Discorso aperto sulle ferrate

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Eva K
00giovedì 3 luglio 2008 12:33
da discussione nata in sezione sbagliata andata in OT
Ecco fatto. Aperto topic ad hoc in apposita sezione.
SOlo perchè mi piacerebbe sapere com'è, se non è così.
Mi piacerebbe cioè approfondire un punto di vista diverso dal mio e da quello delle persone con cui di solito parlo.
Cito e invito senza nessuna polemica Lisa o chiunque voglia inserirsi a chiarire il suo punto di vista.
Se vi va di farlo mi sembra il luogo giusto, sarebbe interessante sapere con che spirito le diverse persone si avvicinano ad una via ferrata...


"Re:
Eva K, 03/07/2008 9.50:

Secondo punto, collegato al primo.
Percorrere un sentiero attrezzato o ancor meglio una via ferrata DEVE presupporre che l'escursionista accetti il fatto che salirà con mani e piedi, cosa che si chiama ARRAMPICARE.

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Non è così ma mi fermo qui appunto per non divagare troppo la richiesta iniziale di Zebra.
Ciao "
arteriolupin
00giovedì 3 luglio 2008 14:08
Beh, non voglio polemizzare, ma portare il mio misero e piccolo contributo per poter mettere qualche puntino sulle "i"...

Le vie ferrate nascono ben prima della fine dell'800, con la creazione di itinerari "facilitati" nelle alpi tedesche e, successivamente, sulle Mesules...

Già nel '700 valligiani e cacciatori solevano "addomesticare" punti particolarmente ostici, con pali e rudimentali scale di legno....

Con la metà dell'800, la fine dell'esplorazione d'élite e la nascita di quello che diventerà il turismo, nasce anche un movimento ben più ampio di persone che vanno in montagna per il piacere di andarci.

La creazione di passaggi facilitati da cavi, scalette e fittoni viene quasi naturalmente a ruota della comparsa di un nuovo mestiere quello della guida alpina e, successivamente, con la nascita dei Club Alpini come movimenti di massa e non più covo di un manipolo di elitaristi malati di montagna...

In ogni caso l'idea fondamentale per la creazione di un itinerario attrezzato o "via ferrata" (i termini fino a qualche tempo fa erano assolutamente sinonimi anche se ora differenziamo le vie ferrate dai sentieri attrezzati per praticità) era "favorire con appositi ausili in legno o metallo, cavi, fittoni, scalette, i passaggi più ostici delle vie più frequentate dai turisti. Il tutto per favorire lo sviluppo della frequentazione e aumentare la sicurezza...

In ogni caso, il mondo delle ferrate fa parte di quell'insieme di sottocategorie che compongono "l'andar per monti" o, più semplicemente, l'alpinismo.

Una cosa è mettere un cavo per autoassicurazione e aggiungere qualche appoggio lì dove strettamente necessario, un'altra cosa è creare itinerari costituiti da soli pioli. In questo modo viene snaturata la pratica alpinistica, tanto quanto, anni fa, la progressione artificiale nei confronti della salita in libera con, magari, qualche passo in artificiale per pochi punti altrimenti non risolvibili...

Le vie ferrate non nascono per essere una teoria unica di pioli appigli ed appoggi artificiali: nascono come contributo alla autoassicurazione, alla facilitazione di singoli passaggi nell'ambito di una salita in montagna, quindi fanno parte dell'alpinismo. E l'alpinismo è andare con i propri mezzi sulle montagne, rispettandole, usando le gambe quando si può solo camminare e usando anche le mani qualora occorresse arrampcare.

Distinguere la pratica dell'andare in montagna arrampicando dall'andare in montagna in ferrata mi pare (a me, si intenda) cosa ridicola: se io, come mi capita di fare, mi avvicino alla parete prima per sentiero, poi per ferrata arrivo alla base di una parete e la salgo in arrampicata, per poi scendere a salti per una crestina di primo e secondo, a categorizzare tutto mi trovo a parlare di quattro pratiche:

escursionismo per aver percorso un sentiero
via ferrata per aver usato una ferrata per avvicinarmi alla parete
arrampicata per aver vinto le difficoltà della parete arrampicando
scrambling per essere sceso da una cresta di secondo...

E così via...

No, grazie, io vado in montagna, in tanti modi, ed uno di questi è andare in ferrata.

Andare in ferrata, a sua volta, non è andare solo sugli aiuti artificiali, ma avere una possibilità in più di autoassicurarmi e la presenza di ausili supplementari, che posso usare o no, nei tratti più difficili.

Se non è questo, se non fa parte dell'andare in montagna, cosa vuol dire andare in via ferrata?

Grazie

P. S: Ho esposto solo il mio pensiero nel massimo rispetto anche di chi volesse esprimere pareri totalmente contrari ai miei.

