Aldo forbice - 37 poesie d'amore e di morte

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
ephrem
00domenica 9 maggio 2004 21:42

“I veri clandestini sono i poeti. Esclusi dal circuito mediatico, prolificano ovunque nell’underground della cultura, dell’editoria, del sistema dell’informazione. Una contraddizione che si fa “sistema”: tutti scrivono versi ma pochi comprano libri di poesia.
Anzi sono pochissimi gli estimatori della composizione del racconto in versi. E così, ogni anno, migliaia di volumi pubblicati finiscono nei piccoli mercati di nicchia, di parenti, amici, conoscenti. Ma allora la poesia è morta, come da anni sostengono anche tanti illustri intellettuali…? Oppure la poesia non ha mercato perché si ghettizzano da soli, si chiudono in “riserve indiane” e non sanno elaborare strategie aggiornate per cercare veicoli ai nuovi messaggi?
[…]
Altrove

Hai detto “altrove”.
È vero, vivere altrove
È sempre stato il mio segreto desiderio,
in quel pianeta mi son rifugiato da bambino
e lì son sempre rimasto.
Altrove è il mio doppio, il mio vissuto,
il dolore, le piccole gioie
i sogni, le speranze più nascoste.
Altrove è il mio paradiso ritrovato
di amori, tenerezze, passioni, calore e colori.
Altrove è la fuga da un mondo opprimente,
asettico, cinico e consumista.
Un mondo piramidale dove al vertice c’è sempre
il benedetto dal Destino, il Vincitore
di gare sfrenate e sanguinose,
il dominatore incontrastato e osannato.
Altrove è il mio mondo, riservato e ignorato,
dove esistono solo prati, cieli limpidi
e acque incontaminate.
Territori sterminati popolati da immagini
pensieri, parole e tanta, tanta poesia.
Vuoi venire con me nel paese di “Altrove”?

Aldo Forbice
37 poesie d’amore e di morte
Edizione Libri Scheiwiller Milano”

Madil
00lunedì 10 maggio 2004 17:13
Leggendo questa poesia di Aldo Forbice, che trovo splendida, mi è tornato alla mente il libro di Kundera, “La vita è altrove” e la figura di Jaromil.

Jaromil cresce intrappolato, sin dalla nascita, nell’intricato meccanismo della poesia. Poesia come affermazione del proprio io. Poesia come scarnificazione di una realtà del tutto ideale. Poesia come scappatoia dalla quotidianità. Poesia come sublimazione dell’amore non vissuto. Poesia come palese denuncia del perenne dissidio tra desiderio di normalità e convinzione di presunta superiorità. Poesia come sconsolata espressione della propria incapacità di partecipare alla vita reale. Poesia come filo conduttore che abbraccia, in un unico percorso, grandi tematiche quali la giovinezza, l’uomo, la morte, la lotta, il progresso e la maternità.

“La vita umana è sinonimo di sconfitta, l’unica possibilità che ci resta è tentare di capirla” scrive Kundera.

Ciao Emi

Cat :-)


Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:40.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com