Efisio e Luigi, rassegna stampa al mercato...

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
centrosardegna
00domenica 19 agosto 2007 18:59
...Crastulo in Costa e scogli dipinti,
caccia alle cicche nelle ferie sardoniche







Tutti abbiamo un nostro rifugio e io ho già raccontato quale sia, nei giorni di festa. La mia parola di uomo d´onore è stata messa in dubbio, ma la cosa è nella logica di questo tourbillon estivo dove scambiare un carenazzo per un medaglione può essere perdonabile. Ora siccome casa mia è luogo serio, le ultime notizie sulle ferie sardoniche della fauna che conta le vado a conoscere e a commentare al mercato. Dove trovo Efisio e Luigi.

Efisio, classe 1936, figlio d´arte, frutta e poca verdura, viene dalla rigorosa scuola del padre, con cui mia madre, nel vecchio mercato, si giocava al ribasso pochi spiccioli in una sorta di raffinatissimo balletto da commedia dell´arte e io ne avevo la faccia in terra. Efisio, che serviva messa con me a Stampace, è sempre molto interessato a quella mitologia di bassa lega che lui identifica con quelli che appaiono i fantasmi della Costa, di cui sa poco, ma raccoglie quel tanto che serve per prevenire le mie informazioni. Non che legga i giornali, ma sa raccogliere e fare sintesi e quando arrivo, tardi e con comodo, lui è meglio dell´Ansa.

Gli tiene bordone Luigi, più giovane, verdura e ora anche frutta, più scafato, legge i giornali e mi organizza i tranelli più infami, perché sa anche di politica e conosce i miei gusti: non solo in materia di fagioli da sgranare, i migliori. Naturalmente il nostro comune dna stampaxino non ci aiuta a vivere con la giusta emozione la triste storia della povera signora Yespica, della quale La Nuova Sardegna racconta la serata flop al Billionaire,[…] allontanata dal privè dei Vip dagli uomini di Briatore. L´Aida ha pianto con Lele Mora, e Lele avrebbe chiesto conto al socio Briatore, ponendo l´aut aut. «O lui (inteso come il capo dei pr di Briatore) o me!».

Luigi era più portato a commenti grevi, perché lui ha un´idea molto elementare di quel mondo di femmine costaiole e non lo nasconde. Efisio, più buono, si commuove alla vicenda della povera abbandonata fuori dal locale e poco sa di Mora, Briatore. Piuttosto, il vecchio Efisio era piuttosto invidioso, perché, si sa, a chiacchierare si va da costa a costa e lui poveretto, che si alza tutte le mattine alle tre, confessa che insomma una volta tanto una veglia coi fiocchi, anzi con vulcani, fuochi, cotillon, piroette, champagne, e medaglione al collo a Porto Rotondo se la farebbe, nonostante un suo imperdonabile rifiuto verso quel simpatico capo dell´opposizione che lui non ama molto. Ma, si sa, un´esperienza, dopo una vita di veglie al mercato all´ingrosso, si può anche sognare.

Briatore non lo filano affatto, nemmeno quando io gli racconto la sua tenera storia d´amore, il suo fidanzamento, che è storia di questi giorni. Ma se gli parlo di Ferrari, allora gli salta il fumo agli occhi, e lanciano irripetibili improperi. Non sono riuscito a scalfire la loro corriazza insensibilità da cuccuru cottu. E anche io cerco di non infrangere la mia imperturbate flemma. Anche se non è facile.

L´dea di questo vulcanico e simpatico sindaco di Cabras di andare a caccia di cicche nei litorali meravigliosi del Sinis è francamente originale. Ma, si capisce, una ruspa non ha sentimenti, non serve a educare. Andar con lo sguardo a terra, come i mitici ciccaioli dei miei tempi, è formativo e nasce così la giusta coscienza ambientalista, perché si ha la percezione del come una semplice cicca moltiplicata per mille riduce una spiaggia a un terreno immondo. E premiare chi ci si impegna è giusto.

Ma Efisio non riesce a trattenere una furba risata da ex scolano, perché, toh, la cosa gli ricorda Forza Cagliari, che andava a raccogliere cicche nel Largo, mentre io potevo aggiungere i miei ricordi di Nandino, che però preferiva una sigarettedda. Hanno preso molto sul serio il racconto, che sentivo in redazione a l'Altra Voce, del nostro Governatore dedito a ripulire personalmente il litorale intorno al suo rifugio marino dai mozziconi che bagnanti incivili avevano seminato in spiaggia. Amano il loro Presidente, e giustamente sono convinti che anche in quel modo manifestasse amore per la nostra terra e la rabbia per il poco amore di quei fumatori.