Buone Montagne a tutti


Luca
SHERPA61
00giovedì 3 luglio 2008 14:38
mi ripeto
sono costretto a farlo
non ci siamo ragazzi.
non si cerca la ferrata per poi eventualmente capire dove porta (come mi sembra sta avvenendo anche qui)
si cerca una montagna.....e poi la si raggiunge ....anche grazie ad una ferrata.

io non ci sto (come Arterio) a fare classifiche, ma vi lascio questo modo di ragionare; non dovremmo mai dire ho fatto la Lipella....ma semmai..... sono salito sulla Rozes per la Lipella.
uno non fa l'Alleghesi.....sale il/la Civetta (con il benvolere della montagna)
non me ne frega nulla se non c'è niente di attrezzato sull'Altelao e sul Pelmo, restano i due "tremila" forse più belli delle Dolomiti
chiaro il concetto?
Eva ha detto bene.....prima......
se io mi chiamassi montagna avrei orrore di quei cagacazzi che salgono anche vie di settimo grado a spit (che poi mi fanno un male sti spit piantati dove ero compatto,..!!!!)e guardano dall'alto in basso i "normali" escursionisti..!!...potrebbero essere loro dei normali "arrampicatori"...ecc.ecc.....
sabato se qualcuno si vuole smarronare 1530 md per andare sulla cima D'asta.....magari ci si trova in vetta....e senza arrampicare.....cazzo.....sai che diranno.... quelli che invece si fanno una via di 2°3° grado....ma che solo perchè tintinnano quando camminano sembrano gesù cristo..!!???.
ci sono troppi "campioni" in giro.....
ah....la benevolenza mattutina è ita......
lo sapevo........
buone montagna (anche....con le ferrate)
ciao dallo Sherpa Mauro



zebra a pois
00giovedì 3 luglio 2008 15:07
Attenzione a non svicolare dal punto! [SM=g7064]
Se non erro si parlava di ferrate che hanno più o meno ferro attaccato e di persone alle quali piacciono più o meno questo tipo di ferrate.

Qui non si tratta del sentirsi più bravo di un escursionista se sei ferratista,di un ferratista se sei alpinista/rocciatore e via dicendo.

Personalmente,il cavo mi serve A) per agganciare i moschettoni=sicurezza B)per tirarmi su,se con i piedi non posso fare granchè(tipo pochi appigli,parete liscia,roccia che mi butta in fuori). Mi piace tirarmi su attaccandomi alle rocce,ove possibile.Se la ferrata è "ferrosa" la faccio lo stesso...ma che gusto c'è se non usi gli appigli naturali?? [SM=g7066]
Ciao da zebra
(Ale74)
00giovedì 3 luglio 2008 15:28
Ciao,

Dal mio punto di vista l'affermazione è "Si va per monti".
Perchè? Perchè mi rilasso, perchè ci si diverte con gli amici/he, perchè si gode di panorami mozzafiato, perchè si respira aria pura, perchè si fugge dalla gabbia dell'ufficio, perchè si fugge dal caotico traffico della città.....
(così ho preso i classici due piccioni con una fava espongo il mio punto di vista come invito di Eva e rispondo ad una vecchia domanda di Daniele "Cos'è la molla che vi fà alzare presto la mattina per andare in montagna")

Poi, vogliamo classificare come una persona va in montagna? Se la risposta è si allora avremo:

Il Treker
Il Ferratista
Il Climber
Il Ghiacciaista
Il Crestista
Lo Skyrunner
Lo Sciatore
Lo Scialpinista
Il Drytooler
E tutte le altre categorie di persone che vanno in montagna.

La vera distinzione da fare è "Persona a cui piace andare per monti" e "Persona a cui non piace andare per monti".

Sherpa, sulla terminologia è perchè risulta più facile dire ho fatto la ferrata tal dei tali, specie se stai parlando nel contesto delle ferrate oppure dire ho fatto la via XYZ se sei nel discorso delle vie di roccia.

Bho, spero di aver colto nel segno del discorso....

Ciao,

(Ale74)
00giovedì 3 luglio 2008 15:34
Re:
zebra a pois, 03/07/2008 15.07:

Attenzione a non svicolare dal punto! [SM=g7064]
Se non erro si parlava di ferrate che hanno più o meno ferro attaccato e di persone alle quali piacciono più o meno questo tipo di ferrate.

Qui non si tratta del sentirsi più bravo di un escursionista se sei ferratista,di un ferratista se sei alpinista/rocciatore e via dicendo.

