Visto che, chi a Lucca chi prima, ce lo siam portato a casa quasi tutti - e con una certa soddisfazione - credo sia il caso di scriverne un po'
La strada del crimine è lastricata di piombo
di Gualdoni, Ponticelli, Turotti
L'ambientazione generale è chiaramente fantascientifica: siamo nell'anno 2374 e si vedono in giro mezzi e palazzi volanti ma anche cloni, mutanti e androidi, c'è la città globale e la colonizzazione di Giove... insomma quel che ci si aspetta di trovare in un futuro remoto quanto basta per ospitare avventure figlie del nostro tempo
Ma, dopo essersi guardati un po' intorno, si nota come questo futuro debba render conto in gran parte agli anni '70... anzi, a come l'immaginario comune ce li ha tramandati, avvolti in un mito fatto di freak e insieme di machismo, stile d'abbigliamento a dir poco eccentrico e spiccata tendenza a sorvolare le regole, pacifismo armato e governi autoritari, coppie di sbirri dalla pistola facile e belle macchine...
E' in questa ambientazione da futuro un po' cinico che si muovono i due protagonisti della storia: Giuseppe Wong e Frank Mandela, orientalpartenopeo dai tatuaggi fin troppo dinamici l'uno, nero, cotonatissimo e superfigo l'altro, agenti Starlight spediti a sedare una sommossa da appena un milione di persone.
Rivolta, questa, causata dal fallimento (grazie ai modi "spicci" della presidentessa della Terra) del vertice di pace con l'ambasciatore marziano e pacificata in modo più o meno indolore dalla polizia... almeno fino all'arrivo dei nostri che, provvedendo a sfoltire la calca a modo loro, creano il diversivo ideale per l'attentato di un gruppo di terroristi-pacifisti.
Eliminati anche questi ultimi (sempre con quei metodi cruenti che sanno applicare tanto bene) Wong e Mandela vengono decorati e viene affidata loro l'indagine sul traffico d'armi da guerra finite in mano ai terroristi che li porterà prima ad Algitrans (supercarcere e clinica per il cambio di sesso), poi a Jungle Park.
In entrambi i luoghi, però, le persone da loro interrogate (in modi decisamente diversi) concludono tragicamente le loro vite prima di spifferare il nome del capo dei trafficanti, che viene comunque individuato grazie al sicario mandato ad eliminare i testimoni (stranamente, fa anche lui una pessima fine)
Presentarsi al funerale di Smiley e farne scempio postumo al fine di far incazzare il di lui capo (Giotto Bubble, artista) è cosa da poco, come pure lo è rimandare gli accadimenti successivi al tomo 2...
...che non si sa quando uscirà
La prima cosa che si nota durante la lettura (o che io ho notato, almeno) è l'accuratezza con cui sembrano esser stati creati da una parte l'ambientazione, dall'altra tutti i personaggi: anche se non viene forzatamente inserito nella storia, emerge un passato storico (e sociale) dietro ai luoghi e attraverso i dialoghi si intuiscono subito le caratteristiche di Mandela e Wong ma anche dei vari comprimari
Questo grazie a una sceneggiatura che porta ai massimi livelli l'indice di tamarragine dei protagonisti, non preoccupandosi di politically correctness o di far storcere il naso a qualche lettore (o lettrice, se ben ricordo), mentre la storia fa principalmente da fil rouge tra le varie scene in cui i nostri si esibiscono
Quanto alla parte grafica, trovo azzeccatissimo lo stile di disegno "sporco", con tavole molto particolareggiate, piene di citazioni da cogliere magari alla seconda lettura e in cui spiccano vignette dalle visuali inconsuete e spesso mozzafiato, mentre i colori sono vivi e luminosi, perfino troppo, ma sicuramente adatti a sottolineare gli eccessi e attirare l'attenzione
Disegni curatissimi, quindi... non quanto lo è l'edizione italiana, che pecca quà e là di alcune imperfezioni (doppie che tali non sono, Joseph/Giuseppe, onomatopee rese in modo poco incisivo, alcune virgolette lì dove non dovrebbero essere) che comunque non rendono meno godibile la lettura di un albo divertente e deliroso al punto giusto
[Modificato da LK 05/11/2004 0.12]