[SANITARIUM] La confessione di un cuore puro

ALIAS.ALIAS
00mercoledì 15 giugno 2016 22:54
[ATTENDERE RESPONSO - GDR START]

La notte è di nuovo scesa sulla cittadella, fermenti la scuotono, insoddisfazione che serpeggia tra i vicoli, il popolo vuole risposte, il popolo vuole la sua libertà e presto la avrà. Un uomo si muove tra i vicoli, il sanitarium si staglia innanzi a lui, quieto e sereno come sempre, in casa solo Grant, il custode, la Sua Signora gli ha detto di non avere paura di nulla, che nessuno può incolpare lui di ciò che ha visto e di ciò che sa e gli ha ordinato di essere sincero. Si è rilassato il custode, è all'esterno e alla luce di una torcia scopa il piazzale dandoci di ramazza con decisione, un bell'uomo alto, nordico, capelli scuri, un volto volitivo. Conosce la sua casa, conosce gli ospitalieri e farebbe di tutto per proteggere loro che loamano da quando è giunto su quelle terre. Fischietta una canzone delle sue terre, la fischietta appena accennata mentre pensa a tutto e a nulla, felice che la sua signora riponga in lui talmente tanta fiducia da non averlo ucciso per ciò che ha visto. Conosce Barringthon e la cittadella e sa che si deve sempre essere pronti a rendere conto.

[GDR PLAY, VAI FEHRER]


FEHRER [Sanitarium | -> Ingresso] L'Alfiere non è mai stato uomo di diplomazia. Gli anni di Avalon, tuttavia, gli hanno inculcato anche questa peculiarità: il Bastardo s'è adattato, abbandonando l'istinto e la preponderante attitudine alla guerra per rafforzare la parola e l'arte della persuasione. E' quieto, il draconico. Il volto non tradisce alcuna emozione e, quanto a ciò che gli frulla interiormente, nulla dovrebbe trasparire fra fronte e occhi, ché, se corrugati, è solo per la vecchiaia ch'incombe, e che sfugge al controllo della testa [Sangue Freddo - Volontà I]. L'edificio salutifero è là, poco distante: egli vi s'avvicinerebbe ad ampie falcate, passeggiando fra vicoli e viuzze con la serenità che l'accompagnerebbe se camminasse per le strade di Avalon. E' armato d'una sola spada, bastarda, di traverso sulle spalle - l'elsa spunta al di sopra della spalla destra; e indossa una giubba nerastra, in cuoio borchiato, che pigola mano a mano che l'Ishtuk brucia le distanze, come una pergamena rinsecchita preda d'una fiammella sparuta. Una scarsella in pelle pende al fianco sinistro: pare riporvi cura, tenendola per il fondo con la mano su quel lato, utilizzando l'altra per picchiare tre colpi contro la porta d'ingresso, se possibile. [Aprite, per favore. Sono atteso. Fehrer, della Loggia.] Taglia i tempi e si presenta, in attesa nella penombra.

[ATTENDERE RESPONSO]

Grant solleva la testa vedendo Fehrer bussare alla porta, si gira la sua test mentre con il gomito destro si posa alla ramazza osservandolo [è aperto potete entrare Fehrer della loggia, ma ditemi chi cercate cortesemente visto che stanotte sono solo, gli ospitalieri sono in giro a curare ma se posso esservi di aiuto sono qui]

[GDR PLAY, VAI FEHRER]


FEHRER [Sanitarium | Ingresso]] La porta cede sotto la blanda spinta della stessa mano che l'ha percossa. Spunta prima il capo ricco di capelli, dunque il corpo del Colosso, mentre all'infuori l'inserviente dice quel che dice. In effetti, l'interno dovrebbe restituirgli silenzio: l'edificio, all'apparenza, è vuoto. Richiude la porta, dedicandogli stavolta attenzione e facendo qualche passo nella sua direzione, fermandosi grossomodo a un metro. Acchiappa la scarsella e gliela farebbe ballare sotto il naso, porgendogliela. [Qualsiasi cosa ci sia qui dentro - non ho voluto approfondire il significato delle parole della tua signora: in altre parole, non ho verificato il contenuto -, Edave l'aspettava. E' da parte dei cavalieri. Sei informato?] Nella voce dell'uomo dei ghiacci, che abbatte ogni muro di formalità, v'è la richiesta implicita di abbandonare il ''voi'' e adottare un contatto diretto. A dopo, il seguito.

