Dal Col Margherita a Juribrutto: tripudio panoramico (catena Bocche)

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Sittlieb
00venerdì 7 agosto 2009 14:35
26/07/09 Dal Col Margherita a Juribrutto: tripudio panoramico (catena Bocche)

Viste le ottime previsioni, domenica scatta la gita panoramica - a lungo rimandata - su cima Juribrutto.

Dopo la sveglia-bramito :), con Claudio partiamo da Grumes in direzione passo Valles.
Parcheggiamo poco sotto il valico, a malga Vallazza (1935 m), le Pale sono coperte da bianche nubi; seguiamo un po’ lo stradone e poi imbocchiamo una stradina che gira a sinistra.
Risaliamo i pascoli fino alla forestale – sentiero 658 - che parte dal passo Valles. Tagliamo per una scorciatoia e in poco tempo ci ritroviamo a forcella Pradazzo (2220 m): un fastidioso e freddo vento s’insinua tra la tshirt, le Dolomiti Venete e le Pale sono ancora coperte dalle nubi, mentre dinnanzi a noi la vista si apre nitida sulla dorsale di Cima Uomo e sulla mitica parete sud della Marmolada.
Abbandoniamo la strada che scende al lago Cavia e risaliamo la Costa dei Claud.. ehm dei Zingari fino alla funivia del Col Margherita (2513 m)
Giusto il tempo di scattare qualche foto e via di corsa, lontano da questa scatola informe di lamiere dalla quale parte l’Alta Via Mariotta, che in parte percorreremo.
Saliamo al Col Margherita (2550 m) e cominciamo a trovare i resti di opere belliche che ci faranno compagnia lungo tutta la traversata.
Ci incamminiamo lungo questa larga cresta rocciosa, il versante verso la val San Pellegrino precipita a picco, mentre il versante opposto digrada dolcemente in una distesa di sfasciumi puntellata qua e là da specchi d'acqua; le poche nubi redisue mano a mano s’alzano lasciandoci godere di una vista spettacolare.. di fronte il Latemar e Cima Bocche, a nord, sopra creste erbose, ecco il profilo del Rosengarten con tanto di Torri del Vajolet, il gruppo del Sassolungo, il Piz Boè salito qualche settimana prima e le Odle.
Contrasti su contrasti. Verde, azzurro, bianco.
Errando estasiati per i Lastè di Pradazzo, fuori e dentro le trincee, in questo mare di sfasciumi ricoperti da licheni verdi e gialli, giungiamo a forcella Pradazzo (2521 m) e mentre le Pale stanno emergendo dalla nubi imbocchiamo la direttissima che sale a cima Juribrutto (2697 m).
Dopo un ertone di circa 100 metri eccoci sull’anticima di questa vasta dorsale, le tre croci di vetta son idealmente unite da una lunga trincea. C’è gente, ma lo spazio è talmente ampio che ognuno può prendersi i suoi spazi e i suoi silenzi.
Presso un praticello ci fermiamo a mangiare; all'orizzonte, lontani ma non troppo, ecco sbucare la piramide del Gran Zebrù e il re Ortler. Oziamo per quasi un’ora e mezzo contemplando semplicemente i monti e la Natura che ci circonda.
La mia mente è turbata da un'importante decisione che dev'essere presa al più presto e sento che solo qui, tra la terra e il cielo, riesco a riordinare un po' le idee.

Finita la pennichella, facciamo qualche foto ignuz con tanto d'autoscatto fuori tempo, e in breve siamo già pronti a scendere verso il valico.
Camminiamo in una distesa di rocce.. non c'è niente, ma allo stesso tempo c'è tutto: fantastico!
Una volta giunti alla forcella Juribrutto (2381 m) imbocchiamo il sentiero 629, siamo in piena Riserva Integrale del Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino.
Scendiamo lungo questa idilliaca valletta: due grossi nevai sono scavati da un impetuoso torrentello, le marmotte si rincorrono di sasso in sasso, l'eco dei campanacci risuona nell'aria e sullo sfondo il superbo Cimon della Pala. Senza Parole.
Proseguiamo incantanti pensando di esserci già riempiti abbastanza il cuore quand'ecco il tocco finale: lo specchio azzurro del Lago di Juribrutto nel quale si rispecchia l'ardito profilo della Pale.
Un solo sguardo e tutti i nervosismi e i malumori svaniscono.
Una visione che appaga totalmente i sensi, che entra prepotentemente in me e m'infonde forza, determinazione, coraggio e amore.
Estasiati ci fermiamo ad assaporare il silenzio lungo le sponde del lago (2206 m). Alcuni pesci saltano sulla superficie dell'acqua increspandola, ancora rumor di campanacci e fischi di marmotte; a lato del lago c'è pure una piccola torbiera con tanto di eriofori.
Sono le 5 passate, ci alziamo e c'incamminiamo lungo il sentiero 631 che sale fino a un valico a 2.323 metri. Stiamo attraversando i Lastè di Juribrutto, un ricordo amaro affiora alla mente: è qui che due anni fa mi sono storta la caviglia.
Risaliamo i pascoli popolati da mucche e cavalli e una volta giunti alla forcella scendiamo per la comoda e ripida mulattiera di guerra che porta a malga Vallazza.