Personalmente,il cavo mi serve A) per agganciare i moschettoni=sicurezza B)per tirarmi su,se con i piedi non posso fare granchè(tipo pochi appigli,parete liscia,roccia che mi butta in fuori). Mi piace tirarmi su attaccandomi alle rocce,ove possibile.Se la ferrata è "ferrosa" la faccio lo stesso...ma che gusto c'è se non usi gli appigli naturali?? [SM=g7066]
Ciao da zebra




In effetti, l'unica classificazione da farsi (Luca ti prego intervieni e correggimi) è sulla tipologia di ferrata:

Alla Francese (Tipo La Peille)
Sportiva (Tipo Monte Albano)
Dolomitica (Tipo Mesules)

Come dici tu, è sbagliato a prescindere sentirsi migliori di altri solo perchè fai le ferrate o arrampichi. Ogni persona va per monti coem gli pare e piace a lui. Concordo nel fatto di dire che bisogna amare la montagna punto e basta.

Ciao,
(Ale74)
00giovedì 3 luglio 2008 15:39
Re: da discussione nata in sezione sbagliata andata in OT
Eva K, 03/07/2008 12.33:



Non è così ma mi fermo qui appunto per non divagare troppo la richiesta iniziale di Zebra.
Ciao "





Ciao Lisa,
Ora che Eva ha ripreso nella corretta sezione l'argomento aperto in precedenza, mi piacerebbe capire cosa intendi con la frase riportata qui sopra, che si riferisce al punto due espresso da Eva. Senza polemiche ma solo come spunto di riflessione e per capire il tuo punto di vista.

Aspetto tue news.

Approposito, stiamo scrivendo quindi si fa molta fatica a capire lo spirito con cui vengono dette le cose, mi piacerebbe ci trovassimo per una miniescursione e poi tutti attorno ad una bella tavola imbandita in rifugio a discutere di sicurezza, di ferrate, di avventure fatte, di difficoltà, di scale di valutazione, e tutto quello che ci viene in mente....

Ciao,
Eva K
00giovedì 3 luglio 2008 15:45
Beh il tema iniziale era però un po' diverso, e anche inedito in questo forum.
La questione è: si è detto velatamente che chi arrampica dà una valutazione diversa da chi non lo fa delle vie ferrate. Mi sembra che ci sia una posizione di "arroccamento" da parte dei ferratisti non climbers su certe posizioni, quasi si tentasse di difendere il ferratismo come disciplina a sè.
Quel che dico io è diverso: come detto da Luca, le ferrate o percorsi attrezzati,servono inizialmente per superare passaggi o pareti in autoassicurazione, ossia senza dover costituire una cordata e utilizzare materiale tipicamente da alpinismo (chiodi dadi e quant'altro). Mi viene quindi strano leggere o sentire da qualcuno che in ferrata non si procede arrampicando, o chi lo fa è fortunato perchè capace, ma la ferrata non presuppone la tecnica arrampicatoria.
Qui non sono d'accordo: chi fa ferrate, in realtà secondo me STA arrampciando (intendo ferrate vere e non giocattoli dove nemmeno metti mano sulla roccia). Può essere più o meno capace, ma lo sforzo dovrebbe essere teso secondo me non a diventare più forte per tirarsi su (perchè l'arrampicata è un'altra cosa), ma imparare a superare i passaggi con una tecnica, dei movimenti e delle posture che volente o nolente fa parte della tecnica arrampicatoria.

E' una questione in parte tecnica e in parte etica. La ferrata, come già detto, non dovrebbe essere fine a se stessa ma finalizzata o ad una cima (Civetta e mille altre) o un percorso (Direttissima alla Grignetta, Dibona al Cristallo...) o perchè no anche alla conoscenza della parete stessa anche se la meta non è spaziale (tipo Pisetta, credo nessuno la percorra per raggiungere il famoso monte Daìn).

tronco qui per vostra fortuna che devo entrare in riunione. [SM=g7077]

buone riflessioni e buone vie
(Ale74)
00giovedì 3 luglio 2008 16:05
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La questione è: si è detto velatamente che chi arrampica dà una valutazione diversa da chi non lo fa delle vie ferrate. Mi sembra che ci sia una posizione di "arroccamento" da parte dei ferratisti non climbers su certe posizioni, quasi si tentasse di difendere il ferratismo come disciplina a sè.

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Okkey,
credo sia inevitabile che la valutazione del "ferratista puro" sia diversa dal "ferratista climber" (scusate per la classificazione).
Questo (per me) è dovuto al fatto che più esperienza hai e più certe cose ti risultano facili.
Quindi si torna all'annosa questione sulla valutazione delle difficoltà e penso si possa applicare tranquillamente ad ogni tipologia di escursione montana.
Per quanto riguarda l'arroccamento per difendere il ferratismo come disciplina a sè....bho...non so....non mi piace come idea....si rischia di fare come in altri forum dove o arrampichi in libera o non sei nessuno (e già ti deridono se dici che vai ad arrampicare in falesia). Non lo trovo corretto.
E comunque hai ragione e chiedo scusa, ho letto senza leggere e ho parlato di altra cosa....Spero di averci azzeccato adesso....
Purtroppo sono appena tornato da un bel pranzetto in compagnia e c'era parecchio vinello sul tavolo......che alla fine non c'era più.... [SM=g7059]. SO FUSOOOOO...

