Eutanasia, Napolitano scrive a Welby "Mi auguro che il confronto ci sia"

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vanni-merlin
00domenica 24 settembre 2006 11:04
La missiva arrivata alla sede dell'associazione Luca Coscioni
Il radicale Berardo: "Piergiorgio l'ha letta con commossa attenzione"

Eutanasia, Napolitano scrive a Welby
"Mi auguro che il confronto ci sia"

Le parole del Capo dello Stato rese pubbliche oggi
durante la direzione nazionale della Rosa nel Pugno


di CLOTILDE VELTRI


ROMA - Il presidente della Repubblica auspica un confronto politico sul tema dell'eutanasia "nelle sedi più idonee, perché il solo atteggiamento ingiustificabile sarebbe il silenzio, la sospensione o l'elusione di ogni responsabile chiarimento". Questo uno dei passaggi salienti della lettera inviata dal Capo dello Stato a Piergiorgio Welby, malato terminale che - con un video-appello - chiedeva l'eutanasia.

Scrive il presidente: "Ho ascoltato e letto con profonda partecipazione emotiva l'appello che lei ha voluto pubblicamente rivolgermi. Ne sono stato toccato e colpito come persona e come Presidente". Le parole di Napolitano sottolineano l'attenzione che Welby, nel suo drammatico appello aveva rivolto al ruolo istituzionale dell'inquilino del Quirinale: "Lei ha mostrato piena comprensione della natura e dei limiti del ruolo che il Parlamento mi ha chiamato ad assolvere, secondo il dettato e lo spirito della nostra Costituzione".

Ciò detto il presidente della Repubblica sottolinea tra le sue responsabilità quella "di ascoltare con la più grande attenzione quanti esprimano sentimenti e pongano problemi che non trovano risposta in decisioni del governo, del Parlamento, delle altre autorità cui esse competono".

Ecco quindi la volontà di raccogliere "il suo messaggio di tragica sofferenza con sincera comprensione e solidarietà. Esso può rappresentare un'occasione di non frettolosa riflessione su situazioni e temi, di particolare complessità sul piano etico, che richiedono un confronto sensibile e approfondito, qualunque possa essere in definitiva la conclusione approvata dai più".

Qualcosa di più di una piena comprensione della sofferenza umana è quella espressa dal Capo dello Stato. Che, nella risposta inviata oggi al co-presidente dell'associazione Luca Coscioni, non nasconde la necessità di un confronto "approfondito" su un tema, quello della "buona morte", tutto politico.

La lettera di Napolitano era stata annunciata stamane da una nota del Quirinale e ribadita anche dall'associazione Luca Coscioni il cui vice segretario, Rocco Berardo, l'aveva fatta avere personalmente a Welby costretto dalla distrofia muscolare in un letto da mesi.

Giorgio Napolitano ha seguito ieri con grande attenzione la vicenda del co-presidente dell'associazione Luca Coscioni. Il Capo dello Stato ha guardato "con grande partecipazione emotiva" la trasmissione televisiva dedicata al caso Welby.

Piergiorgio Welby ha quindi ricevuto e letto la missiva del presidente della Repubblica "con commossa attenzione", spiegava a metà pomeriggio il comunicato diffuso dall'associazione Luca Coscioni. La lettera, secondo quanto stabilito dallo stesso Welby, è stata resa pubblica da Marco Cappato - segretario dell'associazione - durante i lavori della direzione nazionale della Rosa nel Pugno in svolgimento a Roma.

Apprezzamento per la sensibilità dimostrata da Napolitano è stata manifestata dal ministro della Salute Livia Turco: "Un approfondimento su questi temi è importante farlo anche con pacatezza e serenità - ha osservato il ministro - ma con un'avvertenza: che il dibattito non si esaurisca in un referendum per un sì o un no sull'eutanasia".

"Sono personalmente contraria a questa soluzione - ha precisato ancora la Turco - e penso che ci sia tanto da fare su come rendere veramente dignitose le fasi terminali della vita, la morte; penso al lavoro da fare per estendere l'esperienza degli ospedali senza dolore, all'estensione delle terapie antidolore, alla diffusione delle cure palliative; inoltre all'opportunità di una normativa sul testamento biologico".

La vicenda Welby ha riaperto il dibattito non solo sull'eutanasia, ma anche sulla decisione da parte dei cittadini e dei malati sul cosiddetto testamento di vita, sull'accanimento terapeutico. "Siamo per la tutela della vita dal concepimento alla fine naturale. Senza accanimento e senza eutanasia", ha ribadito Luca Volontè, capogruppo dell'Udc alla Camera.


(23 settembre 2006)

da: www.repubblica.it/2006/09/sezioni/cronaca/eutanasia-welby/risposta-napolitano/risposta-napolit...
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