O Musa, tu che di caduchi allori
non circondi la fronte di Elicona,
ma su nel cielo infra i beati cori
hai di stelle immortali aurea corona,
tu spira al petto mio celesti ardori,
tu rischiara il mio canto, e tu perdona
s'intesso fregi al ver, s'adorno in parte
d'altri diletti, che de' tuoi, le carte.
Sai che là corre il mondo ove più versi
di sue dolcezze il lusinghier Parnaso,
e che 'l vero, condito in molli versi,
i più schivi allettando ha persuaso.
Così a l'egro fanciul porgiamo aspersi
di soavi licor gli orli del vaso:
succhi amari ingannato intanto ei beve,
e da l'inganno suo vita riceve.
Penso che in questi pochi versi siano concentrati una miriade di possibili spunti per una discussione.
Fino a che punto è giusto ingannare, seppur a fin di bene?
La poesia deve necessariamente
condirsi in molli versi per poter recare il suo messaggio
vero?
La risposta di Tasso mi sembra ovvia, e questo può essere accostato alla citazione omerica che porto in firma?
A me sembra che il messaggio sia paragonabile, l'uomo debole (schivo o timido) con l'aiuto dell'arte (poesia o musica), può raggiungere uno scopo virtuoso (raggiungere il vero, compiere gesta valorose).
Già che ci siete, opinioni/pareri sulla Liberata o su Tasso in generale?
Sono ridotto in condizioni gravi se non sapendo cosa fare mi son rimesso a leggere questo libro?
Vi auguro malattie veneree random che contrarrete al vostro prossimo rapporto sessuale
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"La musica nobile e marziale rinvigorisce lo spirito
sprona il timido e lo spinge a compiere gesta valorose"
- Omero -[Modificato da TheRainMaker 30/10/2005 19.10]