Ciao,
(Ale74)
00giovedì 3 luglio 2008 16:14
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Mi viene quindi strano leggere o sentire da qualcuno che in ferrata non si procede arrampicando, o chi lo fa è fortunato perchè capace, ma la ferrata non presuppone la tecnica arrampicatoria.
Qui non sono d'accordo: chi fa ferrate, in realtà secondo me STA arrampciando (intendo ferrate vere e non giocattoli dove nemmeno metti mano sulla roccia).
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Concordo con questo tuo punto di vista, salire una ferrata è arrampicare.
Wikipedia dice "L'arrampicata può comunque essere definita come la salita di un ostacolo, sia esso una parete rocciosa, naturale espressione e terreno preferito su cui l'arrampicata si è sviluppata in tutte le sue forme, sia esso un sasso, un pannello artificiale o una qualsiasi struttura urbana"
Quindi, in senso lato, anche salire una rampa di scale per tornare a casa è arrampicare (si veda la risalita della via dei 6 piani di scale di LucArterio).
Quindi anche in ferrata si arrampica, con + o - tecnica, con + o - esperienza, con + o - fatica ma si arrampica.
Ciao,

stefanom86
00giovedì 3 luglio 2008 16:28
Concordo con Sherpa e Arterio, personalmente io mi posso divertire non solo su una ferrata ma anche salendo ad una cima per sentieri normali (per esempio Picco di Vallandro o Croda del Becco tanto per capirci), o anche su giri senza cime e ferrate, (per esempio giro del Selares o giro Comici - Cengia . Locatelli ecc..).
Poi molte tra i giri che mi sono piaciuti di più avevano al loro interno delle ferrate (per esempio Tomaselli, Punta Anna, Finanzieri), o ghiacciai (Punta Penìa) però la presenza della ferrata non è condizione necessaria perchè un giro mi piaccia.
Quanto alle strutture sulle ferrate è vero che alcune sono molto attrezzate (per esempio Torre di Toblin o Merlone) ma a me sono piaciute lo stesso. Certo lo sforzo è diverso da quello della Tomaselli ma a me sono piaciute sia le prime che la seconda.
In conclusione sceondo me chi è appassionato di montagna va per monti che è una categoria generale, poi se si vuole specificare si può dire in che modo si va in montagna, (ferrate, rifugi, ghiacciai ecc..) però credo siano sottocategorie dell'andar per monti. Sottocategorie tutte assolutamente rispettabili se fatte secondo coscienza.
Poi giustamente ognuno ha il suo parere!! [SM=g7075]
Qualunque sia la scelta: buone escursioni, ferrate, arrampicate, ghiacciai ecc... a tutti!!
Stefano
Eva K
00giovedì 3 luglio 2008 18:26
fenomenologia della via ferrata
Oggi mi sento riflessiva e forse un po' dialettica, quindi rilancio ancora.
Credo, senza la supponenza della certezza, che a tre si possano ricondurre i motivi per cui una ferrata può nascere:
- c'è un sentiero EE che presenta tratti esposti, franosi, instabili. Per renderlo più agevole o sicuro si decide di far correre un cavo dove necessario (tipico sentiero attrezzato).
- su una parete o montagna c'è un potenziale itinerario su roccia, che o per discontinuità o per brevità o altri motivi si decide di far diventare una via ferrata piuttosto che una via di roccia. (vie ferrate "logiche", che poi possono anche essere attrezzate in modo "illogico" per aumentarne la difficoltà, andare a cercare il passaggio particolarmente aereo per dare un qualcosa in più al percorso).
- c'è un rifugio, nei pressi c'è una parete, e qualcuno decide che è conveniente attrezzare la stessa in vario modo così il rifugio si riempie di gente che poi si ferma a consumare. In alcuni casi viene fatto un volantino della via, distribuito nelle pro loco, nei rifugi o dalle guide (che accompagnano i meno esperit ma che si vogliono cimentare con l'adrenalina...)