Arriviamo all'auto totalmente appagati.
Una luce divina illumina le Pale.

“Spezza un legno e io ci sarò, alza una pietra e lì mi troverai." San Tommaso





























Sittlieb
00venerdì 7 agosto 2009 14:35



























Lu.Pe..
00venerdì 7 agosto 2009 15:09
stupendo



tutto davvero meraviglioso...
Lu.Pe..
00venerdì 7 agosto 2009 15:29
sono salito da quelle parti da piccolo. Ora non ricordo bene il tragitto che avevamo fatto, ma impressa nella mente, a ricordo della giornata, ho l'immagine delle pale...le prime Dolomiti che ho conosciuto, sia materialmente, sia nel corso delle "lezioni" di disegno e pittura che un grande artista cavalesano, il sommo Gino Bellante, ci impartiva alle elementari...

in ogni sua pennellata c'era l'amore per la sua terra, per le cose semplici, per le montagne...
[SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836]
Lu.Pe..
00venerdì 7 agosto 2009 15:39
ah, giusto per evitare qualche puntualizzazione della padrona di casa....

ahahhahahahaahahahah

...so bene che l'immagine che ho "citato" sopra non ritrae le Pale...hihihi...è stato un pensiero successivo!
Il primo impatto è stato per il Sassolungo-Sassopiatto che resta il mio massiccio dolomitico preferito: elegante, isolato, gentile e ruvido nello stesso tempo..... ;-)



Sittlieb
00venerdì 7 agosto 2009 16:15
Re:
Lu.Pe.., 07/08/2009 15.39:

ah, giusto per evitare qualche puntualizzazione della padrona di casa....

ahahhahahahaahahahah




Io non puntualizzo mai.
[SM=x948649]

[SM=x948595]


ClaudioTN
00venerdì 7 agosto 2009 19:18
Report bellissimo, ricchissimo di reflessioni e tuoi stati d'animo.. foto ssemplicemente fantastiche [SM=x948584]
Carmi70
00domenica 9 agosto 2009 20:39
Re: Re:
Sittlieb, 07/08/2009 16.15:



Io non puntualizzo mai.
[SM=x948649]

[SM=x948595]






Mamma mia che bel panorama e siete fortunati ad abitare molto vicino alla bellezza delle Dolomiti.
Sittlieb
00venerdì 28 agosto 2009 12:24
[SM=x948672]
Panoramica
00lunedì 31 agosto 2009 18:21
Re:
Sittlieb, 28/08/2009 12.24:

[SM=x948672]



[SM=x948597] [SM=x948597]


ClaudioTN
00lunedì 31 agosto 2009 20:06
In "leggero" ritardo ecco report e foto [SM=x948576]

Domenica 24 luglio si è deciso con Rita di andare a fare Cima Juribrutto, da tempo diventata la bestia nera di Rita per via di una scavigliata presa una paio di anni fa durante una gita invernale con Flavio. Partenza poco sotto il Paso Valles da Malga Vallazza (1935 metri). L’aria frizzante nonostante il sole pieno ci fa dimenticare ben presto la caldazza di questi giorni in città. Ci incamminiamo lungo la strada che posta al passo ma in breve deviamo su una traccia (per modo di dire :P) che si dovrebbe congiungere con la strada sterrata che parte dal Passo Valles. Facendo slalom tra pantano, pozze e non dico cosa :P mettiamo piede sulla stradina. E allora mi sono subito venute in mente le immagini di quel posto ricoperto dalla neve! Scorci fantastici, estate o inverno che sia :). La strada sale dolcemente fino a Forcella Pradazzo. A quest’incrocio prendiamo il sentiero 658 che fa parte dell’alta via delle dolomiti e risale in maniera più decisa quella che in inverno si trasforma in una pista da sci. Per la cronaca il nome della zona dove stiamo camminando si chiama “zingari alti” :)... frust.

