Quella australiana è diretta emanazione della sega
, e ci lavora oscura e ignorantella maestranza coreana, giapponese e australiana, tanto lontani dal medioevo quanto lo possono essere i facoceri. Hanno trattato l'argomento con la consueta superficialità e arroganza culturale del "rampantismo australe"
questi di imperial sono i big, quelli per cui la sega ha speso tanti danè
non minuti e occhialuti mikado giapponesi dallo sguardo gelatinoso,
non grassi australoidi con poca voglia di lavorare
non coreani perennemente ubriachi di sakè e culturalmente spaesati
non famelici immigrati cinesi con il chiodo fisso dell' arricchirsi a tutti i costi.
ci vuole un pò di sano "politicamente scorretto" perchè i videogiochi sono, e lo saranno sempre più, non solo momento di svago, ma anche prodotto culturale, e in quanto tale vedersi "raccontare" in maniera così penosa è un insulto, o così dovrebbe essere almeno percepito da noi europei.