ALIAS [esterno- interno (grant)] Posa la ramazza al muro, allunga la mano e prende ciò che Fehrer gli passa [so che aspettava qualcosa e che tu lo avresti portato] sorride sereno facendogli cenno di entrare [ci ha anche lasciato da bere della birra fresca, se ne desideri un boccale andiamo in cucina] passi che lo portano a sospingere la porta attendendo di capire se l'alfiere deciderà di entrare o se preferirà invece andarsene compiuta la sua missione.

FEHRER [Sanitarium | Ingresso] E' facile, molto facile prenderlo per la gola. Soprattutto se si tratta di birra: soltanto i nani possono dirsene maggiormente deboli. Pertanto, sorridendo e annuendo, l'Alfiere non mancherebbe di seguirlo, tenendogli dietro fintantoché vi sia da farlo. Soltanto se e quando raggiungessero la stanza adatta, si fermerebbe, attendendo gli onori di chi, stanotte, fa le veci della padrona di casa. [Speravo di incontrare Edave, ma forse puoi aiutarmi tu. Tempi strani, Grant. Tempi molto strani.] E se, a questo punto, fossero ognuno in possesso di un boccale, il suo verrebbe levato in direzione dell'inserviente, in un silenzioso brindisi ch'è preludio a un lungo sorso di birra. S'asciugherebbe poi la bocca col dorso della mano libera, prima di continuare: [Non sono qui solo in veste d'amico. Ti vorrei fare qualche domanda. Queste domande riguardano una vecchia abitante - stando alle mie informazioni - della struttura, tale Nianna. Doveva rimanere a disposizione del Governatore, ma l'invito di Rastal non ha avuto risposta. Se non quella di Edave. Puoi immaginare quale.] Gli lascerebbe tempo d'immagazzinare, bevendo nuovamente.

ALIAS [esterno- interno (grant)] Giungono alla cucina, il sacchetto con la mano sarebbe riposto in un mobile che edave ha indicato come sede per riporla in quanto vi ha già posto del ghiaccio per accoglierla così che non si deteriori sino al suo arrivo, fornisce un boccale a sè stesso e uno all'alfiere, scosta una sedia, accomodandosi e ascoltandolo mentre sorseggia la birra con gusto e lo osserva [A barrington sono sempre tempi duri fehrer, è la natura stessa della cittadella e la sua storia che ce lo racconta] sorride con calma, è disteso nonostante la domanda che li viene posta [sapevo che sareste giunti a chiedere informazioni, la mia signora me lo ha detto e mi ha detto di non nascondere nulla di ciò che so] lo guarda negli occhi, non mente in alcun modo [non ha mai abitato qui nessuna nianna allen, chi abita qui sono edave, dodaiux, kevin, venivano qui spesso i due uomini delle mie signore, mi ricordo di rocan il folletto, della elfa aranyl, di cinazus, di nephe, e di altre donne e uomini ma nessuna nianna ha mai abitato stabilmente qui] e solleva il bicchiere [la mia signora ha risposto perchè tutte le missive da e per questo luogo sono da lei controllate]

FEHRER [Lazzaretto | Interno] Se Grant si mette a sedere, l'Alfiere resta in piedi, cercando il supporto d'un qualsiasi mobile per poggiare il sedere e incrociare una gamba sull'altra. Annuisce, del sorriso precedente mantenendo un'eco: è un'espressione quieta, che lo vede tentare di capire di chi possa fidarsi la parte per la quale ha scelto di mettersi in gioco. [A quanto pare è una Caotica, sebbene asserisse il contrario. A quanto pare non ha mai abitato qui, nonostante l'avesse assicurato. Le bugie non migliorano la sua situazione] mormora abbassando gli occhi, pur se il tono non lascia alcun dubbio per la via: condivide i propri pensieri con l'inserviente. [L'avete mai vista, almeno? Immagino di sì, o il tono della replica di Edave sarebbe stato differente. Se l'avete vista, dunque, quanto tempo è trascorso dalla sua... ''scomparsa''?]