Eccoci sulla rampa finale, la più erta, prima di arrivare sul Col Margherita dove il panorama si apre sulla sottostante valle di san Pellegrino con l’omonimo passo e il gruppo dei Monzoni e di Costabella. Più a ovest ecco il Latemar. E grazie all’aria tersa nonostante qualche cumuletto coreografico, Rita nota subito la piramide del Gran Zebrù! Incredibile! E poco più a destra sua maestà l’Ortles. Verso est invece nascosti dalle nubi il Cristallo e le Dolomiti venete. Dietro di noi maestose le Pale di San Martino, con nevai enormi nei canaloni più in ombra che mai ho visto a fine luglio! Breve sosta per mangiare qualcosa e scattare foto a ripetizione. Di nuovo in marcia lungo una traccia di sentiero che corre in cresta e collega il Col Margherita a forcella di Vallazza e quindi Cima Juribrutto…. La nostra mèta.

Il sentiero è stupendo. Dal punto di vista paesaggistico è uno dei più belli in assoluto per quanto riguarda la zona dolomitica. Più e più volte mi fermo ad osservare le Pale di San Martino, forse il gruppo dolomitico (Brenta escluso) che più mi affascina. Lì c’è il Cimon, re incontrastato, accanto le numerose guglie che lo circondano fanno da sentinella.

Il sentiero che come detto corre quasi pianeggiante scende ora leggermente per scendere a forcella di Vallazza (2521 metri) da dove ah inizio la salita finale alla Cima. Una breve sosta per bere qualcosa ed osservare il sottostante passo San Pellegrino seicento metri più in basso. Si riparte. Sbagliamo subito la traccia di salita. :P Finta di niente riprendiamo la via giusta :D. Alla cima non manca molto dislivello, neanche 200 metri, ma si sentono nelle gambe sin da subito. Il sentiero si inerpica fino ad incontrare delle vecchie postazioni e fortificazioni militari. La croce è sempre più vicina. Ultimo sforzo ed eccoci in vetta…. O forse no…. No, non è ancora la vetta “ufficiale”. Cima Juribrutto è qualche metro più alta a neanche 5 minuti di cammino. La foto su questa cima senza nome la facciamo comunque alla faccia della Juribrutto :P. Incantevole il paesaggio! Non sto qui a elencare di nuovo le cime che da lassù si possono vedere, anche perché me ne dimenticherei senz’altro qualcuna che non meriterebbe di non essere nominata. Semplicemente magico. Poco prima della Cima ci fermiamo a riposare e mangiare i nostri panini sotto il caldo sole di questa bellissima domenica di fine luglio.

Purtroppo l’ora di ripartire è arrivata. Sarei stato li ore a girare lo sguardo da una parte e dall’altra i vari gruppi montuosi. Ci rimettiamo in marcia e raggiungiamo la Cima Juribrutto (2697 metri). Bergheil. Foto di rito e scendiamo verso valle. Su sfasciumi e su traccia a tratti erta , scendiamo a forcella Juribrutto. Altra vista superba sulla sottostante Valle di San Pellegrino. Ultimo scatto ai monti verso nord e seguiamo il sentiero 629 in direzione lago di Juribrutto. La luce sulle Pale di San Martino migliora minuto dopo minuto, ogni momento che passa sembrano sempre più belle. Quando intravediamo il lago Juribrutto il paesaggio è da commozione pura. La visione delle Pale che si rispecchiano nel blu del lago non ha prezzo. Non c’è nessuno. Solo noi che ci godiamo questo angolo di paradiso. Chi ama la montagna non può non emozionarsi anche semplicemente per uno scorcio simile. Al lago breve sosta.

Superiamo il lago Juribrutto, imbocchiamo il sentiero 631 e risaliamo per un centinaio di metri. Maledette risalite a fine gita :P. Svalichiamo le laste di Juribrutto e scendiamo ora lungo i ripidi tornanti del sentiero fino a scendere parallelamente al Rio Vallazza dapprima in campo aperto, poi nel bosco, fino all’omonima malga… il nostro punto di partenza qualche ora prima. Bergheil più che mai :).

Foto:

























































=joska=
00martedì 1 settembre 2009 22:35
Eccoci, come ci avevi consigliato, in questo thread....
siamo appena tornati e vorremmo ripartire per fare anche questa gita!
MA CHE FOTOOOOO!!!!!!!
Stupende. [SM=x948585] Una più bella dell'altra!
p.s.: a malga Vallazza abbiamo mangiato 2 taglieri di salumi e formaggi enormi! Troppo forte l'atmosfera di quella malga,con le figlie del malgaro in stile Heidi, con guanciotte rosse e paffute! [SM=x948625]
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