Ma l´impazzimento di questa estate sarda non è solo crastulo costiero. È anche la triste vicenda di uno stupro, di cui è vittima una persona di 62 anni e di cui sarebbe autore una persona molto giovane. La cosa scatena ironia, scatena commenti da osteria, ma Luigi e Efisio non ci stanno, perché per loro è un terribile incontro tra due vite, per recitare una tragedia immensa. E così non si può non mancare di commentare il mattatoio di tanti giovani che hanno finito la loro vita in un mucchio informe di lamiere. Sono i nostri martiri, ma era tutto previsto, perché sono l´altra faccia della medaglia vacanziera.

Ora io cerco inutilmente di tagliare le crastule, perchè se ti distrai un poco quelli ti riempiono di frutta bacata e di finocchi legnosi. Ma si sa, una parola dopo l´altra, questi miei amici che amano la Sardegna sono incavolati neri perché sentono sulla loro pelle che la tragedia degli incendi ci ruba la nostra terra, renderà loro sempre più difficile portare al mercato quelle primizie che loro sanno trovare e che sono destinate a sparire. Ma possibile, trovano i colpevoli e dopo un giorno te li rivedi in giro liberi a ricominciare con il fuoco. Ma sono i continentali (qui l´identità è incontenibile) che li mandano per rubare il turismo, io lo so dove gliele metterei le esche a quelli lì. E meno male che almeno hanno beccato a San Giovanni Suergiu quel vecchio, mettendo fuoco e che ha persino morsicato i carabinieri che l´anno arrestato. Galera a vita, Efisio è inflessibile.

Non riesco nemmeno a confortarli raccontando loro che la Confagricoltura ha fatto i conti e dice che i turisti tornano a casa portando per ricordo prodotti della terra, roba da mangiare, che hanno potuto apprezzare durante le loro vacanze. E qui i due furbi fanno finta di non sentire, perché altrimenti dovrebbero confessare che in questi giorni il lavoro al mercato gira bene e sono molte le facce nuove che comprano, chiedono, si informano.

Efisio si è un po´ animato quando stamattina, dopo aver tentato di commentare la triste vicenda della povera Yespica (che cavolo di nome è), gli ho sbattuto sul banco La Nuova è gli ho fatto leggere il pietoso racconto autobiografico di questo signor Mora, che ha avuto casini con la giustizia per via di questo mestiere che fa, che trova ragazze per cinema e televisione, e che si è abbandonato ai ricordi di infanzia, così impegnata all´adorazione del Duce, sì che oggi quella voce riecheggia nelle sue giornate in villa, in contemplazione del marmoreo busto dello scomparso statista. Fa anche delle dichiarazioni di voto, ma si capisce che sono scelte in mancanza di meglio, e qui io sarei anche portato all´umana comprensione.

Ma Luigi ed Efisio no, specie Efisio, più anziano, cui il Duce ha portato miseria, fatica, lotta quotidiana per sopravvivere, guerra con le bombe a Stampace alta, vicino casa sua. Non ci stanno e mi mandano a farmi benedire, me e quel cavolo di giornale, che gli piglia la malagana e gli attrotoxia le fresciure.

Ho due chicche per lunedì, alla riapertura del mercato. Questa della Brigliadori che si crede chissà chi e decide che i nostri scogli di Portobello ad Aglientu non potevano fare a meno, per migliorare il proprio appeal, di un angelo azzurro dipinto dalle sue manine d´oro. Li divertirà molto, perché loro di angeli se ne intendono, ed Efisio da vecchio scolano li frequentava da vicino e pure azzurri a San Michele a Stampace. L´artista spera nella sensibilità del ministro Rutelli, perché l´umanità non sia privata del prodotto della sua estemporanea ispirazione. Ma la gente la stava per cacciare a bastonate, e la gente ha sempre ragione.

