16/01/2024 14:22 |
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| | | OFFLINE | Post: 1.264 | Registrato il: 08/07/2016 | Sesso: Maschile | | |
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Diciamo che il giornalismo, che sia giornalismo fatto da un iscritto all'albo o citizen journalism, dovrebbe essere accompagnato da due cose molto importanti:
- controllo delle fonti;
- continenza, che è l'esposizione dei fatti in modo misurato, evitando che non si ecceda lo scopo informativo.
Attenzione perché far valere il diritto di cronaca in ambito non giornalistico, ad esempio per un post su un social, è più difficile, in quanto bisogna "aggrapparsi" all'art. 21 della Costituzione italiana (libertà di manifestazione di pensiero) e all'art. 10 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, mentre per un giornalista è molto più semplice, perché, se citato per diffamazione, può tranquillamente rifarsi alla causa di giustificazione ex art. 51 c.p. (esercizio di un diritto e quindi diritto di cronaca).
Questa differenza è sottile, ma nel caso è estremamente importante, perché la notizia è partita da persone non iscritte all'albo.
Detto questo, io se avessi trattato il caso la prima cosa che avrei pensato sarebbe stata: "OK, ammettiamo che sia una recensione falsa per attirare clienti... questa persona ne ha bisogno? Ossia: è alla ricerca di nuova clientela? Perché vuole diventare virale?".
E la risposta la trovavi facilmente: 13 coperti e ristorante sempre pieno.
Parliamo di una pizzeria minuscola a gestione familiare.
Quindi precisamente dov'erano il controllo delle fonti e la continenza nella pubblicazione della notizia? |
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