Non esprimo giudizi di valore (tanto credo che la mia posizione sia abbastanza nota, e comunque non conta un piffero e nn me ne importa un accidenti).
Però: attenzione nel dire: ognuno va in montagna come vuole liberi tutti. Quelli della mia generazione vivono l'alpinismo classico solo come una delle espressioni possibili dell'andar per monti, che era l'unica fino a qualche decennio fa. Stiamo attenti a questa "liberalizzazione" dell'andar per monti, perchè per noi lo spit e la staffa sono dati per acquisiti come armamentari che possono tranquillamente esserci in giro, e non ci poniamo nessun problema sulla loro legittimità, o quasi.
Questa mentalità però mi fa andare oltre nel ragionamento e chiudo con un paradosso: se ora, a differenza di qualche decennio fa, saliamo su moltissime vette utilizzando cavi staffe ponti tibetani e altro (ognuno va per monti come crede).... tra qualche decennio ci sarà qualcuno che potrà affermare "Ho fatto il cervino, con una carrucola attaccata all'imbrago che ti aiuta a salire lungo un cavo".

Di per se è una c...ata... però sul tema vale la pena rifletterci, credo.

adès basta, però. Vo a baita. [SM=g7075]
arteriolupin
00giovedì 3 luglio 2008 18:41
Ok, amplio il concetto della mia chiusa finale...

Ognuno in montagna come gli pare...

Sottinteso: nel rispetto delle norme comportamentali, etiche e di tutto ciò che non va a ledere l'altrui diritto al godimento.

I regolamenti - legali, comportamentali e/o etici - servono a questo: il CAI si era espresso più di vent'ani fa contro la proliferazione delle ferrate... Qualcuna in più ogni tanto si fa, ma con parsimonia... Allo stesso modo ci si era scagliati contro spit e chiodi a pressione... Ora si usano con molta maggior parsimonia...

Hermann Buhl, prima della seconda guerra mondiale, immaginava la montagna invasa da gitanti domenicali che si facevano portare da "rampicalift" fino all'attacco delle pareti...

Il progresso ed il business devono incontrarsi e venire a patti col mantenimento della natura e dell'altrui diritto a goderne in modo differente...

Per cui ognuno è libero di andare in montagna come vuole va letto come "ognuno è libero di salire in libera o azzerando, ognuno è libero di salire in ferrata usando o meno le attrezzature...

In più, il mio "ognuno può fare ciò che vuole" era teso più che altro a significare il fatto che non esiste una forma superiore... E' tutto andar per monti. Per cui un climber non è superiore ad un ferratista, che a sua volta non è superiore ad un escursionista...

Se c'è bisogno di altre puntualizzazioni, anche capziose, sempre pronto.


Arterio
lestofante77
00venerdì 4 luglio 2008 12:49
Arterio:
non esiste una forma superiore... E' tutto andar per monti. Per cui un climber non è superiore ad un ferratista, che a sua volta non è superiore ad un escursionista...
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Scusa nonno ma non sono d'accordo oppure non ho capito quello che intendi.
Se quello che dici è vero allora perchè ancora oggi si parla delle 'gesta' di Comici mentre nessuno parla dell'ultima gira CAI?
Mi rendo conto che il mio paragone è paradossale ma se è vero che c'è un grado di difficoltà c'è anche un grado di bravura e quindi un climber è superiore ad un ferratista nel senso che fa cose più difficili.
Poi è chiaro che la montagna è per tutti e tutti hanno diritto di andarci. Se uno è contento di salire una cima in funivia dove stà il problema?
Quello che per me è una stortura è fare sempre di più della montagna un business al punto di rovinare la natura e la bellezza delle montagne.

Tornando al discorso di Eva per me le ferrate fungono sia da sicura che da aiuto per la progressione.
Detto questo non amo particolarmente le ferrate costruite con troppe staffe in quanto poste in punti tali da non consentire la progressione a meno di non essere un forte arrampicatore.
Sono ferrate strapiombanti dove vai su a forza senza alcuna bravura tecnica. Spesso per renderle ancora più insulse sono poste in posti privi di senso paesaggistico e senza arrivare su una cima.
Francamente di queste ferrate ne faccio a meno mentre trovo ottime quelle ferrate dove uno anche senza essere un climber riesce a salire arrampicando e usando il cavo o le staffe solo in qualche punto ostico. Poi se uno è bravo non usa mai il cavo se invece non arrampica userà di più il cavo anche se a lungo andare le braccia si brasano.

Ciao
Andrea






SHERPA61
00venerdì 4 luglio 2008 14:05
scherziamo???
ma che cavolo dite....
ci stiamo prendengo in giro o cosa...???


1)le classifiche non esistono per cui le lascio agli altri (a sto punto a Lestofante)

2) il 95% delle persone in ferrata usa l'artificiale (totalmente o meno) per la progressione e non per la sicura.....anche perchè se così non fosse, sarebbe più difficile fare lo stesso grado in ferrata che in arrampicata ( è molto più incasinato sganciare e riagganciare due moschettoni seguendo per forza la placca prevista dalla ferrata proprio perchè c'è un cavo, ma senza toccarlo.....che recuperare due rinvii "gestendo" la presa.....)