Sono invece sicuro che Efisio e Luigi gioiranno perché una leggiadra fanciulla gavoese, patria di tante cose belle e di un sindaco stravanato, ha vinto a Sassari il titolo di “Miss Moda Mare l´Aura blu Sardegna 2007”, con conseguente accesso alle semifinali per Miss Italia. Penso che mi chiederanno di venire con me a Gavoi, la prossima volta.

centrosardegna
00lunedì 20 agosto 2007 15:00
Sardinia-felix, Sinis-Phoenix: ave Trincas
nel cicca-day, con Eleonora di Gallura
a briglia(dori) sciolta e polpetti in salsa Saatchi





Sardinia Felix. Eleonora di Gallura molla freni e briglia(dori) e dipinge a mano libera un angelo azzurro sul granito faccia a vista di Portobello. Se solo avesse consultato qualche libriccino di storia dell'arte avrebbe potuto ispirarsi ad una corrente artistica molto più adatta: Der Blaue Reiter, il Cavaliere azzurro di Kandinskij e Marc, 1911. Comunque multa tua vita mea, vero Eleonò?

Sardinia Phoenix. Sinis, Cabras. In quel finis terrae fenicio le sigarette sono bandite dagli arenili e dai cuili di spiaggia. Chi più ne raccoglie, consegnandole all'ufficio comunale Mozziconi smarriti, meno paga parcheggio in costa. Il sindaco sardista consente il fumo di una sola marca: Quattromori senza filtro (duecento anni per biodegradarsi!). Ave Trincas, fumatori te salutant.

Sardinia Factory. Se Cartagine e Annibale piangono, Cagliari e Pili non ridono. Menù di Ferragosto: aperitivo digitale multimediale di benvenuto, moscardini del Golfo in salsa Saatchi, multipiattaforma in crosta di bando coltivato in asciutto, bevande incluse, mirto on demand. Settanta milioni di euro, coperto e content management compresi.

centrosardegna
00lunedì 20 agosto 2007 15:01
Il pennello naturale della diva artista
e l'arte spirituale donata ai sardi,
che non vedono oltre lo scoglio imbrattato







Sul versante “stramberia da VIP in Sardegna” quest'estate pensavamo già di averne viste di tutti i colori.

Ci sbagliavamo, mancava ancora - ma avremmo poi potuto vivere senza? - l'azzurro pallido di Eleonora Brigliadori. La poliedrica attrice, della quale ricordiamo pellicole come “Sono un fenomeno paranormale” e “Rimini Rimini”, mentre vorremmo dimenticare la decantata passione per l'urinoterapia, si è infatti prodotta in una originale performance verniciando con tre diverse tonalità di azzurro degli scogli vicino ad Aglientu.

L'attrice e diva da talk show voleva «regalare un'opera d'arte alla Sardegna». Sin qui niente di male, ma noi profani avremmo apprezzato di più la donazione di un De Chirico o di un Guttuso ad un museo isolano.

Invece, la solita scalogna, ci dobbiamo accontentare di un esempio di AISPE, cioè Arte impermanente spirituale ecologica. Meno male che abbiamo scoperto come si chiama, perchè altrimenti avremmo potuto chiamarlo atto vandalico, facendo magari brutta figura al vernissage.

Cosa ci possa essere di artistico, di impermanente, di spirituale ma soprattutto di ecologico nel dipingere uno scoglio è piuttosto difficile da capire, soprattutto per noi non addetti ai lavori.

Scopo dell'opera sarebbe però quello di sensibilizzarci ai problemi del degrado ambientale in Sardegna. Cioè più o meno come dar fuoco ad un querceto per sottolineare la piaga degli incendi estivi, oppure prendere qualcuno a randellate per insegnarli i valori della non violenza.

Sembra che ci sia una certa confusione di idee, come del resto è confermato dalle dichiarazioni della Brigliadori. Lo scoglio è «una mano che punta un dito contro il cielo», e va lasciato così azzurro perchè «prenda davvero vita e diventi l'ala che ho progettato». Allora, è un dito od un'ala? Boh, a noi continua a sembrare uno scoglio imbrattato, anche se la pittrice tiene a sottolineare di aver usato un pennello in setola naturale.

Siamo sollevati, l'idea che ne avesse usato uno sintetico atterriva la popolazione dell'intera isola. La prossima volta, però si ricordi che per fare un lavoro grande non serve un pennello grande, ma un grande pennello.

Ed anche un po' di cervello, ma quello non lo trovi dal ferramenta.

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:55.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com