Posto questi stralci dell'intervista realizzata da Paragone a Casini, pubblica ieri su Libero.
Un intervista che mi ha lasciato di sasso e alla quale i media non hanno dato spazio, anche se a mio avviso ne meriterebbe eccome.
P: Cossiga sostiene che lei sarebbe prossimo a seguire Follini...
C: (...)Ma a parte Cossiga, è Libero, è Feltri a non accettare che il centrodestra possa vivere senza Berlusconi premier: lo prendete come un atto di lesa maestà.
Il monopolio del centrodestra non è di Berlusconi, mettevelo in testa anche voi.
Fin qui niente di nuovo, anche se non capisco come Casini continui a sostenere una cdl senza Berlusconi, visto che forse solo Formigoni potrebbe tenerla unita, ma forse...
P: Mi sta dicendo che se anche per paradosso si votasse domani, Berlusconi candidato premier non vi andrebbe bene?
C: Neanche se si votasse tra un minuto, con la legge in vigore. (...)
Con la legge in vigore e cosa dirà Pier Ferdi se si cambiasse...
P: E se il cavaliere le desse la legge elettorale alla tedesca che chiedete?
C: Neanche. (...)
Quindi Berlusconi proprio non lo vuole vedere, e allora cosa vuole fare in questa cdl?
P: Forza Italia propone le primarie per il prossimo premier. Casini cosa risponde?
C: E' un problema della cdl, non più il mio.
Coooooosaa!!!
Allora non è Berlusconi il problema, è non è la sua leadership ad essere decaduta, ma è crollata la cdl stessa. Senza dirlo sono fuori dalla coalizione e a quanto pare non hanno intenzione di rientrarci!!!
Ma vediamo cosa vuole fare Pier Ferdi:
P: Una volta che poi ha la proporzionale, cosa farebbe Casini?
C: Una lista di centro moderato che punti a un risultato tra il dieci e il quindici per cento. Mi servono i due anni che abbiamo di fronte. Il primo test saranno le europee.
Ecco che saltano fuori gli altarini, vuole dunque far tornare la balena bianca, ecco perchè non voleva andare al voto. Dunque presumibilmente non si andrà a votare i prossimi anni...
Poi Paragone gli fa varie domande sul comportamento che terrà l'UDC in parlamento: voteranno i rifinanziamenti alle missioni militari, non voteranno una riforma delle pensioni che aumenti le minime e alzi l'età pensionabile, non voteranno i dico e non voteranno la legge Gentiloni.
In conclusione nel silenzio generale si scopre che l'allontanamento dell'UDC dal resto della CdL è diventato una rottura vera e propria, i centristi dunque si sono messi in moto, riusciranno nella loro impresa di ricostruzione della vecchia DC? Riusciranno a dividere in tre poli la politica italiana?
Come diceva un mio illustre concittadino, ai posteri l'ardua sentenza.