3)non si è più bravi quando si fa qualcosa di più difficile...(chi lo decide poi??)....per esempio ...venite (voi che arrampicate) a vedere come si valutano (verso il basso!!!) i gradi in Friuli....dai tempi di Piussi a quelli attuali di Mazzilis....e vedrete come è facile darsi dei gradi alti per sentirsi forti.

4) il discorso sulla valutazione della difficoltà di una ferrata e sterile....perchè NON ESISTE L'OGGETTIVO...!!!...lo volete capire..??.....ti spaventa l'esposto..??..fatti la Montalbano o la Masules...o la Variante Aglio......non sei atletico e resistente..??,.fatti la Costantini......non sai andare sul "rotto"..??...allora sei fottuto in certi tratti del Dibona....o in discesa dalla Tomaselli.....il cavo ti da sicurezza e senza traballi...??..fatti l'Alleghesi.....!!...ti spaventa l'isolamento..??...vai alla Fiamme Gialle sul Pelsa......ecco....chiedete a ognuno di questi di valutare le ferrate e ognuno avrà risposte diverse.chiaro no??

5) per me ..(per Mauro/Sherpa)..,vale solo l'amare la Montagna....per cui lasciamo a parte le falesie....lasciamo a parte le ferrare del Canalone (se proprio non sono fatte di "passaggio" come facciamo io e Arterio....ma non come fine..!!)...lasciamo stare la supponenza di taluni che si credono più bravi ad ogni ferrata che "mettono via".....lasciamo stare gli impianti di risalita come mezzo di progressione...!!!......e cerchiamo di essere Umili (non modesti...ma umili...!!) e capire che "nulla" siamo davanti alla grandiosità della natura.

6) per esempio...così...per dire....basta "leggerla" per capire quanto la Zebrina ami la Montagna e la approcci in punta di piedi.....ecco....quello....è il modo.

con rispetto

Mauro/Sherpa
(Ale74)
00venerdì 4 luglio 2008 14:15
Per EVA
Dear Eva,

Potresti riassumere i punti chiave della discussione?

Non capisco più (forse è solo questione del venerdì.....oppure no.....) se si doveva discutere sull'etica del salire per monti, sulla metodica di salita o sulla difficoltà....

AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Bhe, visto che lasciamo stare le Falesie, fra poco mollo tutto e vado in FALESIA a Stallavena a giocare.

Ciauz,
(Ale74)
00venerdì 4 luglio 2008 14:27
Tanto per completezza di informazioni, ecco il link alla pagina "storia" del sito www.vieferrate.it:

http://www.vieferrate.it/storia.html

Spero gli autori non mi denuncino per plagio.....
SHERPA61
00venerdì 4 luglio 2008 14:30
per Ale
Ale?---
i punti 1 / 3 / 4 / 5/ e 6 rigurdano l'etica dell'andare in montagna.....perchè l'etica è relativa a mettere la MOntagna come soggetto della discussione....e non altro...

e poi....le falesie....non serve lasciarle a parte....solo che non hanno NULLA a che vedere con l'ANDARE IN MONTAGNA.....

occorre scrivere ancora queste banalità..???...

se non c'è onesta intellettuale...e meglio evitare di confrontarci
ciao

P.s. per l'esatta valenza del termine "onestà intellettuale" consulta il buon Arterio.....che profitto per salutare.

che menate.!

(Ale74)
00venerdì 4 luglio 2008 14:33
Re: per Ale
SHERPA61, 04/07/2008 14.30:


e poi....le falesie....non serve lasciarle a parte....solo che non hanno NULLA a che vedere con l'ANDARE IN MONTAGNA.....




Infatti ci vado a giocare in Falesia.....


E poi l'è venardi.....so fuso....stimana de m. al laoro suvvia...

E poi....nessuna dottrina dogmatica....

E sulla discussione don't preoccupare, stai parlando con uno che il giorno prima di sposarsi ha discusso e contestato il prete per 40 minuti secchi sulle motivazioni per cui uno va in chiesa....ti pare che sono uno che non discute?

Ciao mattarello....
SHERPA61
00venerdì 4 luglio 2008 14:40
figurati
non sottovalutare mai lo Sherpa vecchio...

io....mi sono addirittura sposato senza Cresima.....

a contestare son capaci tutti a parole....
buona falesia....

(Ale74)
00venerdì 4 luglio 2008 14:43
Re: per Ale
SHERPA61, 04/07/2008 14.30:


........................
P.s. per l'esatta valenza del termine "onestà intellettuale" consulta il buon Arterio........