ALIAS [interno (grant)] Beve e poi lo guarda negli occhi [se sia caotica o meno io non lo so dire, non guardo le effigi di nessuno, mi occupo solo di ritirare le loro armi all'ingresso ma con lei non è stato facile l'ultima volta che è stata qui] diviene un attimo rosso in volto [ non le ho nemmeno detto di farlo tanto è la furia con cui è entrata, sapete la nostra porta è sempre aperta giorno e notte per chi ha necessità, sarà stato circa una decina di giorni fa se non sbaglio] si vergogna di averla fatta passare ma era talmente arrabbiata e lui solo in casa che non ha pouto fermarla.

FEHRER [Sanitarium | Ingresso] L'attenzione dell'Alfiere diviene massima. Forse lo nasconde bene [Sangue Freddo], ma gli occhi cercano nuovamente il volto altrui e la voce tradisce una stilla d'urgenza. [E perché mai, Grant? Che cosa cercava da voi?] Rispetto a chiunque possa venire a cercare informazioni, domandandole al povero inserviente, probabilmente l'uomo del Sanitarium potrà comprendere che il Nith è totalmente disinteressato alle zuffe di Barrington, alle lotte di potere e, soprattutto, alle puerili minacce per estorcere ogni particolare. Difatti, poco dopo chiede: [Edave sta bene?]

ALIAS [interno (grant)] Lo guarda con attenzione, un sorso di birra [da noi non cercava nulla, stava cercando un uomo che la mia signora aveva curato, si era ferito durante un allenamento] sbatte le palpebre [non temere lei non c'era, ha saputo da me ciò che è accaduto]

FEHRER [Sanitarium | Ingresso] Lui poggia il boccale sul mobile alle sue spalle, inclinandosi un poco in avanti, poi, per osservare l'inserviente da più vicino. [Grant, sii più preciso. Uomo? Che uomo? Il suo nome? E lei? Mi dicevi del suo ingresso furioso. Cos'ha fatto? L'hai seguita? Cosa cercava dal ferito?] Sono domande che, per quanto repentine e prive di intervalli, s'abbatterebbero sull'interlocutore con pacatezza. Non gli mette pressioni, ma deve sapere. Per essere una donna in voto di santità e punta d'innocenza, portare una spada ed esser difficile da fermare sono due scacchi all'ingenuità di Rastal. Rastal e il suo cuore.

ALIAS [nterno (grant)] ] Lo guarda, il mento si solleva [cercava almarth, il futuro marito di dodaiux, non me lo ha detto, è entrata e basta, so che lo ha raggiunto in sala degenze, a porta era chiusa, la ha sfondata con un calcio, io mi ero attardato dopo averle indicato dove fosse, non so bene cosa sia successo li dentro so solo che mi sono affacciato alla finestra che dalla sala degenze uomini da sul vivolo qua dietro, che pareva lottassero e che poi lei se lo è caricato in spalla e sono spariti] sincero, spera di non dimenticare nulla [ma io ve lo giuro non pensavo, non sapevo, non credevo, non ho aiutato, potreigiurarlo su miamadre morta]

