Cambia il clima, cambiano gli animali

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vanni-merlin
00sabato 10 giugno 2006 00:35
Ambiente ed evoluzione: uno studio pubblicato su Science

Cambia il clima, cambiano gli animali

Identificata correlazione tra i cambiamenti di temperature, più evidenti nelle regioni Nord, e l'evoluzione degli esseri che ci vivono



MILANO - A quanto pare l’adagio secondo il quale «non ci sono più mezze stagioni» non è solo pura retorica da «quattro chiacchiere in ascensore». E che la primavera sia diventata cosa rara e difficile da riconoscere tra le nevicate tardo-invernali e il caldo afoso dell’estate precoce lo sanno bene gli animali. Al punto che - per non perdere del tutto «la bussola» - l’orologio biologico di alcune specie ha finito con l’adattarsi al nuovo clima.

NON SOLO ADATTAMENTO - Si è sempre pensato che tali adattamenti fossero essenzialmente il frutto della capacità degli individui di modificare il proprio comportamento, la propria morfologia o fisiologia in risposta all’alterazione delle condizioni ambientali, ma studi più recenti hanno dimostrato che le cose non stanno solo così, e che i mutamenti climatici hanno finito col modificare anche il patrimonio genetico di intere popolazioni di animali, come per esempio è avvenuto per gli scoiattoli, gli uccelli e le zanzare.

L'EVOLUZIONE DEI PIÙ FORTI - I cambiamenti climatici cui abbiamo assistito nel corso degli ultimi decenni, in particolare alle latitudini più settentrionali, hanno fatto sì che molte specie si siano spinte in aree diverse da quelle in cui da sempre si trova il loro habitat naturale, portandole inoltre ad anticipare i tempi di migrazione e riproduzione rispetto alle consuete «scadenze stagionali». Secondo uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Science, tutto questo sarebbe dovuto all’influsso che proprio le alterazioni nei ritmi stagionali hanno avuto (e hanno) sui geni delle specie che hanno appreso che per assicurarsi maggiori probabilità di sopravvivenza è necessario modificare le proprie abitudini. Quindi, di generazione in generazione, la nuova informazione genetica si affermerà come propria di quella specifica popolazione animale, portando con sé tutte le abitudini apprese sulla spinta dei mutamenti climatici.

Alessandra Carboni
09 giugno 2006


da: www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/06_Giugno/09/anima...

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