FATTO
Eva K
00venerdì 4 luglio 2008 14:45
ora... non voglio farmi ambasciatrice dell'altrui pensiero. Però credo che Andrea volesse dire (se non lo voleva dire lui lo dico io), senza dare giudizi su cosa vale di più, che per forza di cose uno che si fa vie di roccia di VI è evidentemente a livello tecnico più preparato/esperto/allenato quel che volete voi dell'escursionista che non ha mai arrampicato e cammina su sentieri.
Questo evidentemente non toglie nulla alla passione che entrambi possono avere per la montagna. E nemmeno al diritto che tutti hanno di andarci e godersela secondo le proprie possibilità e/o passioni.
Aggiungo che mi è capitato di incontrare persone appassionate tra gli escursionisti come vedere climbers del VI grado meno votati alla montagna e più al gesto atletico.

Con questo non voglio dire che è meglio o peggio o superiore.... non stiamo paragonando due atleti che nella stessa disciplina ottengono risultati diversi, ma stiamo parlando di persone che dalla montagna cercano cose diverse. Mica tutti per forza devono ambire al VI se no si sentono frustrati, sono cose molto molto diverse anche perchè escursionismo e alpinismo per fortuna sono attività, o addirittura modi di vivere e NON sport.

ciao
Eva
Eva K
00venerdì 4 luglio 2008 14:54
falesia
SHERPA61, 04/07/2008 14.30:

Ale?---
i punti 1 / 3 / 4 / 5/ e 6 rigurdano l'etica dell'andare in montagna.....perchè l'etica è relativa a mettere la MOntagna come soggetto della discussione....e non altro...

e poi....le falesie....non serve lasciarle a parte....solo che non hanno NULLA a che vedere con l'ANDARE IN MONTAGNA.....

occorre scrivere ancora queste banalità..???...

se non c'è onesta intellettuale...e meglio evitare di confrontarci
ciao

P.s. per l'esatta valenza del termine "onestà intellettuale" consulta il buon Arterio.....che profitto per salutare.

che menate.!




Ale scusa ma nn gliela fo adesso a star qua a riassumere. Mi sono un po' persa.
A Sherpa vorrei dire invece sulle falesie, che ok non fanno certamente parte delle attività comprese nell'alpinismo. Però hanno una loro ottima parte nella propedeutica e nell'allenamento. Giusto l'altra sera io e Daniele siamo andati ad una festa in falesia, e abbiamo incotnrato diversi amici, che (fortunati loro che ci abitano a 2 passi) si allenano lì un paio di volte a settimana, e anche grazie a quello hanno acquisito una tecnica fortissima di arrampicata che, unita alla pratica in ambiente consente di andare a scalare vie di misto di gradi per me inimmaginabili, vie di roccia lunghe e toste ecc ecc.
Poi vabbè c'era anche il tizio superfisicato che magari in montagna nn ci va mai ma è contentissimo di farsi i suoi 7c in falesia... non va in montagna ma lasciamo vivere pure lui.
(Ale74)
00venerdì 4 luglio 2008 14:55
Esimi colleghi montanari, su suggeriemnto del buon Sherpa ho contattato tramite Cellulare l'iilustrissimo professor Luca detto ArterioLupin il quale mi ha detto di trovarsi al rifugio Lecco dopo una splendida cavalcata montana e mi prega di dirvi che lunedì ci aggiornerà sul suo pensiero e le varie questioni della discussione.

CIAUZ,
lestofante77
00venerdì 4 luglio 2008 15:53
1)E' inutile far finta che non ci siano classifiche. Se uno arrampica il VI è più bravo di uno come me che fa il IV.

2) Se arrampichi su una ferrata, secondo me, ti diverti di più e ti stanchi di meno. Uno più è bravo e più riesce a farlo. Personalmente uso abbastanza il cavo anche se cerco di evitare di usarlo come una pertica. Cerco però di migliorare la tecnica in modo di arrampicare di più e usare meno il cavo.

3)non si è più bravi quando si fa qualcosa di più difficile...(chi lo decide poi??)
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Vedi punto 1.

4) il discorso sulla valutazione della difficoltà di una ferrata e sterile....perchè NON ESISTE L'OGGETTIVO...!!!...
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Se a 100 persone faccio fare la gamma 1 e poi la gamma 2 scommettiamo che tutti troveranno più difficile la 2?
Concordo che poi alcune cose sono soggettive ma se sui siti e sui libri vengono riportate delle difficoltà ci sarà un motivo.
Poi la difficoltà è una somma di cose come l'esposizione, la lunghezza, la durezza dei passaggi, l'ambiente,...
Poi è charo che uno fortissimo di braccia troverà una ferrata con passaggi duri più facile di quanto la possa trovare io che di forza ne ho poca.