FEHRER [Sanitarium | Ingresso] Lo guarda con tanto d'occhi, la bocca semiaperta. Non sa cosa dire, lì, su due piedi. Sbroglia le gambe e gli si para innanzi, abbassandosi poi sulle ginocchia per disporre le teste sulla stessa linea. Ha lo sguardo spento, eppure pare ben più minaccioso che se brillasse di braci ravvivate. [Almarth era il Governatore prima che Rastal sedesse sul trono in sua vece. Nessuna guardia? Nessuna protezione?] esordisce, il tono talmente basso ch'il soffio d'una serpe, in confronto, parrebbe la massima espressione d'un tenore. [Approssimativamente dieci giorni fa, mi hai detto. Che, presumibilmente, rappresentano il tempo delle ricerche di Rastal, finora vane. Dov'eri, uomo? Non è sparito l'ultimo dei fessi.] Si rialza. Gli dà le spalle, passandosi una mano sul volto. [Perché né tu né Edave né nessuno di coloro che hai nominato hanno denunciato un evento di questa portata? E' grave non soltanto per la persona di cui stiamo parlando, ma per il luogo che mi ospita in questo momento.] La voce, poco a poco, s'alza di qualche nota, fino a rappresentare una reprimenda baritonale.

ALIAS [nterno (grant)] ] Grant lo osserva con calma [per noi era il futuro marito di dodaiux, non era il governatore, ha dormito qui mille volte, è sgattaiolato da palazzo a qui senza guardie per stare con lei, è stato curato in tutti i modi, non ha mai avuto bisogno di protezione, era la sua seconda casa] lo guarda corruciando le sopracciglia [la mia signora è stata fuori per affari di congrega, solo due giorni fa ha saputo, io non parlo se lei non me lo ordina ma so che ha chiesto di parlare con questo rastal, dodaiux non c'è in questi giorni, è fuori per una missione, kevin è andato a raccogliere erbe circa una quindicina di giorni fa, appena edave è tornata lo ho detto a lei] si abbassa sui gomiti mentre lo guarda di sotto insù [si sono scontrati fuori di qui, nel vicolo non in questa casa, che sia chiaro, in questa casa nessuno ha fatto nulla se non curarlo]

FEHRER [Sanitarium | Ingresso] Tuttora di spalle, l'Alfiere annuisce a occhi chiusi, cercando di schematizzare i pensieri e d'appaiare le tessere d'un mosaico più grande. Prima di tutto, deve avvisare Rastal. Secondariamente, pensare a questo luogo: se l'omaccione s'è fatto superare da una donna - per quanto caotica e per quanto furiosa, tanto da lasciarsi una porta divelta alle spalle -, evidentemente non è un guerriero e, se non ci sono armigeri, dovrà temere ritorsioni per le dimensioni della sua testimonianza, stasera. Infine, si volta. Torna a fronteggiarlo, osservandolo come a volergli tendere virtualmente una mano. [Grant, non sei al sicuro. Hai assistito a un'aggressione: e forse a qualcosa di più. Dovete prendere delle precauzioni, tutti voi. Oppure tu, personalmente, abbandonare momentaneamente questa dimora.] L'Alfiere è lucido e, ora come ora, non pensa a nulla che non sia la sicurezza di chi ha dinnanzi e di chi non può vedere: Edave, che con la sua arte ha curato la ragazzina non ancora nata e con la quale, dunque, è in debito. [E' praticamente certo, a questo punto, che Nianna sia una fuggitiva, e che Rastal le darà la caccia. Mi meraviglio che la donna non abbia cancellato le tracce dietro di sé... ma questo non significa che non voglia tuttora farlo. Descrivimela, cortesemente.]

ALIAS [interno (grant)] Lo guarda alzandosi in piedi [io non me ne andrò, lo farò solo se edave me lo dirà, se me lo ordinerà andrò in capo al mondo] cammina per la cucina [che venga ad uccidermi, io non lascio le mie signore da sole, ci sono gli animali a cui badare, devo pulire, devo raccogliere le loro cose e ora che sono in pochi mi occupo della farmacia] scuote il capo [lo dirò a edave, deciderà lei di me] i rivolge a lui son sguardo sereno [se mi cercherà morirò, non è un problema, il medaglione qui mi protegge, non uscirò] è sereno e consapevole delle sue parole [se non mi ha ucciso fino ad oggi sapendo che sapevo forse non ha fatto nulla di male] ingenuo grant [comunque è più o meno alta così] e mima l'altezza della vampira [corporatura muscolosa ma formosa, una bella donna, capelli rossi come il fuoco, non saprei dirvi altro di lei, non che la abbia vista così spesso da averla osservata nel particolare]

