Barcode Battler è una console portatile messa in commercio nel Marzo 1991 in Giappone.
La console era supportata da un numero di carte, ogniuna delle quali possedeva un codice a barra.
Il giocatore sceglieva una carta che rappresentava un personaggio, e con questo cominciava l'avventura.
Non tutte le carte rappresentavano un personaggio. Alcune erano carte di nemici, altre erano carte di strumenti, pozioni curative, ecc.
Per cominciare il gioco, bastava passare il codice a barre della carta scelta, sull'apposita fessura (tipo quelle delle carte di credito) e il personaggio si materializzava sullo schermo della piccola console.
Il punto di forza del Barcode Battler, era dato dal fatto che non leggeva soltanto i codici a barra delle carte incluse nella confezione, bensì qualunque codice a barre di un qualsiasi prodotto in commercio (purchè in bianco e nero): un pacco di patatine, un gelato, una bottiglia di coca cola, ecc ecc.
Il Barcode Battler inizialmente era stato rilasciato soltanto in Giappone.
Solo in seguito nel 1992 il Barcode Battler II, grazie ad una nuova, estesa modalità a giocatore singolo, ottenne un successo talmente grande che gli permise di varcare i confini mondiali nel 1992/1993.
C'è chi afferma che le innovazioni e lo stile di gioco introdotti dal Barcode Battler, abbiano ispirato la Nintendo per la realizzazione dei primi giochi dei Pokemon.
Esiste un rumors o leggenda metropolitana, che in Giappone il codice a barra di un zuppa in scatola, fosse in grado di generare un mostro dotato di inimaginabile potere.
La pratica ebbe successo per qualche tempo finchè il Barcode Battler non passò di moda.