5) Non confondiamo l'amore per la montagna con le capacità tecniche.
Per quanto riguarda l'umiltà io ho l'umiltà di riconoscere che esiste una classifica di bravura nella quale io sono nei bassi fondi.
In tale posizione mi pare comodo pensare che non ci sono classifiche e che tutti siamo bravi uguali ma saprei di prendermi in giro.
Aggiungo solo che uno più bravo sbaglia a guardare con disprezzo uno che sta imparando ma dovrebbe ricordarsi che pure lui non sapeva fare certe cose e dovrebbe aiutare chi è meno bravo.
Detto questo è del tutto legittimo che uno continui a fare delle escursioni se è questo gli piace veramente ma non accetto discorsi del tipo 'la volpe e l'uva' (vorrei tanto arrampicare ma non me la sento e allora dico che sono contento (anche se non è vero) di fare delle semplici passeggiate e che arrampicare non è bello).

Che poi siamo nulla di fronte alla natura su questo non c'è il minimo dubbio.

6) Concordo.

Ciao
Andrea
(Ale74)
00venerdì 4 luglio 2008 16:05
Re: figurati



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non sottovalutare mai lo Sherpa vecchio...

io....mi sono addirittura sposato senza Cresima.....

a contestare son capaci tutti a parole....
buona falesia.... ""
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Non direi solo a parole....

In terza media (dico terza media non ancora 14 anni non terza superiore 16-17 anni) durante una discussione sulla caccia, dopo 20 minuti, mi sono alzato e sono uscito dalla classe per contestare la prof. che voleva a tutti i costi impormi la sua opinione.......


?
SHERPA61
00venerdì 4 luglio 2008 16:10
Ale
intendevo che tu...hai discusso 40 minuti il giorno prima di anadare a sposarti con il prete.....sulle logiche di andare a messa...

io....mi son sposato senza cresima....se voleva....altrimenti...
ma era così difficile..??

Lestofante..??,,,ok,,,,
vai così.

ciao ragazzi
fedipos
00venerdì 4 luglio 2008 16:18
autocritica e consapevolezza
Evviva, benvenuto e bravo Lestofante.Leggevo sornione i post in attesa di sferrare un attacco a tutto campo, fermo restando il rispetto totale delle capacità-possibilità-desideri di tutti.Cerco di essere breve: per me non esiste il togliere la competitività dal dna di qualunque essere umano, per cui ritengo che quasi tutto il resto finisca nel discorso della volpe e l'uva citato da Lestofante. Vedete ragazzi, come qualcuno di voi sa perchè abbiamo accennato il discorso,quantomeno la mia generazione, ne viene dallo spirito di confronto ed emulazione. Io non ho salito la Walker, il Pilone ecc. perchè morivo dal desiderio di salirli. Li ho saliti perchè all'epoca se non avevi certe vie sulla schiena eri uno qualunque, e io non volevo essere uno qualunque. Tanto ero fortissimo sul misto del Bianco, tanto ero una scamorza in Dolomiti, e quello che non sono riuscito a fare non l'ho fatto perchè non sono stato in grado di farlo. Se ora con 60 anni non aderisco all'invito di Arterio a farmi 1900 metri di dislivello, non aderisco non perchè non mi piace la montagna, è troppo distante, ci sono poche mucche nei prati ecc., non aderisco perchè NON sono in grado di farmi 1900 metri di dislivello. Se mi sono girato sulla Kajserjager, mi sono girato perchè non me la sentivo di tirare solo di braccia e via discorrendo. Concludo. E' tutto giusto e rispettabile quanto è stato detto ma la mia conclusione ,forse sbaglio, è una sola: ci guardiamo troppo poco allo specchio, e il passo a considerare che l'uva non è matura è brevissimo! Un abbraccio a tutti.
(Ale74)
00venerdì 4 luglio 2008 16:18
Re: Ale
SHERPA61, 04/07/2008 16.10:

intendevo che tu...hai discusso 40 minuti il giorno prima di anadare a sposarti con il prete.....sulle logiche di andare a messa...

io....mi son sposato senza cresima....se voleva....altrimenti...
ma era così difficile..??

Lestofante..??,,,ok,,,,
vai così.

ciao ragazzi





?

Senza cresima....

(Ale74)
00venerdì 4 luglio 2008 16:30
Come dice Fedipos la competizione è nel DNA quindi classificare è praticamente inevitabile....in effetti non avevo riflettuto su questa sfaccettatura....Grazie Fedipos...

Sull'oggettività delle valutazioni, diventa un'assunto perchè devi partire da un valore per decidere se farla o non farla quindi dai per oggettiva la valutazione della relazione fatta da una persona. Dopo la fai è dai la tua valutazione la rifai e dai un'altra valutazione quindi diventa soggettiva.....

Per esempio se chiedi ad uno tipo Manolo come trova la ferrata Pisetta, magari ti dice che è facile...ci vai e ti incrodi e devi chiamare Fedipos... Quando scendi cosa dici di quella valutazione? che era oggettiva o soggettiva?

Spunto di riflessione.....

Ciao,
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