Della Guerra (Clausewitz)

E' da una settimana circa che ho terminato di leggerlo (Penso di averci messo grosso modo un anno ) e sono ancora qua che sto pensando cosa scrivere su questa opera. Il primo problema l'ho trovato nell'affrontare la lettura. Penso di aver applicato più tattica e strategia nel trovare il giusto modo per leggerlo, piuttosto di quella che impiego sui tavoli da wargame .

Diciamo che il primo impatto si ha nella forma in cui è stato scritto, sicuramente anacronistica e piena di ghirigori letterali che di certo non aiutano né tanto mento stimolano il lettore a proseguire. Un concetto che oggi si potrebbe esporre in 10 righe, viene esploso sino ad arrivare a 10 pagine. Tuttora mi chiedo se l'ho letto o l'ho sognato .

Ma andiamo al contenuto! Ovviamente va letto inquadrandolo nel periodo in cui è stato scritto, infatti i principi sono superati, però per un wargamer che si vuole calare nel periodo potrebbe essere interessante. Ho specificato che potrebbe essere interessante, perchè se state cercando argomenti di aiuto per il wargame inteso come formazioni, OB e tattica utilizzata, la lettura risulterà completamente inutile .
Clausewitz si concentra sulla filosofia della guerra o al massimo sulla strategia. Per chi non avesse chiaro cosa sia la strategia e faccia ancora fatica a capire la differenza con la tattica, sicuramente questo libro vi chiarirà i concetti.
Forse per un boardgamer abituato agli operazionali sarebbe sicuramente di maggiore utilità, ma anche in questo caso comunque solo nei concetti fondamentali.
Detta così sembra che non valga la pena di perdere del tempo questa lettura, ma anche questo non è vero. In 862 pagine di testo non si può dire che sia tutto bello e utile o tutto brutto ed inutile. A me è stato utile nel capire vari errori che si praticano di solito nella stesura dei wargame. In questo mi ha aiutato a dare alcuni tagli significativi al regolamento "Nord contro Sud". penso che ognuno potrà trarre giovamento da questa lettura a modo suo, ma si rischia di leggere un migliaio di pagine per apprezzarne una decina, a voi la scelta