DISPIACE

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JACKdibimba
00venerdì 1 ottobre 2004 09:40
vedere che i tuoi scritti a volte vengono replicati solo
per INVIDIA:

stamane, sono passato in officina di poesia
e ho notato 3 repliche ad'un mio post
un po' severe; diciamo subito, che i sani
giudizi mi stanno bene,non di certo le
facili conclusioni(GAZEBO)

detto questo, dico,vivi e lascia scrivere;
poi ognuno è libero di leggerti o commentarti
ma senza prendere posizioni di alcuna sorte.

VOGLIO SOLAMENTE DIRE CHE TUTTI DEVONO SENTIRSI
PARTE INTEGRANTE DI UNA QUALSIASI CRESCITA...LETTERARIA
AMATORIALE O PROFESSIONALE.

CHE IL PERICOLO VIENE
DA COLORO CHE LEGGONO E INTERPRETANO I FRASEGGI A
MODO LORO,SOLO PER DARSI VANTO NEI GIUDIZI,PREMETTO CHE
NON HO MAI SOPPORTATO I MAESTRI DI VITA.
HO IMPARATO SEMPRE PIU'DA UN'IGNORANTE CHE SCALCIA IL MONDO,
CON LA PROPRIETA'DEL SUO ESSERE libero d'esprimersi,
CHE DAI VAI GURU O SAGGI TROVATI IN VARI SITI, E CHE SI
ERIGONO A SUPER SAPIENTI,BEN DISPOSTI A FARTI TORTO
SE SBAGLI UNA VIRGOLA O UN PUNTO, NEI TESTI....

LO SCRITTO CERTO SARA' IMPORTANTE, COME PURE LA
SUA IMPAGINAZIONE,MA IO, SON PIU' PRESO DA UN CONTENUTO
SEPPUR SPORCO D'ERRORI, CHE MI DIA MODO DI MUOVER
LA TESTA, E CON LEI IL CERVELLO, CHE FACCIA STRINGER
IL PETTO, E CON LUI IL CUORE...

INSOMMA AMO I VAGABONDI DELLO SCRITTO-

P.S.A TUTTI UNA BUONA GIORNATA.alessandro








:SMILE10:




[Modificato da JACKdibimba 01/10/2004 9.44]




ariadipoesia
00venerdì 1 ottobre 2004 10:14
Re:
Vedi Alessandro, a volte presi dal proprio egocentrismo, le persone non riescono a capire che anche chi stà dall'altra parte di uno schermo, solo apparentemente inanimato, ha una sensibiltà propria.

Non tutti abbiamo lo stesso stile, e meno male dico, altrimenti saremmo dei robot.

Credo che l'atteggiamento giusto, di chi si pone di fronte ad uno scritto altrui, è soprattutto quello di rispetto.

E' necessario cercare di capirne lo spirito e il contenuto innanzitutto, per poi andare ad analizzare, quella che tu chiami forma, e il lessico usato.

Cercando, successivamnte, di commentare partendo da quello che il brano ha suscitato in noi, per poi passare alla critica vera e propria,se si dispone di una conoscenza adeguata.

Se invece, come di solito avviene, si vuole provare in schietezza a dire le cose, cercare di farlo sempre con tatto, badando al momento di crescta letterario di chi ci sta di fronte.

Nessuno di noi è Maestro, nessuno di noi è un critico letterario, siamo qui per scrivere e leggerci in amicizia.

Tra amici ci si rispetta innanzitutto, ci si corregge vicendevolente, ma con modi gentili e usando molto tatto.

E soprattutto ci si sostiene, nelle difficoltà.

Non prendertela se sulla tua strada oggi hai trovato qualche persona isensibile, o qualcuno che si sente arrivato.

Dalle mie parti si dice che: la sutpidaggine insieme alla vanagloria e alla superbia, giunsero a cavallo ma se ne tornarono a piedi scalzi.


ciao :SMILE10: Ale e buona strada.

[Modificato da ariadipoesia 01/10/2004 10.36]

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