FEHRER [Sanitarium | Ingresso] Ah, l'onore. Il senso d'appartenenza. L'ingenuità di chi crede ostinatamente nel bene. Qualità che l'Alfiere apprezza, probabilmente perché, prima che l'Abietto gli divorasse i sogni, tratteggiandone d'incubi color dell'inchiostro, gli appartenevano. Sospira, scuotendo la testa. [Non te lo posso promettere. L'ha portato via in spalla. Non ha risposto all'invito di Rastal. Checché ne possiamo dire, è completamente sparita nel nulla e di Almarth non c'è più traccia.] Irrompe la Bestia, canzonando, dall'alto della sua conca incavata nelle brutture e nella sozzura, l'interlocutore del Prescelto: «Magari una fuga d'amore. Anche se so che è l'uomo che fa il primo passo e, prima d'appropriarsi delle grazie della puttana, le fa una serenata.» Dell'intervento del Demonio, malevolo e mellifluo, non rimane traccia sul volto del biondo, che s'allontana di qualche passo, dirigendosi verso l'uscita. Registrando nel frattempo la descrizione di Nianna. [Non sei solo. Fin quando le mie competenze e la mia fede me lo permetteranno, vedrò di pararti quel brutto muso. Lo devo alla tua signora. Arrivederci, Grant. Non ti muovere di qui.] Non è un ordine. E' un consiglio, che suona tanto come una sentenza. Se il Fato vuole, il Nith abbandonerà il Sanitarium rapidamente come vi è giunto.

ALIAS [interno (grant)] Grant lo osserva con un sorriso [se avremo bisogno di teti chiameremo, lo dirò a edave, io mi ricordo di te e di roseline e di quella malattia che vi ha colpito, me lo ricordo come se fosse ieri, spero che stiano bene] darebbe una pacca sulla spalla a fehrer [se qualcuno vuole che racconti ancora lo farò, verrò accompagnato da edave se serve, noi siamo sereni e tranquilli, mi dispiace solo per dodaiux, penso le si spezzerà il cuore, credo lo amasse o perlomeno che pensasse che fosse amore, io lo trovavo un uomo inutile] è sincero sino in fondo, apre la porta a Fehrer inchinandosi in un saluto [spero di aver fatto del bene e che mai si ritorca contro questa casa, me lo auguro sul serio] e lo guarderebbe andarsene, prima di coricarsi lascerà una missiva per edave, che sappia che ora sanno.

[GDR END]

Fehrer consegna al sanitarium la mano di uno degli uomini corvo facendo da corriere per i cavalieri verso edave.
Ad accoglierlo solo Grant che si intrattiene con lui e alle domande dell'alfiere risponde con serenità e sincerità.

Fehrer sa che Nianna non ha mai abitato al sanitarium, sa che almeno una devcina di giorni prima è arrivata di notte e ha sfondato una porta, sa che ha avuto una colluttazione con almarth fuori del sanitarium nel vicolo e che la donna se lo è portato via. Fehrer sa che Almarth era il futuro marito di Dodaiux e che era stato curato dopo una ferita da allenamento, Fehrer sa che degli ospitalieri nessuno sa e che Edave, informata del fatto, ha chiesto di incontrare Rastal.

Spero di non aver dimenticato nulla, chiedo a Fehrer di aggiungere se servisse.

Grant non ha skill per resistere ad alcuna pressione e non aveva motivo dato che Edave non gli ha dato ordini in tal senso e il suo umore è al 100% e quindi lui le obbedisce,gli ha detto di non mentire e lui è stato sincero sino in fondo.

Non metto in approvazione perchè TUTTI sappiamo cosa sa Grant ed è qui nero su bianco, spero di evitare di leggere polemiche, frecciatine, gongolate di gente felice, di gente triste, ricordatevi che questo è un gioco e VOI NON SIETE I VOSTRI PG.

Buon gioco.
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