
"Con il decreto sulle Infrastrutture approvato dalla Cdl al Senato si allunga l'elenco delle tante leggi vergogna approvate in questa legislatura". Ha commetato il senatore Paolo Brutti, capogruppo Ds in commissione Lavori pubblici." Che urgenza c'è di esentare i beni ecclesiastici ad uso commerciale dal pagamento dell'Ici?".
Per Brutti "l'esenzione Ici per i beni ecclesiastici apre una voragine nei conti di moltissimi Comuni, già colpiti dalla Finanziaria. Ma perché un ospedale pubblico deve pagare l'Ici e uno di prorietà ecclesiastica no? E così per le scuole cattoliche, gli esercizio commerciale che vendono, per esempio, souvenirs religiosi, i cinema e gli alberghi. E' evidente che si tratta di misure che non hanno nulla di urgente, se non quello di fare favori dell'ultimo momento nella speranza di un ritorno elettorale.". A fargli eco il senatore dei Verdi Natale Ripamonti. "L'esonero dal pagamento dell'ICI per le attività di proprietà ecclesiastica è un regalo alle gerarchie cattoliche, ma è anche una vendetta nei confronti degli enti locali per la stragrande maggioranza governati dal centrosinistra".
La difesa per la maggioranza è arrivata Alfredo Biondi (FI), vicepresidente della Camera dei deputati e presidente del consiglio nazionale di Forza Italia: la norma non è stata un atto di captatio benevolentiae ma è derivata "da una propensione che la maggioranza nel suo complesso ha sempre dimostrato nei confronti della Chiesa cattolica". "D'altra parte, - continua Biondi - il recepimento dell'articolo 7 della Costituzione del Concordato del '29 e di quello successivo, indica che questa propensione non è un fatto elettorale, ma - aggiungo io - strutturale ad un modo di relazionarsi dello Stato italiano indipendentemente dai governi che si sono succeduti, nei confronti della Chiesa cattolica", ha concluso.
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>>Radio radicale<<:
6 ottobre settembre 2005
Nonostante il parere negativo della commissione Bilancio, il Senato ha approvato ieri l'articolo 6 del decreto Infrastrutture. Il decreto legge n. 163 del 17 agosto 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 191 del 18 agosto 2005, intitolato "Disposizioni urgenti in materia di infrastrutture", prevede, all'art. 6, l'esenzione dall'Ici per gli immobili utilizzati «per le attività di assistenza, beneficenza, istruzione, educazione, cultura, pur svolte in forma commerciale, se connesse a finalità di religione o di culto». In altri termini, grazie a questo decreto passato in sordina nel caldo ferragostano, se finora l'Ici non doveva essere corrisposta per chiese, monasteri, conventi, oratori, ora verrebbero esentate anche scuole private, case di cura, ristoranti, foresterie e ostelli vari di proprietà di enti ecclesiastici.... continua...